La lavorazione della vetroresina comporta l’esposizione allo stirene. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato lo stirene come possibile cancerogeno, seppure con limitate evidenze di cancerogenicità sugli esseri umani e sugli animali testati (gruppo 2B). Ne consegue che in caso di esposizione al composto in ambito lavorativo, è necessario sia l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale (DPI), che il monitoraggio ambientale e biologico degli ambienti di lavoro. L’elaborato di tesi ha avuto come obiettivo la valutazione dell’esposizione allo stirene di alcuni lavoratori (n°55) addetti alla laminazione della vetroresina di una grande azienda leader nel settore nella nautica da diporto, specializzata nella produzione di yacht plananti e semidislocanti. L’esposizione dei lavoratori nei reparti in cui avviene la lavorazione della vetroresina, oltre allo stirene interessa anche l’acetone, per tale motivo l’indagine ambientale con l’utilizzo di campionatori ambientali e personali ha interessato entrambi i composti. La valutazione dell’esposizione è stata confrontata con i valori guida dell’ACGIH. Nell’azienda considerata nell’elaborato di tesi la laminazione dello stirene viene portata avanti con una modalità ad infusione sottovuoto che permette ai lavoratori una minore esposizione allo stirene, rispetto alla modalità tradizionale. La valutazione dell’esposizione è stata effettuata attraverso il monitoraggio dell’esposizione con l’utilizzo di campionatori ambientali e personali in sede lavorativa mentre la valutazione del rischio espositivo è stato affrontato con modello applicativo proposto dalla regione Piemonte per la valutazione del rischio da agenti chimici: Al.Pi. Ris.Ch. Le indagini ambientali effettuate hanno portato ai seguenti risultati: 1) a fronte delle tempistiche specifiche di ciascun ciclo di lavorazione il parametro di riferimento è rispettato; 2) le lavorazioni che prevedono l’applicazione diretta di resine, il parametro è rispettato solo in una delle produzioni; 3) le lavorazioni che non prevedono l’applicazione diretta di resine, il valore guida TLV-TWA è rispettato in tutte le produzioni; 4) le tempistiche specifiche di ciascun ciclo di lavorazione presenta livelli di esposizione a stirene sempre prossimi o superiore al 50% del valore di riferimento; 5) nelle singole attività, il livello di esposizione allo stirene risulta essere spesso superiore al valore guida TLV-TWA proposto da ACGIH nel 2020. Il modello Al.Pi.Ris.Ch., applicato ad ogni prodotto impiegato in reparto ha permesso di evidenziare che la maggior parte dei prodotti utilizzati in azienda ha un rischio molto alto. A tutela della salute dei lavoratori sono adottate misure di prevenzione e protezione generale ed anche misure di prevenzione e protezione specifica In conclusione, l’azienda oggetto del presente lavoro, ha nel corso del tempo sempre migliorato le condizioni di lavoro per i dipendenti, quali ad esempio la predisposizione di sistemi di aspirazione secondo il metodo “Push-pull”, una regolare sorveglianza sanitaria, oltre naturalmente all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale ciò, quindi, permette ai lavoratori di usufruire di un ambiente di lavoro salubre e comunque sempre monitorato ai fini della loro protezione.
Valutazione del Rischio Chimico ed Esposizione Professionale: Caso applicativo
DI TORO, LUDOVICA
2021/2022
Abstract
La lavorazione della vetroresina comporta l’esposizione allo stirene. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato lo stirene come possibile cancerogeno, seppure con limitate evidenze di cancerogenicità sugli esseri umani e sugli animali testati (gruppo 2B). Ne consegue che in caso di esposizione al composto in ambito lavorativo, è necessario sia l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale (DPI), che il monitoraggio ambientale e biologico degli ambienti di lavoro. L’elaborato di tesi ha avuto come obiettivo la valutazione dell’esposizione allo stirene di alcuni lavoratori (n°55) addetti alla laminazione della vetroresina di una grande azienda leader nel settore nella nautica da diporto, specializzata nella produzione di yacht plananti e semidislocanti. L’esposizione dei lavoratori nei reparti in cui avviene la lavorazione della vetroresina, oltre allo stirene interessa anche l’acetone, per tale motivo l’indagine ambientale con l’utilizzo di campionatori ambientali e personali ha interessato entrambi i composti. La valutazione dell’esposizione è stata confrontata con i valori guida dell’ACGIH. Nell’azienda considerata nell’elaborato di tesi la laminazione dello stirene viene portata avanti con una modalità ad infusione sottovuoto che permette ai lavoratori una minore esposizione allo stirene, rispetto alla modalità tradizionale. La valutazione dell’esposizione è stata effettuata attraverso il monitoraggio dell’esposizione con l’utilizzo di campionatori ambientali e personali in sede lavorativa mentre la valutazione del rischio espositivo è stato affrontato con modello applicativo proposto dalla regione Piemonte per la valutazione del rischio da agenti chimici: Al.Pi. Ris.Ch. Le indagini ambientali effettuate hanno portato ai seguenti risultati: 1) a fronte delle tempistiche specifiche di ciascun ciclo di lavorazione il parametro di riferimento è rispettato; 2) le lavorazioni che prevedono l’applicazione diretta di resine, il parametro è rispettato solo in una delle produzioni; 3) le lavorazioni che non prevedono l’applicazione diretta di resine, il valore guida TLV-TWA è rispettato in tutte le produzioni; 4) le tempistiche specifiche di ciascun ciclo di lavorazione presenta livelli di esposizione a stirene sempre prossimi o superiore al 50% del valore di riferimento; 5) nelle singole attività, il livello di esposizione allo stirene risulta essere spesso superiore al valore guida TLV-TWA proposto da ACGIH nel 2020. Il modello Al.Pi.Ris.Ch., applicato ad ogni prodotto impiegato in reparto ha permesso di evidenziare che la maggior parte dei prodotti utilizzati in azienda ha un rischio molto alto. A tutela della salute dei lavoratori sono adottate misure di prevenzione e protezione generale ed anche misure di prevenzione e protezione specifica In conclusione, l’azienda oggetto del presente lavoro, ha nel corso del tempo sempre migliorato le condizioni di lavoro per i dipendenti, quali ad esempio la predisposizione di sistemi di aspirazione secondo il metodo “Push-pull”, una regolare sorveglianza sanitaria, oltre naturalmente all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale ciò, quindi, permette ai lavoratori di usufruire di un ambiente di lavoro salubre e comunque sempre monitorato ai fini della loro protezione.File | Dimensione | Formato | |
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