The text explores the concept of anthropopoiesis offered by Francesco Remotti, that is, the process through which the human being, intrinsically incomplete from a biological point of view, builds his own cultural identity. Inspired by Clifford Geertz's theory of incompleteness, the role of culture is analyzed, which not only can fill the individual's existential void, but also introduces elements of misinformation. The initiation ritual is outlined, which represents a fundamental transition between states of being, such as the passage from childhood to adulthood or from a profound condition to a sacred one, with the contributions of Arnold van Gennep and Victor Turner. This universal process of transformation reveals the structure, values and beliefs of every society. The text explores human plasticity and its cultural adaptability, in the encounter between anthropology and neuroscience. Through the examination of rites of passage and their phases, it is highlighted how these reorganize individual and collective identity. The role of pain and violence, present in many rituals, make these experiences memorable and are also a representation of the original crisis, according to René Girard. The case of the Banande male passage ritual exemplifies the pedagogical and social importance of such transformations, underlining the potential of initiation rites in influencing identity and social cohesion. Finally, the text delves into the models that are involved in the shaping action and the problems linked to them, with a reflection on the profession of the educator.
Il testo esplora il concetto di antropopoiesi offerto da Francesco Remotti, ovvero il processo attraverso cui l’essere umano, intrinsecamente incompleto dal punto di vista biologico, costruisce la propria identità culturale. Ispirandosi alla teoria dell’incompletezza di Clifford Geertz, si analizza il ruolo della cultura, che non solo può colmare il vuoto esistenziale dell’individuo, ma introduce anche elementi di disinformazione. Si delinea il rituale di iniziazione, che rappresenta una transizione fondamentale tra stati dell’essere, come il passaggio dall’infanzia all’età adulta o da una condizione profonda a una sacra, con i contributi di Arnold van Gennep e Victor Turner. Questo processo universale di trasformazione rivela la struttura, i valori e le credenze di ogni società. Nel testo si esplora la plasticità umana e la sua adattabilità culturale, nell’incontro tra l’antropologia e le neuroscienze. Attraverso l’esame dei riti di passaggio e delle loro fasi, si evidenzia come questi, riorganizzano l’identità individuale e collettiva. Il ruolo del dolore e della violenza, presenti in molti rituali, rendono queste esperienze memorabili e sono anche rappresentazione della crisi originaria, secondo René Girard. Il caso del rituale di passaggio maschile dei baNande esemplifica l’importanza pedagogica e sociale di tali trasformazioni, sottolineando il potenziale dei riti di iniziazione nell'influenzare l’identità e la coesione sociale. In ultimo, il testo approfondisce i modelli che sono impegnati nell’azione di plasmazione e le problematicità legate ad essi, con una riflessione rispetto alla professione dell’educatore.
Antropopoiesi e riti di iniziazione: un'analisi antropologica
GHERLONE, MARTINA
2023/2024
Abstract
Il testo esplora il concetto di antropopoiesi offerto da Francesco Remotti, ovvero il processo attraverso cui l’essere umano, intrinsecamente incompleto dal punto di vista biologico, costruisce la propria identità culturale. Ispirandosi alla teoria dell’incompletezza di Clifford Geertz, si analizza il ruolo della cultura, che non solo può colmare il vuoto esistenziale dell’individuo, ma introduce anche elementi di disinformazione. Si delinea il rituale di iniziazione, che rappresenta una transizione fondamentale tra stati dell’essere, come il passaggio dall’infanzia all’età adulta o da una condizione profonda a una sacra, con i contributi di Arnold van Gennep e Victor Turner. Questo processo universale di trasformazione rivela la struttura, i valori e le credenze di ogni società. Nel testo si esplora la plasticità umana e la sua adattabilità culturale, nell’incontro tra l’antropologia e le neuroscienze. Attraverso l’esame dei riti di passaggio e delle loro fasi, si evidenzia come questi, riorganizzano l’identità individuale e collettiva. Il ruolo del dolore e della violenza, presenti in molti rituali, rendono queste esperienze memorabili e sono anche rappresentazione della crisi originaria, secondo René Girard. Il caso del rituale di passaggio maschile dei baNande esemplifica l’importanza pedagogica e sociale di tali trasformazioni, sottolineando il potenziale dei riti di iniziazione nell'influenzare l’identità e la coesione sociale. In ultimo, il testo approfondisce i modelli che sono impegnati nell’azione di plasmazione e le problematicità legate ad essi, con una riflessione rispetto alla professione dell’educatore.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/8427