La carriera di Ificrate, comandante e retore ateniese, attraversa per intero la prima metà del IV secolo a.C., un periodo in cui la Grecia e le sue poleis furono segnate da una serie di importanti trasformazioni politiche e militari. È stato il perfetto prototipo di uomo che seppe trarre il massimo vantaggio da questo periodo di turbolenta transizione e cambiamento. A tutti gli effetti un ‘uomo nuovo’, privo di legami politici famigliari pregressi, ebbe la capacità di ridefinire continuamente le sue alleanze sia in ambito cittadino che nel contesto internazionale, in un momento in cui il focus della politica estera ateniese sembrò seguire le alleanze dei personaggi più in visita. In un quadro in cui la guerra, pur mantenendo un ruolo centrale nella polis, non poteva più essere condotta solo dai cittadini, figure come quella di Ificrate, caratterizzate da un innato carisma, furono decisive per far rendere al massimo contingenti militari formati principalmente da mercenari, in cui la fedeltà verso il leader superava quello verso la città. Ificrate rappresentò per gli Ateniesi un fattore strategico per il raggiungimento di obiettivi militari e diplomatici poiché fu in grado di servire la città come stratego, ma, all’occorrenza, di continuare la sua professione all’estero al soldo di committenti stranieri. Costruì la sua fama per essere riuscito, giovanissimo, a sconfiggere una formazione di opliti spartani presso il porto di Corinto, grazie ad un abile utilizzo dei peltasti (fanti armati alla leggera).

Ificrate, un comandante sorprendente

POZZI, ALESSANDRO
2021/2022

Abstract

La carriera di Ificrate, comandante e retore ateniese, attraversa per intero la prima metà del IV secolo a.C., un periodo in cui la Grecia e le sue poleis furono segnate da una serie di importanti trasformazioni politiche e militari. È stato il perfetto prototipo di uomo che seppe trarre il massimo vantaggio da questo periodo di turbolenta transizione e cambiamento. A tutti gli effetti un ‘uomo nuovo’, privo di legami politici famigliari pregressi, ebbe la capacità di ridefinire continuamente le sue alleanze sia in ambito cittadino che nel contesto internazionale, in un momento in cui il focus della politica estera ateniese sembrò seguire le alleanze dei personaggi più in visita. In un quadro in cui la guerra, pur mantenendo un ruolo centrale nella polis, non poteva più essere condotta solo dai cittadini, figure come quella di Ificrate, caratterizzate da un innato carisma, furono decisive per far rendere al massimo contingenti militari formati principalmente da mercenari, in cui la fedeltà verso il leader superava quello verso la città. Ificrate rappresentò per gli Ateniesi un fattore strategico per il raggiungimento di obiettivi militari e diplomatici poiché fu in grado di servire la città come stratego, ma, all’occorrenza, di continuare la sua professione all’estero al soldo di committenti stranieri. Costruì la sua fama per essere riuscito, giovanissimo, a sconfiggere una formazione di opliti spartani presso il porto di Corinto, grazie ad un abile utilizzo dei peltasti (fanti armati alla leggera).
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