La carne ha da sempre rappresentato una fonte fondamentale di energia e nutrienti per l’uomo: è ricca di proteine ad alto valore biologico e micronutrienti come ferro, selenio, zinco, vitamina B12. Il consumo della carne è stato importante nell’evoluzione della specie umana, specialmente per lo sviluppo del tratto gastrointestinale, di importanti caratteristiche cranio-dentali e per la postura eretta, aiutando a distinguere gli uomini dagli ominidi. Numerosi studi hanno, però, evidenziato un collegamento tra il consumo di carne rossa e il cancro al colon, le malattie cardiovascolari, il diabete e l’aumento di peso nell’età adulta. L’aumento della popolazione mondiale, la rapida urbanizzazione e cambi nella dieta hanno portato ad un’accelerata e crescente domanda di cibo. L’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) stima che per il 2050 sarà necessario il 50% di cibo in più, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Spinta dalla domanda, la produzione globale di carne dovrebbe più che raddoppiare arrivando a 465 milioni di tonnellate nel 2050. Il settore dell’allevamento è uno dei principali responsabili dei cambiamenti climatici, generando significative emissioni di anidride carbonica, metano e ossido di azoto; è stimato che questo settore produca circa il 18% del totale delle emissioni di gas serra antropogeniche. Questo settore ha anche importanti conseguenze sul consumo delle risorse della terra, sull’inquinamento, sulla perdita della biodiversità, sulla salute umana e sul benessere degli animali; di conseguenza si sta sempre più espandendo un mercato di prodotti sostitutivi della carne. Negli ultimi anni è stato, quindi, evidenziato un mutamento significativo nel comportamento della popolazione: sempre più persone hanno iniziato a seguire una dieta vegana, vegetariana o flexitariana in modo tale da diminuire il consumo di carne e il conseguente effetto sull’ambiente, sul clima, e sugli animali. In questa tesi ho deciso, quindi, di esplorare le varie alternative alla carne (le proteine vegetali testurizzate (TVP), la carne finta o “plant-based” e la carne coltivata), la loro produzione, l’accettazione da parte del consumatore e il loro mercato.

Le alternative alla carne

LUCARNO, ADELE
2020/2021

Abstract

La carne ha da sempre rappresentato una fonte fondamentale di energia e nutrienti per l’uomo: è ricca di proteine ad alto valore biologico e micronutrienti come ferro, selenio, zinco, vitamina B12. Il consumo della carne è stato importante nell’evoluzione della specie umana, specialmente per lo sviluppo del tratto gastrointestinale, di importanti caratteristiche cranio-dentali e per la postura eretta, aiutando a distinguere gli uomini dagli ominidi. Numerosi studi hanno, però, evidenziato un collegamento tra il consumo di carne rossa e il cancro al colon, le malattie cardiovascolari, il diabete e l’aumento di peso nell’età adulta. L’aumento della popolazione mondiale, la rapida urbanizzazione e cambi nella dieta hanno portato ad un’accelerata e crescente domanda di cibo. L’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) stima che per il 2050 sarà necessario il 50% di cibo in più, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Spinta dalla domanda, la produzione globale di carne dovrebbe più che raddoppiare arrivando a 465 milioni di tonnellate nel 2050. Il settore dell’allevamento è uno dei principali responsabili dei cambiamenti climatici, generando significative emissioni di anidride carbonica, metano e ossido di azoto; è stimato che questo settore produca circa il 18% del totale delle emissioni di gas serra antropogeniche. Questo settore ha anche importanti conseguenze sul consumo delle risorse della terra, sull’inquinamento, sulla perdita della biodiversità, sulla salute umana e sul benessere degli animali; di conseguenza si sta sempre più espandendo un mercato di prodotti sostitutivi della carne. Negli ultimi anni è stato, quindi, evidenziato un mutamento significativo nel comportamento della popolazione: sempre più persone hanno iniziato a seguire una dieta vegana, vegetariana o flexitariana in modo tale da diminuire il consumo di carne e il conseguente effetto sull’ambiente, sul clima, e sugli animali. In questa tesi ho deciso, quindi, di esplorare le varie alternative alla carne (le proteine vegetali testurizzate (TVP), la carne finta o “plant-based” e la carne coltivata), la loro produzione, l’accettazione da parte del consumatore e il loro mercato.
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