Toxoplasma gondii is an intracellular protozoan globally spread that causes toxoplasmosis, a disease that can affect both animals and humans. Its life cycle can be completed in cats, which become infected by consuming infected prey. Humans can contract toxoplasmosis by consuming contaminated food, such as raw or undercooked meat, fruits, vegetables, or water or by coming into contact with surfaces contaminated with cat feces. Toxoplasmosis often does not cause symptoms, but in some cases, it can lead to mild symptoms in healthy individuals or serious complications in immunocompromised individuals with issues in the nervous system, lungs, or eyes; or in pregnant women, where it can cause miscarriages or premature births. Various foods can transmit toxoplasmosis, including pork, goat, lamb, poultry, wild game, fruits, vegetables, and water. There are several control techniques such as cooking, freezing, curing, salting, smoking, ionizing radiation, and washing with water. To identify T. gondii in food, methodologies such as PCR and LAMP are used, which rely on the identification of the parasite's DNA. Pregnant women are particularly at risk, and it is therefore recommended to preconception screening and regular check-ups during pregnancy. Congenital toxoplasmosis, which occurs when the mother contracts the infection for the first time during pregnancy, can cause brain damage to the fetus. As evidence of the frequency of this issue, it is known that in Italy, an average of 300-350 babies are born each year with toxoplasmosis symptoms, and as many as 2 million in Europe.
Il Toxoplasma gondii è un protozoo intracellulare diffuso a livello globale che causa la toxoplasmosi, una malattia che può colpire sia animali che umani. Il suo ciclo vitale è in grado di completarsi nei gatti, i quali si infettano attraverso l’assunzione di prede infette. Gli umani possono contrarre la toxolasmosi consumando alimenti contaminati, come carne cruda o poco cotta, frutta, verdura o acqua o entrando in contatto con superfici infette da feci di gatto. Spesso la toxoplasmosi non provoca sintomi, ma in alcuni casi può provocarene di lievi in persone sane o gravi complicazioni in individui immunodepressi con problematiche al sistema nervoso, ai polmoni o agli occhi; o donne in gravidanza in cui possono verificarsi anche aborti o parti prematuri. Vari sono gli alimenti da cui si può contrarre la toxoplasmosi tra cui: carne suina, caprina, ovina, di pollo, di animali selvatici, frutta, verdura e acqua. Esistono diverse tecniche di controllo come per esempio: cottura, congelamento, stagionatura, salagione, affumicatura, radiazioni ionizzanti e lavaggio con acqua. Per poter identificare T.gondii all’interno degli alimenti si utilizzano metodologie come PCR e LAMP, le quali sfruttando l’identificazione del DNA del parassita. Le donne in gravidanza sono particolarmente a rischio e perciò si consiglia di effettuare uno screening preconcezionale e controlli regolari durante la gestazione. La toxoplasmosi congenita, che si verifica quando la madre contrae l’infezione per la prima volta durante la gravidanza, è in grado di causare danni cerebrali al feto. A testimoniare la frequenza di questa problematica sappiamo che in Italia ogni anno nascono in media 300-350 neonati con sintomi di toxoplasmosi e ben 2 milioni in Europa.
Toxoplasma gondii in alimenti assunti durante la gravidanza
SUARDINI, MATTEO
2023/2024
Abstract
Il Toxoplasma gondii è un protozoo intracellulare diffuso a livello globale che causa la toxoplasmosi, una malattia che può colpire sia animali che umani. Il suo ciclo vitale è in grado di completarsi nei gatti, i quali si infettano attraverso l’assunzione di prede infette. Gli umani possono contrarre la toxolasmosi consumando alimenti contaminati, come carne cruda o poco cotta, frutta, verdura o acqua o entrando in contatto con superfici infette da feci di gatto. Spesso la toxoplasmosi non provoca sintomi, ma in alcuni casi può provocarene di lievi in persone sane o gravi complicazioni in individui immunodepressi con problematiche al sistema nervoso, ai polmoni o agli occhi; o donne in gravidanza in cui possono verificarsi anche aborti o parti prematuri. Vari sono gli alimenti da cui si può contrarre la toxoplasmosi tra cui: carne suina, caprina, ovina, di pollo, di animali selvatici, frutta, verdura e acqua. Esistono diverse tecniche di controllo come per esempio: cottura, congelamento, stagionatura, salagione, affumicatura, radiazioni ionizzanti e lavaggio con acqua. Per poter identificare T.gondii all’interno degli alimenti si utilizzano metodologie come PCR e LAMP, le quali sfruttando l’identificazione del DNA del parassita. Le donne in gravidanza sono particolarmente a rischio e perciò si consiglia di effettuare uno screening preconcezionale e controlli regolari durante la gestazione. La toxoplasmosi congenita, che si verifica quando la madre contrae l’infezione per la prima volta durante la gravidanza, è in grado di causare danni cerebrali al feto. A testimoniare la frequenza di questa problematica sappiamo che in Italia ogni anno nascono in media 300-350 neonati con sintomi di toxoplasmosi e ben 2 milioni in Europa.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Relazione finale Suardini Matteo.pdf
non disponibili
Dimensione
1.19 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.19 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/8331