La tesi si propone di affrontare l'attualissimo tema del potere di mercato delle piattaforme digitali, con un'attenzione particolare rivolta alle big tech comunemente definite come GAFAM (Google, Appe, Facebook, Amazon e Microsoft). Dopo una ricostruzione dell'evoluzione storica del diritto antitrust e una trattazione, per sommi capi, della disciplina attuale; ci si chiede quali siano e quali debbano essere le finalità di tale normativa, richiamando le contrapposizioni e le linee di pensiero presenti in dottrina. Nel secondo capitolo, si offrirà una panoramica degli strumenti distorsivi della concorrenza nel mercato digitale: capaci di consolidare il potere di mercato delle imprese più agevolmente rispetto a come avvenisse nel mondo antecedente la rivoluzione tecnologica. In particolare, si analizzeranno i fenomeni dei Big Data, della collusione algoritmica, della discriminazione di prezzo ed i (nuovi) poteri di fatto delle piattaforme, che permettono loro di farsi giustizia da sé. Nel terzo, ed ultimo, capitolo, si effettuerà una ricognizione degli ultimi interventi normativi adottati in risposta ad una, sempre maggiore, attenzione sociale al fenomeno. In particolare, ci si soffermerà sul Digital Market Act (DMA), adottato dall'Unione Europea e che entrerà presumibilmente in vigore nel 2023. Tirando le fila del discorso; ci si chiederà se tali gatekeepers siano, a tutti gli effetti, dei monopoli nei mercati di riferimento. Per concludere, si ipotizzeranno le conseguenze scaturenti dalla recente spinta regolatoria e, ipso facto, quali potrebbero essere le contromisure che adotteranno, in risposta, le piattaforme.
Piattaforme digitali e potere di mercato.
FEBBO, MANUEL
2021/2022
Abstract
La tesi si propone di affrontare l'attualissimo tema del potere di mercato delle piattaforme digitali, con un'attenzione particolare rivolta alle big tech comunemente definite come GAFAM (Google, Appe, Facebook, Amazon e Microsoft). Dopo una ricostruzione dell'evoluzione storica del diritto antitrust e una trattazione, per sommi capi, della disciplina attuale; ci si chiede quali siano e quali debbano essere le finalità di tale normativa, richiamando le contrapposizioni e le linee di pensiero presenti in dottrina. Nel secondo capitolo, si offrirà una panoramica degli strumenti distorsivi della concorrenza nel mercato digitale: capaci di consolidare il potere di mercato delle imprese più agevolmente rispetto a come avvenisse nel mondo antecedente la rivoluzione tecnologica. In particolare, si analizzeranno i fenomeni dei Big Data, della collusione algoritmica, della discriminazione di prezzo ed i (nuovi) poteri di fatto delle piattaforme, che permettono loro di farsi giustizia da sé. Nel terzo, ed ultimo, capitolo, si effettuerà una ricognizione degli ultimi interventi normativi adottati in risposta ad una, sempre maggiore, attenzione sociale al fenomeno. In particolare, ci si soffermerà sul Digital Market Act (DMA), adottato dall'Unione Europea e che entrerà presumibilmente in vigore nel 2023. Tirando le fila del discorso; ci si chiederà se tali gatekeepers siano, a tutti gli effetti, dei monopoli nei mercati di riferimento. Per concludere, si ipotizzeranno le conseguenze scaturenti dalla recente spinta regolatoria e, ipso facto, quali potrebbero essere le contromisure che adotteranno, in risposta, le piattaforme.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/83497