Lo scopo della mia tesi è, attraverso una rassegna di articoli scientifici, dimostrare come le sostanze psichedeliche potrebbero essere utili nella cura del disturbo depressivo maggiore. Innanzitutto, descriverò cosa sono gli psichedelici, quali sono i principali e quali effetti producono sulle aree cerebrali, chiarendo i processi neurobiologici generati da una loro assunzione. Successivamente darò una breve spiegazione della depressione e come essa venga abitualmente curata. Infine, esporrò in che modo gli psichedelici vengano utilizzati nella cura del disturbo depressivo maggiore resistente agli altri tipi di terapia. In particolare, mi soffermerò su come le sostanze psichedeliche possano ripristinare l’attività dei circuiti cerebrali noti per svolgere un ruolo nella depressione, apportando dei benefici al soggetto. Per suffragare maggiormente la mia tesi, esaminerò articoli scientifici che hanno tenuto in considerazione diverse metodologie per rilevare le alterazioni che interessano le attività e gli schemi di connettività cerebrali; e studi con campioni variabili per quanto concerne, ad esempio, età e genere dei partecipanti. Mi focalizzerò, anche, sui rischi di un’assunzione senza controllo medico, dell’importanza del set (atteggiamento mentale) e del setting (ambiente in cui ha luogo l’assunzione). La maggior parte degli articoli scientifici concordano sul fatto che, nonostante il gran potenziale delle sostanze psichedeliche nella cura della depressione, ci sia ancora molta strada da fare nel campo della ricerca, affinché si possano avere delle maggiori con-ferme sugli effetti positivi derivanti dai primi risultati.
Una nuova prospettiva di cura del disturbo depressivo maggiore: la terapia psichedelica
MENARDO, SAMANTHA
2021/2022
Abstract
Lo scopo della mia tesi è, attraverso una rassegna di articoli scientifici, dimostrare come le sostanze psichedeliche potrebbero essere utili nella cura del disturbo depressivo maggiore. Innanzitutto, descriverò cosa sono gli psichedelici, quali sono i principali e quali effetti producono sulle aree cerebrali, chiarendo i processi neurobiologici generati da una loro assunzione. Successivamente darò una breve spiegazione della depressione e come essa venga abitualmente curata. Infine, esporrò in che modo gli psichedelici vengano utilizzati nella cura del disturbo depressivo maggiore resistente agli altri tipi di terapia. In particolare, mi soffermerò su come le sostanze psichedeliche possano ripristinare l’attività dei circuiti cerebrali noti per svolgere un ruolo nella depressione, apportando dei benefici al soggetto. Per suffragare maggiormente la mia tesi, esaminerò articoli scientifici che hanno tenuto in considerazione diverse metodologie per rilevare le alterazioni che interessano le attività e gli schemi di connettività cerebrali; e studi con campioni variabili per quanto concerne, ad esempio, età e genere dei partecipanti. Mi focalizzerò, anche, sui rischi di un’assunzione senza controllo medico, dell’importanza del set (atteggiamento mentale) e del setting (ambiente in cui ha luogo l’assunzione). La maggior parte degli articoli scientifici concordano sul fatto che, nonostante il gran potenziale delle sostanze psichedeliche nella cura della depressione, ci sia ancora molta strada da fare nel campo della ricerca, affinché si possano avere delle maggiori con-ferme sugli effetti positivi derivanti dai primi risultati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/83506