This dissertation deals with the new decision-making technique of "proposed unconstitutionality", adopted by the Consulta, for the first time, with regard to the definition of the c.d. "Cappato case". Within a system of constitutional justice regulated by a law of far 1953 and the subject of innumerable interpretations by the Constitutional Court, in a framework rich in antinomies that lends its side to criticism by legal doctrine, the Consulta, called to pronounce itself on one of the delicate topics of the c.d. "end life", has coined, a new way to define events of constitutional legitimacy for the resolution of which it seems necessary to use political discretion. The aim of this dissertation is to analyze whether this new method of defining the process before the Council is, in the first place, functional to "render constitutional justice"Secondly, if it does not conflict with principles of primary rank within our order. In order to do this, the three proceedings before the Court of Justice in the Cappato case were analysed, in which a postponement to a fixed date was used, with a deadline for legislating in Parliament. By comparing the three judgments, showing similarities and differences, we want, through the continuous contribution of what has been elaborated by illustrious doctrine, to give the reader an overview of the history, until now, of this decision-making technique and of the opinions expended in relation to it. Within the first chapter we want to enter into the merits of the story that led to the Cappato case, analyzing the content of article 580 of the Penal Code and exposing the story of "dj Fabo". In the second chapter, after a brief overview of the Constitutional Court, the focus is on the proposed unconstitutionality and the exposition of the Cappato case is finished. The third chapter deals with the second case of unconstitutionality, the Court’s Order 132/2020, which dealt with the criminal liability of journalists arising from the crime of defamation by the press. In the fourth and last chapter, it is treated, again without going into the substance of the matter, the order number 97/2021 of the Consulta, in which the same has ruled on the very important issue of life imprisonment. The conclusions follow, which, to date (written in the summer of 2022), cannot be generous with the technique used by the Court.

Questa dissertazione tratta della nuova tecnica decisoria di “incostituzionalità prospettata”, adottata dalla Consulta, per la prima volta, in ordine alla definizione del c.d. “caso Cappato”. All’interno di un sistema di giustizia costituzionale normato da una legge del lontano 1953 ed oggetto di innumerevoli interpretazioni da parte della Corte costituzionale, in un quadro ricco di antinomie che ben presta il fianco a critiche da parte della dottrina giuridica, la Consulta, chiamata a pronunciarsi su uno dei delicatissimi temi del c.d. “fine vita”, ha coniato, un nuovo modo di definire vicende di legittimità costituzionale per la risoluzione delle quali pare necessario l’utilizzo di discrezionalità politica. L’obiettivo di questa dissertazione è analizzare se tale nuovo metodo di definizione del processo davanti alla Consulta sia, in primo luogo, funzionale al “rendere giustizia costituzionale”, in secondo luogo, se non contrasti con principi di rango primario all’interno del nostro ordinamento. Per fare ciò si sono analizzati, partendo appunto dal caso Cappato, i tre procedimenti tenutisi innanzi al giudice delle leggi in cui è stato utilizzato un rinvio a data fissa con il quale viene dato un termine per legiferare al Parlamento. Mettendo a confronto i tre giudizi, mostrandone similitudini e differenze, si vuole, mediante il continuo apporto di quanto elaborato da illustre dottrina, dare una panoramica al lettore sulla storia, fino ad ora, di tale tecnica decisoria e sulle opinioni spese in relazione ad essa. All’interno del primo capitolo si vuole entrare nel merito della vicenda che ha portato al caso Cappato, analizzando il contenuto dell’articolo 580 del Codice penale ed esponendo la storia di “dj Fabo”. Nel secondo capitolo, dopo un breve excursus sulla Corte costituzionale, ci si concentra sull’incostituzionalità prospettata e viene terminata l’esposizione del caso Cappato. Il terzo capitolo tratta del secondo caso di incostituzionalità prospettata, l’ordinanza numero 132/2020 della Corte, con cui si è trattato il tema della responsabilità penale a carico dei giornalisti scaturente dal reato di diffamazione a mezzo stampa. Nel quarto e ultimo capitolo, viene trattata, anche in questo caso senza addentrarsi nel merito della questione, l’ordinanza numero 97/2021 della Consulta, in cui la stessa si è pronunciata sull’importantissimo tema dell’ergastolo ostativo. Seguono le conclusioni, che, ad oggi (si scrive nell’estate del 2022), non possono essere generose con la tecnica adoperata dalla Corte.

Il caso Marco Cappato e l'incostituzionalità prospettata

CILIESA, MATTEO
2021/2022

Abstract

Questa dissertazione tratta della nuova tecnica decisoria di “incostituzionalità prospettata”, adottata dalla Consulta, per la prima volta, in ordine alla definizione del c.d. “caso Cappato”. All’interno di un sistema di giustizia costituzionale normato da una legge del lontano 1953 ed oggetto di innumerevoli interpretazioni da parte della Corte costituzionale, in un quadro ricco di antinomie che ben presta il fianco a critiche da parte della dottrina giuridica, la Consulta, chiamata a pronunciarsi su uno dei delicatissimi temi del c.d. “fine vita”, ha coniato, un nuovo modo di definire vicende di legittimità costituzionale per la risoluzione delle quali pare necessario l’utilizzo di discrezionalità politica. L’obiettivo di questa dissertazione è analizzare se tale nuovo metodo di definizione del processo davanti alla Consulta sia, in primo luogo, funzionale al “rendere giustizia costituzionale”, in secondo luogo, se non contrasti con principi di rango primario all’interno del nostro ordinamento. Per fare ciò si sono analizzati, partendo appunto dal caso Cappato, i tre procedimenti tenutisi innanzi al giudice delle leggi in cui è stato utilizzato un rinvio a data fissa con il quale viene dato un termine per legiferare al Parlamento. Mettendo a confronto i tre giudizi, mostrandone similitudini e differenze, si vuole, mediante il continuo apporto di quanto elaborato da illustre dottrina, dare una panoramica al lettore sulla storia, fino ad ora, di tale tecnica decisoria e sulle opinioni spese in relazione ad essa. All’interno del primo capitolo si vuole entrare nel merito della vicenda che ha portato al caso Cappato, analizzando il contenuto dell’articolo 580 del Codice penale ed esponendo la storia di “dj Fabo”. Nel secondo capitolo, dopo un breve excursus sulla Corte costituzionale, ci si concentra sull’incostituzionalità prospettata e viene terminata l’esposizione del caso Cappato. Il terzo capitolo tratta del secondo caso di incostituzionalità prospettata, l’ordinanza numero 132/2020 della Corte, con cui si è trattato il tema della responsabilità penale a carico dei giornalisti scaturente dal reato di diffamazione a mezzo stampa. Nel quarto e ultimo capitolo, viene trattata, anche in questo caso senza addentrarsi nel merito della questione, l’ordinanza numero 97/2021 della Consulta, in cui la stessa si è pronunciata sull’importantissimo tema dell’ergastolo ostativo. Seguono le conclusioni, che, ad oggi (si scrive nell’estate del 2022), non possono essere generose con la tecnica adoperata dalla Corte.
ITA
This dissertation deals with the new decision-making technique of "proposed unconstitutionality", adopted by the Consulta, for the first time, with regard to the definition of the c.d. "Cappato case". Within a system of constitutional justice regulated by a law of far 1953 and the subject of innumerable interpretations by the Constitutional Court, in a framework rich in antinomies that lends its side to criticism by legal doctrine, the Consulta, called to pronounce itself on one of the delicate topics of the c.d. "end life", has coined, a new way to define events of constitutional legitimacy for the resolution of which it seems necessary to use political discretion. The aim of this dissertation is to analyze whether this new method of defining the process before the Council is, in the first place, functional to "render constitutional justice"Secondly, if it does not conflict with principles of primary rank within our order. In order to do this, the three proceedings before the Court of Justice in the Cappato case were analysed, in which a postponement to a fixed date was used, with a deadline for legislating in Parliament. By comparing the three judgments, showing similarities and differences, we want, through the continuous contribution of what has been elaborated by illustrious doctrine, to give the reader an overview of the history, until now, of this decision-making technique and of the opinions expended in relation to it. Within the first chapter we want to enter into the merits of the story that led to the Cappato case, analyzing the content of article 580 of the Penal Code and exposing the story of "dj Fabo". In the second chapter, after a brief overview of the Constitutional Court, the focus is on the proposed unconstitutionality and the exposition of the Cappato case is finished. The third chapter deals with the second case of unconstitutionality, the Court’s Order 132/2020, which dealt with the criminal liability of journalists arising from the crime of defamation by the press. In the fourth and last chapter, it is treated, again without going into the substance of the matter, the order number 97/2021 of the Consulta, in which the same has ruled on the very important issue of life imprisonment. The conclusions follow, which, to date (written in the summer of 2022), cannot be generous with the technique used by the Court.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/83974