Title: Hyperphagia Questionnaire: evaluation of hyperphagic eating behavior in Prader-Willi syndrome and childhood essential obesity. Background and Objectives: Prader-Willi syndrome (PWS) is a rare genetic syndrome with early onset characterized by hyperphagia and obesity. Childhood essential obesity (cEO), also characterized by hyperphagia, is instead a widespread disease with an environmental etiology and represents an important individual, family and public health problem. To date, a dichotomy exists between the concept of hyperphagia, classically associated with genetic syndromes, and the aspects of overeating, mostly associated with environmental conditions. The present study investigates differences and/or affinities in the hyperphagic manifestations of the two conditions and aims to lay the foundations for the implementation of dietary-behavioral techniques which can adress the more dysfunctional aspects of eating behavior in cEO. Patients and Methods: This work is part of a prospective multicenter study promoted by the "Genetic Obesity" Study Group of the Italian Society of Pediatric Endocrinology and Diabetology, aimed at validating the Hyperphagia questionnaire in a PWS population and administering it in a population of cEO to verify any similarities or differences. Despite the COVID emergency that slowed data collection, the Pediatric Endocrinology of Regina Margherita Children's Hospital has currently enrolled 9 patients with PWS and 25 with cEO. In addition to the eating behavior of the children, data on age, height, weight and BMI as well as on education of the parents were collected throughout the series. Results: The data collected so far show that the hyperphagic profile of the two cohorts is comparable, but severity and frequency are greater in the cEO group. Higher maternal BMI (28.21 ± 6.42 kg/m2 vs 23.24 ± 5.71 kg/m2) and lower parental education (11.46 ± 2.99 vs 14.4 ± 3 , 81 years old) were found in the cEO compared to the PWS group. Within the cEO cohort, the mean BMI was higher in children with one or both obese parents than in those without parental obesity (30.22 ± 4.70 vs 27.73 ± 3.40 kg/m2) and in the children of parents with low education (30.68 ± 3.77 vs 29.65 ± 3.74 kg/m2). Conclusions: the preliminary results of the study indicate that the Hyperphagia Questionnaire can represent a valid tool for the evaluation of hyperphagia not only in syndromic patients but also in subjects with cEO, able to reveal the most dysfunctional aspects of their eating behavior and the factors of family risk. Thus, this questionnaire could be useful in the management and follow-up of these latter patients to evaluate the effectiveness of dietary-behavioral therapy and adherence to it. The results obtained so far also indicate that hyperphagia is indeed a heterogeneous eating behavior but present in both diseases.
Titolo: Hyperphagia Questionnaire: valutazione del comportamento alimentare iperfagico nella sindrome di Prader-Willi e nell’ obesità essenziale infantile. Background e Obiettivi: La sindrome di Prader-Willi (PWS) è una rara sindrome genetica ad esordio infantile caratterizzata da iperfagia ed obesità. L’obesità essenziale infantile (OEI), anch’essa caratterizzata da iperfagia, è invece una patologia diffusa ad eziologia ambientale e rappresenta un importante problema di salute individuale, familiare e pubblica. A tutt’oggi in letteratura esiste una dicotomia tra il concetto di iperfagia, classicamente associato a sindromi genetiche, e gli aspetti di overeating, perlopiù associati a condizioni ambientali. Questo studio indaga differenze e/o affinità nelle manifestazioni iperfagiche delle due patologie e aspira a porre le basi per l’implementazione di tecniche dietetico-comportamentali mirate verso gli aspetti più disfunzionali del comportamento alimentare nell’ OEI. Pazienti e Metodi: Il presente lavoro fa parte di uno studio prospettico multicentrico promosso dal Gruppo di Studio “Obesità genetiche” della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, volto a validare l’Hyperphagia questionnaire in una popolazione di PWS e a somministrarlo in una popolazione di OEI per verificare eventuali similitudini o differenze. Nonostante l’emergenza COVID che ha rallentato la raccolta dati, la SSD Endocrinologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita ha attualmente arruolato 9 pazienti affetti da PWS e 25 affetti da OEI. Oltre che sul comportamento alimentare dei bambini, in tutta la casistica sono stati raccolti dati su età, altezza, peso, BMI e scolarità dei genitori. Risultati: I dati finora raccolti dimostrano che il profilo iperfagico delle due coorti è sovrapponibile, ma gravità e frequenza sono maggiori nel gruppo con OEI. Il gruppo con OEI presenta maggiore BMI materno (28,21 ± 6,42 kg/m2 vs 23,24 ± 5,71 kg/m2) e un minore istruzione parentale (11,46 ± 2,99 vs 14,4 ± 3,81 anni) rispetto al gruppo PWS. All’ interno della coorte con OEI, il BMI medio è risultato più elevato nei bambini con uno o entrambi i genitori obesi rispetto a quello dei soggetti senza obesità parentale (30,22 ± 4,70 vs 27,73 ± 3,40 kg/m2) e nei figli di genitori con bassa scolarità (30.68 ± 3,77 vs 29.65± 3,74 kg/m2). Conclusioni: i risultati preliminari dello studio indicano che l’Hyperphagia Questionnaire può rappresentare un valido strumento di valutazione dell’iperfagia non solo in pazienti sindromici ma anche in soggetti con OEI, in grado di rivelare gli aspetti più disfunzionali del loro comportamento alimentare e i fattori di rischio familiari. Tale questionario potrebbe essere utile nella presa in carico e nel follow-up di questi pazienti per valutare l’efficacia della terapia dietetico-comportamentale e l’aderenza ad essa. I risultati finora ottenuti indicano anche che l’iperfagia è un comportamento alimentare eterogeneo ma presente nelle due patologie.
Hyperphagia questionnaire: valutazione del comportamento alimentare iperfagico nella sindrome di Prader-Willi e nell' obesità essenziale infantile
SOLANO, ANDREA
2019/2020
Abstract
Titolo: Hyperphagia Questionnaire: valutazione del comportamento alimentare iperfagico nella sindrome di Prader-Willi e nell’ obesità essenziale infantile. Background e Obiettivi: La sindrome di Prader-Willi (PWS) è una rara sindrome genetica ad esordio infantile caratterizzata da iperfagia ed obesità. L’obesità essenziale infantile (OEI), anch’essa caratterizzata da iperfagia, è invece una patologia diffusa ad eziologia ambientale e rappresenta un importante problema di salute individuale, familiare e pubblica. A tutt’oggi in letteratura esiste una dicotomia tra il concetto di iperfagia, classicamente associato a sindromi genetiche, e gli aspetti di overeating, perlopiù associati a condizioni ambientali. Questo studio indaga differenze e/o affinità nelle manifestazioni iperfagiche delle due patologie e aspira a porre le basi per l’implementazione di tecniche dietetico-comportamentali mirate verso gli aspetti più disfunzionali del comportamento alimentare nell’ OEI. Pazienti e Metodi: Il presente lavoro fa parte di uno studio prospettico multicentrico promosso dal Gruppo di Studio “Obesità genetiche” della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, volto a validare l’Hyperphagia questionnaire in una popolazione di PWS e a somministrarlo in una popolazione di OEI per verificare eventuali similitudini o differenze. Nonostante l’emergenza COVID che ha rallentato la raccolta dati, la SSD Endocrinologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita ha attualmente arruolato 9 pazienti affetti da PWS e 25 affetti da OEI. Oltre che sul comportamento alimentare dei bambini, in tutta la casistica sono stati raccolti dati su età, altezza, peso, BMI e scolarità dei genitori. Risultati: I dati finora raccolti dimostrano che il profilo iperfagico delle due coorti è sovrapponibile, ma gravità e frequenza sono maggiori nel gruppo con OEI. Il gruppo con OEI presenta maggiore BMI materno (28,21 ± 6,42 kg/m2 vs 23,24 ± 5,71 kg/m2) e un minore istruzione parentale (11,46 ± 2,99 vs 14,4 ± 3,81 anni) rispetto al gruppo PWS. All’ interno della coorte con OEI, il BMI medio è risultato più elevato nei bambini con uno o entrambi i genitori obesi rispetto a quello dei soggetti senza obesità parentale (30,22 ± 4,70 vs 27,73 ± 3,40 kg/m2) e nei figli di genitori con bassa scolarità (30.68 ± 3,77 vs 29.65± 3,74 kg/m2). Conclusioni: i risultati preliminari dello studio indicano che l’Hyperphagia Questionnaire può rappresentare un valido strumento di valutazione dell’iperfagia non solo in pazienti sindromici ma anche in soggetti con OEI, in grado di rivelare gli aspetti più disfunzionali del loro comportamento alimentare e i fattori di rischio familiari. Tale questionario potrebbe essere utile nella presa in carico e nel follow-up di questi pazienti per valutare l’efficacia della terapia dietetico-comportamentale e l’aderenza ad essa. I risultati finora ottenuti indicano anche che l’iperfagia è un comportamento alimentare eterogeneo ma presente nelle due patologie.File | Dimensione | Formato | |
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