Con la fine della Prima Guerra Mondiale i governi dei paesi europei e degli USA sono stati chiamati a prendere decisioni importanti per il futuro dei loro paesi. Una questione di estrema importanza era quella riguardante la politica monetaria che ogni stato avrebbe seguito negli anni successivi. Prima dello scoppio del primo conflitto mondiale esisteva un sistema monetario internazionale: il Gold Standard al quale potevano partecipare tutti i paesi che lo desideravano. Esso fu abbandonato con lo scoppio della guerra. Gli stati decisero autonomamente quale politica monetaria seguire dopo la Prima Guerra Mondiale. Molti di questi tornarono al Gold Standard, con condizioni e in tempi diversi. Il Regno Unito, sotto la guida di Churchill, tornò al Gold Standard nel 1925 con le stesse condizioni prebelliche: lo stesso valore di cambio oro-sterlina. A livello economico la Gran Bretagna era più povera che prima del conflitto. Anche la sua posizione a livello internazionale era cambiata; essa, infatti, aveva ceduto agli Stati Uniti il suo ruolo da leader economico nello scenario internazionale. La decisione di tornare alle condizioni prebelliche ha avuto conseguenze sull’economia del paese. L’obiettivo di questo studio è determinare se la decisione di Churchill ha avuto un effetto positivo o negativo sull’economia del Regno Unito e quanto l’ha influenzata. A tal fine, si intende rispondere alla seguente domanda di ricerca: “in quale modo e in quale misura la decisione della Gran Bretagna di tornare al Gold Standard dopo la Prima Guerra Mondiale ha influito sull’economia del paese?” Grazie all’analisi dei dati e delle informazioni acquisite dalla lettura di libri scritti da economisti come Keynes, T. E. Gregory e Barry Eichengreen si può concludere che la scelta presa dal governo inglese ha danneggiato l’economia del paese. Infatti, sono diminuite l’esportazione, aumentate le importazioni, con conseguente squilibrio della bilancia commerciale, è stato necessario ridurre i prezzi inglesi e aumentare i tassi di interesse, operazione eseguita dalla Banca d’Inghilterra, per poter mantenere i valori prebellici. L’aumento dei tassi di interessi e la riduzione dei prezzi sono sintomi di recessione economica.
1925 LA GRAN BRETAGNA RITORNA AL GOLD STANDARD COME REAGISCE L’ECONOMIA?
BELTRAMINO, MARTINA
2021/2022
Abstract
Con la fine della Prima Guerra Mondiale i governi dei paesi europei e degli USA sono stati chiamati a prendere decisioni importanti per il futuro dei loro paesi. Una questione di estrema importanza era quella riguardante la politica monetaria che ogni stato avrebbe seguito negli anni successivi. Prima dello scoppio del primo conflitto mondiale esisteva un sistema monetario internazionale: il Gold Standard al quale potevano partecipare tutti i paesi che lo desideravano. Esso fu abbandonato con lo scoppio della guerra. Gli stati decisero autonomamente quale politica monetaria seguire dopo la Prima Guerra Mondiale. Molti di questi tornarono al Gold Standard, con condizioni e in tempi diversi. Il Regno Unito, sotto la guida di Churchill, tornò al Gold Standard nel 1925 con le stesse condizioni prebelliche: lo stesso valore di cambio oro-sterlina. A livello economico la Gran Bretagna era più povera che prima del conflitto. Anche la sua posizione a livello internazionale era cambiata; essa, infatti, aveva ceduto agli Stati Uniti il suo ruolo da leader economico nello scenario internazionale. La decisione di tornare alle condizioni prebelliche ha avuto conseguenze sull’economia del paese. L’obiettivo di questo studio è determinare se la decisione di Churchill ha avuto un effetto positivo o negativo sull’economia del Regno Unito e quanto l’ha influenzata. A tal fine, si intende rispondere alla seguente domanda di ricerca: “in quale modo e in quale misura la decisione della Gran Bretagna di tornare al Gold Standard dopo la Prima Guerra Mondiale ha influito sull’economia del paese?” Grazie all’analisi dei dati e delle informazioni acquisite dalla lettura di libri scritti da economisti come Keynes, T. E. Gregory e Barry Eichengreen si può concludere che la scelta presa dal governo inglese ha danneggiato l’economia del paese. Infatti, sono diminuite l’esportazione, aumentate le importazioni, con conseguente squilibrio della bilancia commerciale, è stato necessario ridurre i prezzi inglesi e aumentare i tassi di interesse, operazione eseguita dalla Banca d’Inghilterra, per poter mantenere i valori prebellici. L’aumento dei tassi di interessi e la riduzione dei prezzi sono sintomi di recessione economica.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
911647_beltraminotesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.06 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.06 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/83202