This paper focuses on the evolution of the international criminal jurisprudence on the matter of sexual and gender-based crimes committed in international and non-international armed conflicts, with a particular accent on the work of the International Criminal Court (ICC). It is common knowledge that the operators within the ICC struggle to identify a unitarian line in the decision-making process of the judges when it comes to international crimes that fall within the category of sexual violence and gendered harms, making it difficult to predict the possible outcome of future cases (like the upcoming Prosecutor v. Abd-Al-Rahman case, set to start this month) and creating uncertainty among the experts on how to handle certain situations. The study-material for this project is very scarce and mostly consists in various interpretations by the doctrine, resulting in frail solutions to concrete problems. This presupposition makes an insightful approach of the subject even more necessary, as the daily practitioners of law within the ICC need more solid grounds when navigating the issues of these types of crimes. To timidly achieve this objective, this paper considers and analyses the work of previous international Courts and Tribunals and their decisions when it came to discussing sexual and gender-based violence, the laws and customs of the international community and selected cases prosecuted by the ICC.
Questa tesi si concentra sull’evoluzione della giurisprudenza internazionale penale nella persecuzione dei crimini sessuali e di genere commessi nei conflitti armati internazionali e non internazionali, con un’attenzione particolare al lavoro della Corte penale internazionale (CPI). La Corte penale internazionale, nonostante sia un’istituzione alquanto giovane, si sta occupando di tematiche relativamente alle quali manca un’uniformità interpretativa nella comunità internazionale, il che rende questa Corte una produttrice di casi esemplari ed il cuore dell’evoluzione del diritto internazionale penale. Soprattutto quando si tratta di crimini internazionali che rientrano nella categoria della violenza sessuale e dei crimini basati sul genere, è difficile identificare una linea unitaria nel processo decisionale dei magistrati della CPI, rendendo ancora più arduo predire le possibili conclusioni di casi futuri (come l’attuale caso “Il Procuratore c. Abd-Al-Rahman”) e creando ancor più incertezza tra gli esperti nella gestione di determinate situazioni. Il materiale di studio per questo progetto è principalmente costituito dalle sentenze delle corti e dalle varie interpretazioni della dottrina, le quali costituiscono fragili soluzioni a problematiche concrete. Il risultato di ciò rende un approccio particolare alla materia ancora più necessario, in quanto gli operatori del diritto all’interno della CPI necessitano di fondamenta più stabili nell’esplorazione delle criticità di queste categorie di crimini. Per raggiungere questo obiettivo, questa dissertazione considera e analizza i lavori di corti e tribunali precedenti – come il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia e il Tribunale penale internazionale per il Ruanda – e le loro decisioni circa le violenze sessuali e di genere, le leggi e i costumi della comunità internazionale e una selezione di casi affrontati dalla CPI.
I crimini sessuali e di genere nella giurisprudenza della Corte penale internazionale
GAMMICCHIA, MELANIE
2021/2022
Abstract
Questa tesi si concentra sull’evoluzione della giurisprudenza internazionale penale nella persecuzione dei crimini sessuali e di genere commessi nei conflitti armati internazionali e non internazionali, con un’attenzione particolare al lavoro della Corte penale internazionale (CPI). La Corte penale internazionale, nonostante sia un’istituzione alquanto giovane, si sta occupando di tematiche relativamente alle quali manca un’uniformità interpretativa nella comunità internazionale, il che rende questa Corte una produttrice di casi esemplari ed il cuore dell’evoluzione del diritto internazionale penale. Soprattutto quando si tratta di crimini internazionali che rientrano nella categoria della violenza sessuale e dei crimini basati sul genere, è difficile identificare una linea unitaria nel processo decisionale dei magistrati della CPI, rendendo ancora più arduo predire le possibili conclusioni di casi futuri (come l’attuale caso “Il Procuratore c. Abd-Al-Rahman”) e creando ancor più incertezza tra gli esperti nella gestione di determinate situazioni. Il materiale di studio per questo progetto è principalmente costituito dalle sentenze delle corti e dalle varie interpretazioni della dottrina, le quali costituiscono fragili soluzioni a problematiche concrete. Il risultato di ciò rende un approccio particolare alla materia ancora più necessario, in quanto gli operatori del diritto all’interno della CPI necessitano di fondamenta più stabili nell’esplorazione delle criticità di queste categorie di crimini. Per raggiungere questo obiettivo, questa dissertazione considera e analizza i lavori di corti e tribunali precedenti – come il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia e il Tribunale penale internazionale per il Ruanda – e le loro decisioni circa le violenze sessuali e di genere, le leggi e i costumi della comunità internazionale e una selezione di casi affrontati dalla CPI.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
854384_tesimg.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.76 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.76 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/83730