Con l’introduzione delle normative per il contenimento degli effetti causati dal virus SARS-CoV-2 lo scorso Marzo 2020 si apre una fase storica i cui effetti influenzano tutt’oggi il quotidiano. Nei mesi caratterizzati dalle restrizioni che hanno contraddistinto i lockdowns, si é risvegliata nelle persone una maggior consapevolezza dell’importanza del contatto con l'ambiente esterno, proprio a causa del senso di deprivazione di quelle libertà che, fino ad allora, erano state garantite e che venivano, pertanto, percepite come la norma. Si apre un’epoca caratterizzata dallo smart working, dalla didattica erogata a distanza e dalle uscite contingentate per sopperire ai propri bisogni primari. La popolazione vive in un clima sociale definito dall’incertezza per il domani ove i giorni che si susseguono sono oggetto di un processo esasperato di appiattimento. Su tale scenario, con particolare accento nelle realtà urbane, assume un ruolo gradualmente più evidente la componente vegetale. La visione delle piante al momento della ripresa del loro sviluppo vegetativo allevia i sensi di alienazione ed apatia percepiti dalle persone confinate nelle proprie abitazioni. Da questa rinata consapevolezza matura l’anima del presente elaborato, organizzato in capitoli, il cui intento è di analizzare il ruolo assunto dalle specie botaniche di interesse alimentare ed ornamentale nello sviluppo di un approccio multidisciplinare dell’orticoltura terapeutica. Tale materia mira ad integrare il verde all’interno di pratiche e interventi curativi mirati, a beneficio della salute psico-fisica ed emotiva dei pazienti ai quali è rivolta. La disamina di tali aspetti si è avvalsa di riferimenti coerenti con il tema della tesi quali libri di testo, manuali progettuali, archivi on-line e articoli tratti da riviste scientifiche e siti informativi. Fin dai tempi più antichi la presenza dell’elemento verde ha consentito alle civiltà di prosperare e progredire, attraverso un impiego continuativo delle piante officinali e alimentari nei più svariati contesti tecnici e scientifici. Le funzioni primarie per cui le piante sono meglio note, quali fonte di sostentamento e riparo, sono state affiancate da usi e benefici che ne hanno accresciuto la notevole polivalenza. Dalle prime applicazioni nel Mondo Antico fino alle scoperte pionieristiche degli istituti psichiatrici, per passare alle nuove frontiere di impiego odierno, i benefici dell’orticoltura terapeutica si sono rivelati essere un punto di riferimento costante per l’uomo. Nonostante la materia abbia da sempre accompagnato la storia dell’umanità attraverso forme dapprima non codificate, soltanto negli ultimi due secoli ha assunto un carattere scientifico più definito, grazie ai progressi conseguiti da ricercatori e volontari. D’altra parte, tale percorso non si è rivelato ancora sufficiente per conferire diffusamente a tale disciplina il ruolo che le spetterebbe. A seguire, sono stati presi in esame alcuni degli ambiti pubblici e privati in cui il verde può esercitare una funzione, ad ampio spettro, di supporto sociale, emotivo e psicologico per i suoi fruitori. Particolare attenzione alla sue declinazioni viene prestata nella creazione di spazi volti al trattamento di condizioni patologiche particolari. Ad integrazione dell’analisi condotta nel presente lavoro di tesi, vengono avanzate proposte utili alla progettazione di spazi verdi che mirino ad essere universalmente accessibili, sicuri e fonte di guarigione e benesse
Orticoltura terapeutica: applicazioni in campo sociale, riabilitativo e didattico
OLOCCO, ANDREA
2020/2021
Abstract
Con l’introduzione delle normative per il contenimento degli effetti causati dal virus SARS-CoV-2 lo scorso Marzo 2020 si apre una fase storica i cui effetti influenzano tutt’oggi il quotidiano. Nei mesi caratterizzati dalle restrizioni che hanno contraddistinto i lockdowns, si é risvegliata nelle persone una maggior consapevolezza dell’importanza del contatto con l'ambiente esterno, proprio a causa del senso di deprivazione di quelle libertà che, fino ad allora, erano state garantite e che venivano, pertanto, percepite come la norma. Si apre un’epoca caratterizzata dallo smart working, dalla didattica erogata a distanza e dalle uscite contingentate per sopperire ai propri bisogni primari. La popolazione vive in un clima sociale definito dall’incertezza per il domani ove i giorni che si susseguono sono oggetto di un processo esasperato di appiattimento. Su tale scenario, con particolare accento nelle realtà urbane, assume un ruolo gradualmente più evidente la componente vegetale. La visione delle piante al momento della ripresa del loro sviluppo vegetativo allevia i sensi di alienazione ed apatia percepiti dalle persone confinate nelle proprie abitazioni. Da questa rinata consapevolezza matura l’anima del presente elaborato, organizzato in capitoli, il cui intento è di analizzare il ruolo assunto dalle specie botaniche di interesse alimentare ed ornamentale nello sviluppo di un approccio multidisciplinare dell’orticoltura terapeutica. Tale materia mira ad integrare il verde all’interno di pratiche e interventi curativi mirati, a beneficio della salute psico-fisica ed emotiva dei pazienti ai quali è rivolta. La disamina di tali aspetti si è avvalsa di riferimenti coerenti con il tema della tesi quali libri di testo, manuali progettuali, archivi on-line e articoli tratti da riviste scientifiche e siti informativi. Fin dai tempi più antichi la presenza dell’elemento verde ha consentito alle civiltà di prosperare e progredire, attraverso un impiego continuativo delle piante officinali e alimentari nei più svariati contesti tecnici e scientifici. Le funzioni primarie per cui le piante sono meglio note, quali fonte di sostentamento e riparo, sono state affiancate da usi e benefici che ne hanno accresciuto la notevole polivalenza. Dalle prime applicazioni nel Mondo Antico fino alle scoperte pionieristiche degli istituti psichiatrici, per passare alle nuove frontiere di impiego odierno, i benefici dell’orticoltura terapeutica si sono rivelati essere un punto di riferimento costante per l’uomo. Nonostante la materia abbia da sempre accompagnato la storia dell’umanità attraverso forme dapprima non codificate, soltanto negli ultimi due secoli ha assunto un carattere scientifico più definito, grazie ai progressi conseguiti da ricercatori e volontari. D’altra parte, tale percorso non si è rivelato ancora sufficiente per conferire diffusamente a tale disciplina il ruolo che le spetterebbe. A seguire, sono stati presi in esame alcuni degli ambiti pubblici e privati in cui il verde può esercitare una funzione, ad ampio spettro, di supporto sociale, emotivo e psicologico per i suoi fruitori. Particolare attenzione alla sue declinazioni viene prestata nella creazione di spazi volti al trattamento di condizioni patologiche particolari. Ad integrazione dell’analisi condotta nel presente lavoro di tesi, vengono avanzate proposte utili alla progettazione di spazi verdi che mirino ad essere universalmente accessibili, sicuri e fonte di guarigione e benesseFile | Dimensione | Formato | |
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