ASSUMPTIONS OF THE STUDY: according to the data acquired in the last decades on the management of women with MS exposed to DMTs during periods of pregnancy and post partum there are no clear differences in obstetric and perinatal outcomes. However, most women were exposed only until conception on during the first months. To date, despite, thanks to the new knowledge learned, we have gradually allowed a greater use of some DMTs at conception and during pregnancy, very few data are available on maternal and neonatal outcomes following exposure to these drugs. OBJECTIVES: the aim of the study is to analyse maternal, fetal and neonatal outcomes of pregnancy in a population of women with MS exposed and not exposed to DMTs before and during pregnancy, that gave birth at the A.O.U. Città della Salute e della Scienza of Turin, hospital facility Sant'Anna, with a specific focus on the differences between the exposure to injective DMTs (I line) and natalizumab (II line). MATERIALS AND METHODS: 236 pregnancies were recorded in 197 women during an observation period between 2006 and 2020. Data regarding clinical characteristics of neurological pathology, use of DMTs before and during pregnancy, maternal, fetal and neonatal outcomes of pregnancy have been collected retrospectively. Pregnancies exposed and not exposed to DMTs in the previous 3 months and during the gestational period were compared. A logistic regression model has been set up to include possible confounding variables in the analysis. RESULTS: Complete data were available for 159 pregnancies in 131 women. There were no statistically significant differences between the two study groups for neurological (relapse in pregnancy, in childbirth and 1 year after childbirth) and obstetrics outcomes (CT and preterm childbirth). Fetal (biometric parameters at the third trimester ultrasound) and neonatal outcomes (low birth weight) also overlapped between the two groups. No significant differences were found in maternal, fetal and neonatal outcomes when analysing subgroups exposed to injective DMTs, IFN-β and GA, or natalizumab. In the group exposed to natalizumab the frequency of relapses in pregnancy and 1 year after childbirth is higher in case of interruption of the therapy before conception (p 0.046 and p 0.013). With regard to the post-partum period, 33 patients who were exposed to DMTs and 16 patients who were not, decided to breastfed; moreover, 48 women exposed and 8 women not exposed were treated with DMTs in the puerperium. In both cases the differences between the two groups are statistically significant (p 0.027 and p 0.001). At the multivariate analysis breastfeeding was related to the value of EDSS at conception (p 0.042). The DMTs most commonly administered in the puerperium are IFN-β (45%) and GA (14%). CONCLUSIONS: Treatment with DMTs in the previous period and during pregnancy does not affect the risk of relapse and obstetrical and neonatal outcomes in patients with MS. The use of injective DMTs can be considered safe throughout the gestation period while, for natalizumab, it is recommended to continue treatment until conception and possibly during the first trimester of pregnancy. Patients treated during pregnancy or the 3 months pre-pregnancy, tend more frequently to continue the treatment in the puerperium, opting for artificial breastfeeding. The choice to breastfeed, in addition to being conditioned by the DMD administered in the period before/during pregnancy and the introduction or restoration of DMD in childbirth, depends on the degree of disability of the mother at conception.
PRESUPPOSTI DELLO STUDIO: secondo i dati acquisti negli ultimi decenni sulla gestione delle donne con SM esposte alle terapie modificanti il decorso di malattia (DMTs) durante i periodi della gravidanza e del post partum, non si evidenziano chiare differenze negli outcomes ostetrici e perinatali. Tuttavia, la maggior parte delle donne è stata esposta solo fino al concepimento o nelle prime fasi della gravidanza. Ad oggi, nonostante le nuove conoscenze apprese abbiano consentito progressivamente un maggior utilizzo di alcuni DMTs al concepimento e durante la gravidanza, risultano disponibili pochissimi dati sugli esiti materni e neonatologici in seguito ad esposizione a tali farmaci. OBIETTIVI: lo scopo dello studio è analizzare gli esiti materni, fetali e neonatali della gravidanza in una popolazione di donne affette da SM esposte e non esposte a DMTs nel periodo precedente e durante la gravidanza che hanno partorito presso l’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, presidio Sant’Anna, ponendo specifica attenzione alle differenze tra l’esposizione a DMTs iniettivi (I linea) e a natalizumab (II linea). MATERIALI E METODI: si sono registrate 236 gravidanze in 197 donne in un periodo di osservazione tra il 2006 e il 2020. Sono stati raccolti retrospettivamente dati riguardanti le caratteristiche cliniche della patologia neurologica, l’eventuale utilizzo di DMTs nel periodo precedente e durante la gravidanza, l’andamento e gli esiti materni e perinatali della gravidanza. Sono state confrontate le gravidanze esposte e non esposte a DMTs nei 3 mesi precedenti e durante il periodo gestazionale. È stato impostato un modello di regressione logistica per includere nell’analisi le possibili variabili confondenti. RISULTATI: Dati completi erano disponibili per 159 gravidanze in 131 donne. Non si sono riscontrate differenze statisticamente significative tra i due gruppi in studio per gli esiti neurologici (relapse in gravidanza, nel puerperio e a 1 anno dal parto) e ostetrici (TC e parto pretermine). Anche gli esiti fetali (parametri biometrici all’ecografia del III trimestre) e neonatali (basso peso alla nascita) sono risultati sovrapponibili tra i due gruppi. All’analisi dei sottogruppi esposti a DMTs iniettivi, IFN-β e GA, o a natalizumab, non si sono riscontrate differenze significative per gli esiti materni, fetali e neonatali. Nel gruppo delle esposte a natalizumab la frequenza di ricadute in gravidanza e a 1 anno dal parto risulta maggiore in caso di interruzione della terapia prima del concepimento (p 0.046 e p 0.013). Relativamente al periodo post partum, al termine della gravidanza 33 tra le pazienti esposte a DMTs e 16 tra le non esposte hanno allattato al seno, mentre 48 donne tra le esposte e 8 tra le non esposte sono state sottoposte a terapia con DMTs nel puerperio. In entrambi i casi le differenze tra i due gruppi sono statisticamente significative (p 0.027 e p 0.001). All’analisi multivariata la scelta dell’allattamento è risultata correlata al valore di EDSS al concepimento (p 0.042). I DMTs maggiormente somministrati nel puerperio sono IFN-β (45%) e GA (14%). CONCLUSIONI: il trattamento con DMTs nel periodo precedente e durante la gravidanza non influenza il rischio di relapse e gli esiti ostetrici e neonatali nelle pazienti con SM: l’uso dei DMTs iniettivi può essere considerato sicuro durante tutto il periodo di gestazione mentre per natalizumab si consiglia di proseguire il trattamento fino al concepimento ed eventualmente durante il I trimestre di gravidanza. La scelta di allattare, oltre ad essere condizionata dal DMT somministrato nel periodo precedente/durante la gravidanza e dall’introduzione o ripristino del DMT in puerperio, dipende dal grado disabilità della madre al concepimento.
Esiti materni, fetali e neonatali di gravidanze in donne con Sclerosi Multipla esposte e non esposte a terapie modificanti il decorso di malattia
SORRENTI, BENEDETTA
2019/2020
Abstract
PRESUPPOSTI DELLO STUDIO: secondo i dati acquisti negli ultimi decenni sulla gestione delle donne con SM esposte alle terapie modificanti il decorso di malattia (DMTs) durante i periodi della gravidanza e del post partum, non si evidenziano chiare differenze negli outcomes ostetrici e perinatali. Tuttavia, la maggior parte delle donne è stata esposta solo fino al concepimento o nelle prime fasi della gravidanza. Ad oggi, nonostante le nuove conoscenze apprese abbiano consentito progressivamente un maggior utilizzo di alcuni DMTs al concepimento e durante la gravidanza, risultano disponibili pochissimi dati sugli esiti materni e neonatologici in seguito ad esposizione a tali farmaci. OBIETTIVI: lo scopo dello studio è analizzare gli esiti materni, fetali e neonatali della gravidanza in una popolazione di donne affette da SM esposte e non esposte a DMTs nel periodo precedente e durante la gravidanza che hanno partorito presso l’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, presidio Sant’Anna, ponendo specifica attenzione alle differenze tra l’esposizione a DMTs iniettivi (I linea) e a natalizumab (II linea). MATERIALI E METODI: si sono registrate 236 gravidanze in 197 donne in un periodo di osservazione tra il 2006 e il 2020. Sono stati raccolti retrospettivamente dati riguardanti le caratteristiche cliniche della patologia neurologica, l’eventuale utilizzo di DMTs nel periodo precedente e durante la gravidanza, l’andamento e gli esiti materni e perinatali della gravidanza. Sono state confrontate le gravidanze esposte e non esposte a DMTs nei 3 mesi precedenti e durante il periodo gestazionale. È stato impostato un modello di regressione logistica per includere nell’analisi le possibili variabili confondenti. RISULTATI: Dati completi erano disponibili per 159 gravidanze in 131 donne. Non si sono riscontrate differenze statisticamente significative tra i due gruppi in studio per gli esiti neurologici (relapse in gravidanza, nel puerperio e a 1 anno dal parto) e ostetrici (TC e parto pretermine). Anche gli esiti fetali (parametri biometrici all’ecografia del III trimestre) e neonatali (basso peso alla nascita) sono risultati sovrapponibili tra i due gruppi. All’analisi dei sottogruppi esposti a DMTs iniettivi, IFN-β e GA, o a natalizumab, non si sono riscontrate differenze significative per gli esiti materni, fetali e neonatali. Nel gruppo delle esposte a natalizumab la frequenza di ricadute in gravidanza e a 1 anno dal parto risulta maggiore in caso di interruzione della terapia prima del concepimento (p 0.046 e p 0.013). Relativamente al periodo post partum, al termine della gravidanza 33 tra le pazienti esposte a DMTs e 16 tra le non esposte hanno allattato al seno, mentre 48 donne tra le esposte e 8 tra le non esposte sono state sottoposte a terapia con DMTs nel puerperio. In entrambi i casi le differenze tra i due gruppi sono statisticamente significative (p 0.027 e p 0.001). All’analisi multivariata la scelta dell’allattamento è risultata correlata al valore di EDSS al concepimento (p 0.042). I DMTs maggiormente somministrati nel puerperio sono IFN-β (45%) e GA (14%). CONCLUSIONI: il trattamento con DMTs nel periodo precedente e durante la gravidanza non influenza il rischio di relapse e gli esiti ostetrici e neonatali nelle pazienti con SM: l’uso dei DMTs iniettivi può essere considerato sicuro durante tutto il periodo di gestazione mentre per natalizumab si consiglia di proseguire il trattamento fino al concepimento ed eventualmente durante il I trimestre di gravidanza. La scelta di allattare, oltre ad essere condizionata dal DMT somministrato nel periodo precedente/durante la gravidanza e dall’introduzione o ripristino del DMT in puerperio, dipende dal grado disabilità della madre al concepimento.File | Dimensione | Formato | |
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