L’abate Sieyès scriveva: “la Nation existe avant tout, elle est l’origine de tout |…| Sa volontè est toujours légale, elle est la loi elle-méme” (1) Ma chi è Emmanuel Joseph Sieyès? E’ una figura di grande importanza, che ha influenzato profondamente il dibattito politico nel decennio 1789-1799. Venne alla luce in una famiglia della piccola borghesia a Fréjus, il 3 maggio 1748. Mentre lui desiderava entrare nell’esercito e diventare artigliere, ma vi dovette rinunciare a causa dell’esile costituzione, venne instradato dalla famiglia alla carriera ecclesiastica nella quale s’impegnò anche senza vocazione. La condivisione ed il sostegno alle idee rivoluzionarie fu immediata e nel 1788, l’anno precedente lo scoppio della Rivoluzione, si stabilì a Parigi. Proprio tra il 1788 ed il 1789 pubblicò in forma anonima tre pamphlet (“Il saggio sui privilegi”, “Sugli Stati Generali” e “Cos’è il Terzo Stato”), che contenevano le idee chiave dell’imminente rinnovamento politio-sociale. In virtù dei già menzionati scritti, venne eletto -senza essere candidato-, negli Stati Generali come rappresentante del Terzo Stato: fu l’inizio di una intelligente e lunga carriera politica. Definito “la talpa della rivoluzione” da Robespierre, “il Cartesio della politica” da Sainte-Beuve, “l’oracolo del Terzo Stato” da Napoleone, fu il teorico di uno Stato nuovo, le cui chiavi di volta sono: l’idea di una Cittadinanza attiva, l’elezione di un Parlamento Rappresentativo, l’Uguaglianza di fronte alla Legge. ___________________________________ Sieyés. E.J. Che cosa è il terzo stato? , Editori Riuniti1989, p. 111 Eppure, dopo aver aperto la rivoluzione nel 1789 come ispiratore della storica secessione della Pallacorda, la chiuse nel 1799 proponendosi come antesignano del moderno colpo di Stato. Il 18 brumaio consentì infatti la conquista del potere di Napoleone e lo stravolgimento della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino. Oscurato dall’astro Bonaparte, visse di onorificenze nella quiete di chi è stato messo in disparte, salvo firmarne nel 1814 l’atto di abdicazione. Nel 1815, dopo la caduta di Napoleone e il ritorno della dinastia dei Borboni, preferì l’esilio prima ancora di esservi condannato per regicidio e si stabilì a Bruxelles. Ritornò in patria soltanto dopo la rivoluzione del 1830. Morì dimenticato a Parigi il 20 giugno 1836. *** Questo lavoro ha l’ambizione di ripercorrere il pensiero di Sieyès nei tratti salienti di abile tessitore e della sua ossessione costituente, attraverso una parabola che nell’arco di dieci anni consentì alla Rivoluzione francese il cammino verso la moderna democrazia.
Il tessitore costituzionale - profilo del sorprendente Sieyès
LORENZALE, GIUSEPPINA
2021/2022
Abstract
L’abate Sieyès scriveva: “la Nation existe avant tout, elle est l’origine de tout |…| Sa volontè est toujours légale, elle est la loi elle-méme” (1) Ma chi è Emmanuel Joseph Sieyès? E’ una figura di grande importanza, che ha influenzato profondamente il dibattito politico nel decennio 1789-1799. Venne alla luce in una famiglia della piccola borghesia a Fréjus, il 3 maggio 1748. Mentre lui desiderava entrare nell’esercito e diventare artigliere, ma vi dovette rinunciare a causa dell’esile costituzione, venne instradato dalla famiglia alla carriera ecclesiastica nella quale s’impegnò anche senza vocazione. La condivisione ed il sostegno alle idee rivoluzionarie fu immediata e nel 1788, l’anno precedente lo scoppio della Rivoluzione, si stabilì a Parigi. Proprio tra il 1788 ed il 1789 pubblicò in forma anonima tre pamphlet (“Il saggio sui privilegi”, “Sugli Stati Generali” e “Cos’è il Terzo Stato”), che contenevano le idee chiave dell’imminente rinnovamento politio-sociale. In virtù dei già menzionati scritti, venne eletto -senza essere candidato-, negli Stati Generali come rappresentante del Terzo Stato: fu l’inizio di una intelligente e lunga carriera politica. Definito “la talpa della rivoluzione” da Robespierre, “il Cartesio della politica” da Sainte-Beuve, “l’oracolo del Terzo Stato” da Napoleone, fu il teorico di uno Stato nuovo, le cui chiavi di volta sono: l’idea di una Cittadinanza attiva, l’elezione di un Parlamento Rappresentativo, l’Uguaglianza di fronte alla Legge. ___________________________________ Sieyés. E.J. Che cosa è il terzo stato? , Editori Riuniti1989, p. 111 Eppure, dopo aver aperto la rivoluzione nel 1789 come ispiratore della storica secessione della Pallacorda, la chiuse nel 1799 proponendosi come antesignano del moderno colpo di Stato. Il 18 brumaio consentì infatti la conquista del potere di Napoleone e lo stravolgimento della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino. Oscurato dall’astro Bonaparte, visse di onorificenze nella quiete di chi è stato messo in disparte, salvo firmarne nel 1814 l’atto di abdicazione. Nel 1815, dopo la caduta di Napoleone e il ritorno della dinastia dei Borboni, preferì l’esilio prima ancora di esservi condannato per regicidio e si stabilì a Bruxelles. Ritornò in patria soltanto dopo la rivoluzione del 1830. Morì dimenticato a Parigi il 20 giugno 1836. *** Questo lavoro ha l’ambizione di ripercorrere il pensiero di Sieyès nei tratti salienti di abile tessitore e della sua ossessione costituente, attraverso una parabola che nell’arco di dieci anni consentì alla Rivoluzione francese il cammino verso la moderna democrazia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/83689