I contratti futures nascono per facilitare lo scambio di materie agricole e assicurare a compratori e venditori di non subire danni derivanti dalle incontrollabili variazioni dei prezzi. L’utilizzo di tale contratto, inizialmente non standardizzato, si diffonde sempre di più tra i commercianti statunitensi fino a portare all’apertura della prima Borsa ufficiale con oggetto di scambio i futures sulle materie agricole: il Chicago Board of Trade. Tali strumenti vennero poi applicati anche su altre attività (tra cui dal 1977 anche le attività finanziarie), standardizzati nel tempo e sottoposti a regolamentazione per evitare che venissero utilizzati prevalentemente per scopi speculativi e che causassero, di conseguenza, aumenti ingiustificati dei prezzi nel mercato reale. Essi, infatti, possono essere utilizzati per soddisfare diverse esigenze, che portano operatori differenti a partecipare ai loro mercati. Gli scopi per cui vengono utilizzati sono: speculazione, copertura e arbitraggio. Per future intendiamo un contratto derivato che per sua natura deriva il proprio valore da uno strumento sottostante (che può essere un’attività reale o finanziaria), scambiato esclusivamente su mercati regolamentati e con il quale compratore e venditore stabiliscono in anticipo il prezzo e la quantità di prodotti da scambiarsi a una data futura prestabilita. Inizialmente utilizzati per scopi di copertura delle merci, i futures, vennero progressivamente utilizzati sempre di più per fini speculativi. Questo impiego fu facilitato, con il passare del tempo, dalla deregolamentazione di tali strumenti che ha caratterizzato gli ultimi anni del secolo scorso e dall’inserimento della possibilità di non consegnare la merce a scadenza ma di liquidare i contratti con il loro controvalore monetario in anticipo, facendoli diventare a tutti gli effetti degli strumenti su cui è possibile scommettere sulle variazioni di prezzo senza avere un interesse reale legato all’attività di riferimento. Quanto appena riportato definisce in che modo tali strumenti possono essere impiegati per la creazione di denaro dal denaro stesso, ovvero sfruttando la loro predisposizione alla speculazione. I motivi per cui le economie occidentali hanno sentito l’esigenza di collocare i propri capitali sui mercati finanziari, invece, risiedono nell’aumento dei servizi finanziari sviluppati in occidente (anche grazie allo sviluppo tecnologico), uniti a un processo di deindustrializzazione e terziarizzazione dei sistemi economici. I profitti che una volta venivano reinvestiti all’interno dell’economia produttiva oggi sono più facilmente impiegabili nella speculazione mediante strumenti derivati come i futures, causando non pochi problemi all’economia reale. L’eccessivo affidamento alla capacità dei mercati finanziari di creare profitti ha portato i Paesi, le aziende e gli istituti di credito dell’occidente a un’esposizione esagerata ai derivati. Tale rilevanza che questi strumenti finanziari hanno sulle attività totali unita alla globalizzazione dei mercati finanziari rendono le economie fragili e caratterizzate da continue bolle finanziarie che, scoppiando, potrebbero facilmente indebolire, se non far tracollare, l’intero sistema economico globale.

I CONTRATTI FUTURES

ROSSETTI, GIANLUCA
2021/2022

Abstract

I contratti futures nascono per facilitare lo scambio di materie agricole e assicurare a compratori e venditori di non subire danni derivanti dalle incontrollabili variazioni dei prezzi. L’utilizzo di tale contratto, inizialmente non standardizzato, si diffonde sempre di più tra i commercianti statunitensi fino a portare all’apertura della prima Borsa ufficiale con oggetto di scambio i futures sulle materie agricole: il Chicago Board of Trade. Tali strumenti vennero poi applicati anche su altre attività (tra cui dal 1977 anche le attività finanziarie), standardizzati nel tempo e sottoposti a regolamentazione per evitare che venissero utilizzati prevalentemente per scopi speculativi e che causassero, di conseguenza, aumenti ingiustificati dei prezzi nel mercato reale. Essi, infatti, possono essere utilizzati per soddisfare diverse esigenze, che portano operatori differenti a partecipare ai loro mercati. Gli scopi per cui vengono utilizzati sono: speculazione, copertura e arbitraggio. Per future intendiamo un contratto derivato che per sua natura deriva il proprio valore da uno strumento sottostante (che può essere un’attività reale o finanziaria), scambiato esclusivamente su mercati regolamentati e con il quale compratore e venditore stabiliscono in anticipo il prezzo e la quantità di prodotti da scambiarsi a una data futura prestabilita. Inizialmente utilizzati per scopi di copertura delle merci, i futures, vennero progressivamente utilizzati sempre di più per fini speculativi. Questo impiego fu facilitato, con il passare del tempo, dalla deregolamentazione di tali strumenti che ha caratterizzato gli ultimi anni del secolo scorso e dall’inserimento della possibilità di non consegnare la merce a scadenza ma di liquidare i contratti con il loro controvalore monetario in anticipo, facendoli diventare a tutti gli effetti degli strumenti su cui è possibile scommettere sulle variazioni di prezzo senza avere un interesse reale legato all’attività di riferimento. Quanto appena riportato definisce in che modo tali strumenti possono essere impiegati per la creazione di denaro dal denaro stesso, ovvero sfruttando la loro predisposizione alla speculazione. I motivi per cui le economie occidentali hanno sentito l’esigenza di collocare i propri capitali sui mercati finanziari, invece, risiedono nell’aumento dei servizi finanziari sviluppati in occidente (anche grazie allo sviluppo tecnologico), uniti a un processo di deindustrializzazione e terziarizzazione dei sistemi economici. I profitti che una volta venivano reinvestiti all’interno dell’economia produttiva oggi sono più facilmente impiegabili nella speculazione mediante strumenti derivati come i futures, causando non pochi problemi all’economia reale. L’eccessivo affidamento alla capacità dei mercati finanziari di creare profitti ha portato i Paesi, le aziende e gli istituti di credito dell’occidente a un’esposizione esagerata ai derivati. Tale rilevanza che questi strumenti finanziari hanno sulle attività totali unita alla globalizzazione dei mercati finanziari rendono le economie fragili e caratterizzate da continue bolle finanziarie che, scoppiando, potrebbero facilmente indebolire, se non far tracollare, l’intero sistema economico globale.
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