Spedale degli Innocenti: alternativa all'abbandono e all'infanticio nella Firenze del XV secolo

The theme of the exhibits is an ancient phenomenon that has sadly accompanied the entire history of man. The exposure of unwanted children was, in the past, a widespread and accepted practice in an ancient demographic regime that saw many births and no family planning. The main motivations were poverty and shame. The birth of an illegitimate child, the result of clandestine love or violence, constituted an unacceptable disgrace in a social context strongly opposed to unmarried mothers and children of sin. The abandonment was not only an act of desperation, but also a strategic choice to guarantee the children a chance of survival and the opportunity for a better life. The objective of this thesis is to highlight the importance that the Spedale degli Innocenti had in the history of Florence and of the whole of Italy and its evolution over the years, its transformation into an orphanage and its role, still active today, in child protection. The thesis is divided into three chapters. The first introduces the general theme of abandoned childhood from antiquity to today, with a nod to Greek and Latin mythology, and infanticide, a practice used by all civilizations and, unfortunately, a phenomenon that still exists. The second delves into the history, structure and functions of the Hospital of the Innocents in Florence, the first real alternative to abandonment and infanticide in 15th century Italy. Foundlings, who had always been considered a burden and a shame, began to be considered individuals worthy of care and attention. The Hospital started a true healthcare revolution, combining a humanitarian approach with a scientific one, introducing advanced hygiene and health practices for the time, significantly reducing infant mortality and improving the quality of life of the children welcomed, thanks also to an education school and a job placement. Finally, in the third chapter, attention is paid to the signs of recognition that accompanied the little ones at the moment of their entry, symbols of hope both for them and for those who left them, to be able to find them again in the future. We start from an analysis of the registers of the entrances to the gettatelli and some more significant and moving stories, with attached iconographic sources of "signals", describing the most frequent objects that accompanied the little ones. “E l’altra metà serberò io”, a hope, an invisible thread, which will very often be severed, but which demonstrates the great love of mothers for their creatures. The Spedale was and remains a symbol of hope and dedication for the most vulnerable people. The legacy left by the Innocenti continues to offer assistance to children and families in difficulty, promoting their well-being.

Il tema degli esposti è un fenomeno antico che ha accompagnato tristemente l’intera storia dell’uomo. L’esposizione dei figli indesiderati era, nel passato, una pratica diffusa e accettata in un regime demografico antico che vedeva moltissime nascite e nessuna pianificazione familiare. Le principali motivazioni erano la povertà e la vergogna. La nascita di un bimbo illegittimo, frutto di amori clandestini o di violenze, costituiva un’onta inaccettabile in un contesto sociale fortemente avverso alle madri nubili e ai figli del peccato. L’abbandono non era solo un atto di disperazione, ma anche una scelta strategica per garantire ai bambini una possibilità di sopravvivenza e l’opportunità di una vita migliore. L’obiettivo di questa tesi è mettere in risalto l’importanza che ha avuto lo Spedale degli Innocenti nella storia di Firenze e dell’intera Italia e la sua evoluzione negli anni, la trasformazione in brefotrofio e il suo ruolo, attivo ancora oggi, nella tutela dell’infanzia. L’elaborato è articolato in tre capitoli. Nel primo viene introdotto il tema generale dell’infanzia abbandonata dall’antichità ad oggi, con un accenno alla mitologia greca e latina, e dell’infanticidio, una pratica utilizzata da tutte le civiltà e, purtroppo, un fenomeno ancora esistente. Nel secondo si approfondisce la storia, la struttura e le funzioni dell’Ospedale degli Innocenti di Firenze, prima vera alternativa all’abbandono e all’infanticidio nell’Italia del XV secolo. I trovatelli, da sempre considerati un peso e una vergogna, iniziarono ad essere considerati individui degni di cura e attenzione. L'Ospedale, avviò una vera rivoluzione assistenziale, combinò un approccio umanitario con uno scientifico, introducendo pratiche igieniche e sanitarie avanzate per l'epoca, riducendo significativamente la mortalità infantile e migliorando la qualità della vita dei bambini accolti, grazie anche a un’educazione scolastica e un avviamento al lavoro. Infine nel terzo capitolo, viene posta l’attenzione sui segni di riconoscimento che accompagnavano i piccoli nel momento del loro ingresso, simboli di speranza sia per loro che per chi li lasciava, per poterli in futuro ritrovare. Si parte da una analisi dei registri degli ingressi dei gettatelli e su alcune storie più significative e commoventi, con allegate fonti iconografiche di “segnali”, descrivendo gli oggetti più frequenti che accompagnavano i piccoli. “E l’altra metà serberò io”, una speranza, un filo invisibile, che spessissimo verrà reciso, ma che dimostra il grande amore delle mamme per le loro creature. L'Spedale era e rimane un simbolo di speranza e dedizione per le persone più vulnerabili. L'eredità lasciata dagli Innocenti continua ad offrire assistenza a bambini e famiglie in difficoltà, promuovendone il loro benessere.