L’elaborato di tesi ha come obiettivo dimostrare come lo studio della mineralogia possa essere finalizzato al monitoraggio ambientale, portando come esempio l’area attorno all’ex centrale nucleare “E. Fermi” di Trino. Sono stati analizzati due tipologie di campioni ambientali: sei campioni di sedimento fluviale e due di ceneri di pesce siluro. Inizialmente, è stata fatta una consultazione di rapporti tecnici annuali di monitoraggio radiologico effettuato attorno all'area della centrale. Invece, per la caratterizzazione mineralogica sono state utilizzate tecniche analitiche relative alla diffrattometria (XRPD), e alla microscopia elettronica (SEM-EDXS, TEM-EDXS e ARM S/TEM-EDXS). I risultati ottenuti evidenziano l’effettiva relazione tra le due matrici ambientali e i radionuclidi. Le ceneri di pesce siluro, composte principalmente da fosfati, hanno mostrato un andamento stagionale di concentrazione di radionuclidi, in linea con la biologia dell’ecosistema fluviale. Invece, il sedimento fluviale è composto principalmente da fillosilicati e feldspati. La struttura cristallochimica di tali gruppi permette un’interazione di scambio cationico e di assorbimento/adsorbimento con determinati radionuclidi. I valori di concentrazione dei radionuclidi analizzati mostrano un andamento stagionale, in coerenza con il regime idrologico. Lo studio mineralogico dei sedimenti fluviali, aggiunto ai programmi di monitoraggio attualmente previsti dalle normative dedicate, si è dimostrato essere un ottimo strumento per poter ottenere una visione più completa delle possibili vie di dispersione ed esposizione al rischio di radioattività alle popolazioni target. Le informazioni così ottenute possono poi essere integrate a studi previsionali di diffusione dei radionuclidi con modelli di dispersione dedicati, così che in caso di sversamenti anomali di contaminante possa esserci un intervento ancora più celere.
Mineralogia applicata e monitoraggio ambientale: un approccio analitico multi-matrice nell'area dell'ex centrale nucleare "E. Fermi" di Trino (VC).
SERVETTO, GIULIA - PIA
2021/2022
Abstract
L’elaborato di tesi ha come obiettivo dimostrare come lo studio della mineralogia possa essere finalizzato al monitoraggio ambientale, portando come esempio l’area attorno all’ex centrale nucleare “E. Fermi” di Trino. Sono stati analizzati due tipologie di campioni ambientali: sei campioni di sedimento fluviale e due di ceneri di pesce siluro. Inizialmente, è stata fatta una consultazione di rapporti tecnici annuali di monitoraggio radiologico effettuato attorno all'area della centrale. Invece, per la caratterizzazione mineralogica sono state utilizzate tecniche analitiche relative alla diffrattometria (XRPD), e alla microscopia elettronica (SEM-EDXS, TEM-EDXS e ARM S/TEM-EDXS). I risultati ottenuti evidenziano l’effettiva relazione tra le due matrici ambientali e i radionuclidi. Le ceneri di pesce siluro, composte principalmente da fosfati, hanno mostrato un andamento stagionale di concentrazione di radionuclidi, in linea con la biologia dell’ecosistema fluviale. Invece, il sedimento fluviale è composto principalmente da fillosilicati e feldspati. La struttura cristallochimica di tali gruppi permette un’interazione di scambio cationico e di assorbimento/adsorbimento con determinati radionuclidi. I valori di concentrazione dei radionuclidi analizzati mostrano un andamento stagionale, in coerenza con il regime idrologico. Lo studio mineralogico dei sedimenti fluviali, aggiunto ai programmi di monitoraggio attualmente previsti dalle normative dedicate, si è dimostrato essere un ottimo strumento per poter ottenere una visione più completa delle possibili vie di dispersione ed esposizione al rischio di radioattività alle popolazioni target. Le informazioni così ottenute possono poi essere integrate a studi previsionali di diffusione dei radionuclidi con modelli di dispersione dedicati, così che in caso di sversamenti anomali di contaminante possa esserci un intervento ancora più celere.File | Dimensione | Formato | |
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