Purpose: The purpose of the study was to analyze the differences in visual abilities considering two factors: learning difficulties and children's age. We looked for the existence of significant differences, and not due to chance, with the use of some paper tests, which investigate eye movements, on a sample of children made up of a first group with SLD and a second group of able-bodied. Correlation tests, distribution tests and, comparison with expected values, if available, are used to check for any differences between the two groups of children and to establish whether they are significant differences using the p-value. Several studies in the literature relating to the topic and concerning the correlation between children's age and performance in the various tests, are used to compare the results found. Methods: the sample examined includes 50 children aged between 8 and 14 years (from third grade to eighth grade). The sample was divided into two groups: one group composed of children diagnosed with specific learning disorders and the other composed of children with typical development. Each participant was subjected to paper tests, such as the Brevis test, the DEM test and the Groffman (GVT) always placed at 40 cm and with the usual optometric correction (if present). Results: analyzing the split sample as established, it was obtained that the values of time taken to carry out the tests were significantly different in the two groups of children: children with SLD need more time to carry out the assigned task. The tests performed in relation to age have found that there is a correlation between age and the time taken to carry out the tests, in fact for the DEM test the correlation was found in both groups, while for the Groffman the correlation is found to be present only in the group of able-bodied children. A further division of the sample was performed: the two subgroups formed by dysgraphia and children with mixed SLD showed a significant difference in the distribution and a greater presence of mixed DSA in the classes with the longest time but, in comparison with normative values, both the groups reported percentages of non-standards greater than the expected value. Conclusions: the results obtained were confirmed in previously published studies and reported that there is a significant difference between these two reference samples; the relationship between increasing age and improvements in the performance of the test is also confirmed. The tests used, therefore, turn out to be useful for highlighting the efficiency of eye movements.
Obiettivi: scopo dello studio è stato analizzare le differenze nelle abilità visive considerando due fattori: difficoltà nell’apprendimento ed età dei bambini. Si è cercata l’esistenza di differenze significative, non dovute al caso, con l’utilizzo di alcuni test cartacei, i quali indagano i movimenti oculari, su un campione di bambini costituito da un primo gruppo con DSA e un secondo gruppo di normodotati. Si utilizzano test di correlazione, test di distribuzione e confronto con valori attesi, se disponibili, per verificare eventuali differenze tra i due gruppi di bambini e stabilire se si tratta di differenze significative utilizzando il valore del p-value. Sono utilizzati diversi studi in letteratura inerenti all’argomento e riguardanti la correlazione tra l’età dei bambini e la prestazione nei vari test, per confrontare i risultati trovati. Metodo: il campione esaminato comprende 50 bambini di età compresa tra gli 8 e i 14 anni (dalla terza elementare alla terza media). Il campione è stato diviso in due gruppi: un gruppo composto da bambini con diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento e l’altro composto da bambini con sviluppo tipico. Ciascun partecipante è stato sottoposto a test cartacei, quali il Brevis test, il DEM test e il Groffman (GVT) sempre posti ad una distanza di 40 cm e con la correzione optometrica abituale (se presente). Risultati: analizzando il campione suddiviso come stabilito, si è ottenuto che i valori di tempo impiegato per lo svolgimento dei test sono risultati significativamente diversi nei due gruppi di bambini: i bambini con DSA necessitano di più tempo per svolgere il compito assegnato. I test eseguiti in relazione all’età hanno rilevato che esiste una correlazione tra l’età e il tempo impiegato a svolgere i suddetti test, infatti per il DEM test la correlazione è stata rilevata in entrambi i gruppi, mentre per il Groffman la correlazione è risultata presente solo nel gruppo di bambini normodotati. È stati eseguita un’ulteriore divisone del campione: i due sottogruppi formati da disgrafici e bambini con DSA misto hanno mostrato una differenza significativa nella distribuzione e una presenza maggiore di DSA misti nelle classi con tempo più alto ma, nel confronto con valori normativi, entrambi i gruppi riportavano percentuali di fuori norma maggiori del valore atteso. Conclusioni: i risultati ottenuti hanno trovato riscontro negli studi precedentemente pubblicati e hanno riportato che esiste una differenza significativa tra questi due campioni di riferimento; è inoltre confermata la relazione tra l’aumentare dell’età e i miglioramenti nell’esecuzione del test. I test utilizzati, dunque, risultano essere utili per evidenziare l’efficienza dei movimenti oculari.
Bambini a scuola e abilità visive
SCALESE, RAFFAELLA
2021/2022
Abstract
Obiettivi: scopo dello studio è stato analizzare le differenze nelle abilità visive considerando due fattori: difficoltà nell’apprendimento ed età dei bambini. Si è cercata l’esistenza di differenze significative, non dovute al caso, con l’utilizzo di alcuni test cartacei, i quali indagano i movimenti oculari, su un campione di bambini costituito da un primo gruppo con DSA e un secondo gruppo di normodotati. Si utilizzano test di correlazione, test di distribuzione e confronto con valori attesi, se disponibili, per verificare eventuali differenze tra i due gruppi di bambini e stabilire se si tratta di differenze significative utilizzando il valore del p-value. Sono utilizzati diversi studi in letteratura inerenti all’argomento e riguardanti la correlazione tra l’età dei bambini e la prestazione nei vari test, per confrontare i risultati trovati. Metodo: il campione esaminato comprende 50 bambini di età compresa tra gli 8 e i 14 anni (dalla terza elementare alla terza media). Il campione è stato diviso in due gruppi: un gruppo composto da bambini con diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento e l’altro composto da bambini con sviluppo tipico. Ciascun partecipante è stato sottoposto a test cartacei, quali il Brevis test, il DEM test e il Groffman (GVT) sempre posti ad una distanza di 40 cm e con la correzione optometrica abituale (se presente). Risultati: analizzando il campione suddiviso come stabilito, si è ottenuto che i valori di tempo impiegato per lo svolgimento dei test sono risultati significativamente diversi nei due gruppi di bambini: i bambini con DSA necessitano di più tempo per svolgere il compito assegnato. I test eseguiti in relazione all’età hanno rilevato che esiste una correlazione tra l’età e il tempo impiegato a svolgere i suddetti test, infatti per il DEM test la correlazione è stata rilevata in entrambi i gruppi, mentre per il Groffman la correlazione è risultata presente solo nel gruppo di bambini normodotati. È stati eseguita un’ulteriore divisone del campione: i due sottogruppi formati da disgrafici e bambini con DSA misto hanno mostrato una differenza significativa nella distribuzione e una presenza maggiore di DSA misti nelle classi con tempo più alto ma, nel confronto con valori normativi, entrambi i gruppi riportavano percentuali di fuori norma maggiori del valore atteso. Conclusioni: i risultati ottenuti hanno trovato riscontro negli studi precedentemente pubblicati e hanno riportato che esiste una differenza significativa tra questi due campioni di riferimento; è inoltre confermata la relazione tra l’aumentare dell’età e i miglioramenti nell’esecuzione del test. I test utilizzati, dunque, risultano essere utili per evidenziare l’efficienza dei movimenti oculari.| File | Dimensione | Formato | |
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