“Il populismo mediatico consiste nel rivolgersi direttamente al popolo attraverso i media. Un politico che ha in mano i media può orientare il corso della politica al di fuori del Parlamento, e persino eliminare la mediazione parlamentare”. Questa parole di Umberto Eco, tratte da un’intervista su “la Repubblica” del 2007, mi hanno incuriosito. Già sedici anni fa si parlava di “populismo mediatico”, un fenomeno che oggi può dirsi in crescita considerando l’uso massiccio dei social network e della rete in generale. Questa affermazione mi ha spinto a voler indagare sul populismo, per scoprirne la natura e le caratteristiche, ma soprattutto per mettere in luce l’innovazione della rete in politica. Avvalendomi della letteratura ho sviluppato l’elaborato in tre diverse parti. L’obiettivo della prima parte è descrivere le caratteristiche fondanti del populismo, costituite dal popolo, dall’élite, dalla volontà generale, e dalla “terra patria”; inoltre, illustrando l’approccio ideativo di Mudde e Rovira Kaltawasser, si costruisce la definizione di populismo. Nella seconda parte ci si sofferma sullo sviluppo del populismo in Paesi come Russia, Stati Uniti ed Europa; qui il fine è descrivere i movimenti populisti e definire alcune figure populiste di spicco. Partendo dalla Russia, luogo in cui il populismo ha avuto origine, si analizzano la figura di Herzen e movimenti come “Andando verso il popolo”, “Terra e Libertà” e “Volontà del popolo”; spostandosi in Nord America, si descrivono il Partito del Popolo e il movimento populista nordamericano, presentando le figure di Long, Wallace e Perot, per lasciare spazio ai nuovi movimenti populisti come Occupy e Tea Party; si evidenziano poi le tre ondate populiste latinoamericane che si sono succedute dal 1929 ad oggi, e le relative figure chiave, Vargas e Perón. Il secondo capitolo si conclude analizzando lo sviluppo del populismo in Europa e descrivendo i casi francese e italiano, enfatizzando il Fronte Nazionale di Le Pen e il Movimento 5 Stelle di Grillo. Nella terza parte viene presentato il ritratto del Movimento 5 Stelle, un “non-partito” che è stato sotto i riflettori della politica italiana degli ultimi anni; esponendo in breve la nascita e i tratti salienti del Movimento, si sottolinea l’importanza dei mezzi di comunicazione come la rete, nel panorama politico. In quest’ultima parte si riflette sull’inquadramento politico del Movimento nel sistema partitico italiano, chiedendosi se possa essere considerato a tutti gli effetti una forma di populismo. Infine, nella conclusione, si invita a riflettere sull’utilizzo della rete in politica.
Il populismo nel mondo e il caso italiano del Movimento 5 Stelle
ACQUADRO, GIULIA
2021/2022
Abstract
“Il populismo mediatico consiste nel rivolgersi direttamente al popolo attraverso i media. Un politico che ha in mano i media può orientare il corso della politica al di fuori del Parlamento, e persino eliminare la mediazione parlamentare”. Questa parole di Umberto Eco, tratte da un’intervista su “la Repubblica” del 2007, mi hanno incuriosito. Già sedici anni fa si parlava di “populismo mediatico”, un fenomeno che oggi può dirsi in crescita considerando l’uso massiccio dei social network e della rete in generale. Questa affermazione mi ha spinto a voler indagare sul populismo, per scoprirne la natura e le caratteristiche, ma soprattutto per mettere in luce l’innovazione della rete in politica. Avvalendomi della letteratura ho sviluppato l’elaborato in tre diverse parti. L’obiettivo della prima parte è descrivere le caratteristiche fondanti del populismo, costituite dal popolo, dall’élite, dalla volontà generale, e dalla “terra patria”; inoltre, illustrando l’approccio ideativo di Mudde e Rovira Kaltawasser, si costruisce la definizione di populismo. Nella seconda parte ci si sofferma sullo sviluppo del populismo in Paesi come Russia, Stati Uniti ed Europa; qui il fine è descrivere i movimenti populisti e definire alcune figure populiste di spicco. Partendo dalla Russia, luogo in cui il populismo ha avuto origine, si analizzano la figura di Herzen e movimenti come “Andando verso il popolo”, “Terra e Libertà” e “Volontà del popolo”; spostandosi in Nord America, si descrivono il Partito del Popolo e il movimento populista nordamericano, presentando le figure di Long, Wallace e Perot, per lasciare spazio ai nuovi movimenti populisti come Occupy e Tea Party; si evidenziano poi le tre ondate populiste latinoamericane che si sono succedute dal 1929 ad oggi, e le relative figure chiave, Vargas e Perón. Il secondo capitolo si conclude analizzando lo sviluppo del populismo in Europa e descrivendo i casi francese e italiano, enfatizzando il Fronte Nazionale di Le Pen e il Movimento 5 Stelle di Grillo. Nella terza parte viene presentato il ritratto del Movimento 5 Stelle, un “non-partito” che è stato sotto i riflettori della politica italiana degli ultimi anni; esponendo in breve la nascita e i tratti salienti del Movimento, si sottolinea l’importanza dei mezzi di comunicazione come la rete, nel panorama politico. In quest’ultima parte si riflette sull’inquadramento politico del Movimento nel sistema partitico italiano, chiedendosi se possa essere considerato a tutti gli effetti una forma di populismo. Infine, nella conclusione, si invita a riflettere sull’utilizzo della rete in politica.File | Dimensione | Formato | |
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