Il primo argomento affrontato all’interno del mio elaborato si riflette in un confronto fra parlamentarismo, presidenzialismo e semipresidenzialismo, ed in particolar modo si concentra sulle caratteristiche associate a tali forme di governo. Il parlamentarismo si basa sul principio democratico che affida al parlamento la volontà del popolo e presenta una particolare suddivisione data da Repubblica parlamentare e Monarchia parlamentare. Nel caso italiano un organo fondamentale è il Parlamento che si divide in due camere: Senato e Camera dei Deputati; il primo è guidato da un presidente il quale rappresenta una figura di rilievo nella Repubblica Parlamentare in quanto può assumere temporaneamente il ruolo di Capo di Stato al momento di un’assenza o impossibilità da parte di quest’ultimo Nel caso della Monarchia Parlamentare, il Capo dello Stato è il monarca stesso, che è tale per successione ereditaria e dinastica. Esso però regna ma non governa, in quanto il potere esecutivo è affidato esclusivamente al Governo il quale è presieduto dal primo Ministro che gestisce la politica nazionale; la scelta di quest’ultimo, sulla base della composizione del parlamento, viene affidata al sovrano A confronto ho successivamente posto il presidenzialismo dove il potere esecutivo è riferito alla figura del Presidente stesso che diventa non solo Capo di Stato ma anche Capo del Governo e viene eletto in modo diretto dai cittadini e questo gli conferisce una superiorità rispetto ad altre figure, come ad esempio i ministri Nel semipresidenzialismo francese, invece, al governo viene data fiducia da due organi differenti: il Presidente della Repubblica, il quale viene eletto dal popolo e nomina il Primo Ministro, il quale a sua volta detiene il potere esecutivo con il Governo, ed il Parlamento, ovvero l’organo possedente il potere legislativo e diviso in due: Assemblea Nazionale e Senato. La seconda modalità di analisi si basa sui fattori contingenti, che comprendono tutti quegli eventi che possono portare alla caduta del governo. Tra i fattori determinanti possiamo integrare gli scandali politici che si sono susseguiti nel corso del tempo, le crisi internazionali ad esempio a livello economico, ma anche problematiche personali riguardanti il Primo Ministro o altri membri che compongono il Governo La terza ed ultima partizione dell’elaborato fin ora presentato si incentra sul confronto tra il meccanismo elettivo in Italia e quello presente in Regno Unito. Il sistema elettorale del nostro paese risulta essere più complesso, in quanto può esistere in due modalità: uninominale in cui per ogni collegio (221 totali) viene eletto un solo rappresentante e ogni coalizione candiderà una sola persona; quello plurinominale invece si hanno 75 collegi totali in cui si possono eleggere da uno fino ad otto rappresentanti. Nel caso del Regno Unito, invece, il territorio nazionale è suddiviso in 650 collegi e ognuno elegge un singolo candidato ovvero quello che ha ottenuto più voti; successivamente ogni partito candiderà una persona in ogni collegio ed il candidato che otterrà il maggior numero di voti, indipendentemente dalla percentuale di vincita, vincerà il seggio. Successivamente verrà analizzata la differenza tra Italia e Regno Unito dal punto di vista della durata in carica dei governi che si sono susseguiti negli anni, in particolare dal 1946 ad oggi.
La durata in carica dei governi nei sistemi parlamentari: Italia e UK a confronto dal 1946 ad oggi
MEOLA, SIMONE
2021/2022
Abstract
Il primo argomento affrontato all’interno del mio elaborato si riflette in un confronto fra parlamentarismo, presidenzialismo e semipresidenzialismo, ed in particolar modo si concentra sulle caratteristiche associate a tali forme di governo. Il parlamentarismo si basa sul principio democratico che affida al parlamento la volontà del popolo e presenta una particolare suddivisione data da Repubblica parlamentare e Monarchia parlamentare. Nel caso italiano un organo fondamentale è il Parlamento che si divide in due camere: Senato e Camera dei Deputati; il primo è guidato da un presidente il quale rappresenta una figura di rilievo nella Repubblica Parlamentare in quanto può assumere temporaneamente il ruolo di Capo di Stato al momento di un’assenza o impossibilità da parte di quest’ultimo Nel caso della Monarchia Parlamentare, il Capo dello Stato è il monarca stesso, che è tale per successione ereditaria e dinastica. Esso però regna ma non governa, in quanto il potere esecutivo è affidato esclusivamente al Governo il quale è presieduto dal primo Ministro che gestisce la politica nazionale; la scelta di quest’ultimo, sulla base della composizione del parlamento, viene affidata al sovrano A confronto ho successivamente posto il presidenzialismo dove il potere esecutivo è riferito alla figura del Presidente stesso che diventa non solo Capo di Stato ma anche Capo del Governo e viene eletto in modo diretto dai cittadini e questo gli conferisce una superiorità rispetto ad altre figure, come ad esempio i ministri Nel semipresidenzialismo francese, invece, al governo viene data fiducia da due organi differenti: il Presidente della Repubblica, il quale viene eletto dal popolo e nomina il Primo Ministro, il quale a sua volta detiene il potere esecutivo con il Governo, ed il Parlamento, ovvero l’organo possedente il potere legislativo e diviso in due: Assemblea Nazionale e Senato. La seconda modalità di analisi si basa sui fattori contingenti, che comprendono tutti quegli eventi che possono portare alla caduta del governo. Tra i fattori determinanti possiamo integrare gli scandali politici che si sono susseguiti nel corso del tempo, le crisi internazionali ad esempio a livello economico, ma anche problematiche personali riguardanti il Primo Ministro o altri membri che compongono il Governo La terza ed ultima partizione dell’elaborato fin ora presentato si incentra sul confronto tra il meccanismo elettivo in Italia e quello presente in Regno Unito. Il sistema elettorale del nostro paese risulta essere più complesso, in quanto può esistere in due modalità: uninominale in cui per ogni collegio (221 totali) viene eletto un solo rappresentante e ogni coalizione candiderà una sola persona; quello plurinominale invece si hanno 75 collegi totali in cui si possono eleggere da uno fino ad otto rappresentanti. Nel caso del Regno Unito, invece, il territorio nazionale è suddiviso in 650 collegi e ognuno elegge un singolo candidato ovvero quello che ha ottenuto più voti; successivamente ogni partito candiderà una persona in ogni collegio ed il candidato che otterrà il maggior numero di voti, indipendentemente dalla percentuale di vincita, vincerà il seggio. Successivamente verrà analizzata la differenza tra Italia e Regno Unito dal punto di vista della durata in carica dei governi che si sono susseguiti negli anni, in particolare dal 1946 ad oggi.File | Dimensione | Formato | |
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