In tutti gli organismi aerobi esiste un delicato equilibrio tra la produzione di agenti pro-ossidanti, che sono in grado di danneggiare le biomolecole, e il sistema di difesa antiossidante che ha il compito di prevenire e/o riparare l’eventuale danno prodotto. Lo squilibrio tra lo stato pro-ossidante e antiossidante negli organismi viventi determina lo stress ossidativo. Lo stress ossidativo è uno stadio comune nello sviluppo di varie patologie e conseguenza dell’esposizione a vari inquinanti ambientali ed occupazionali. Da diversi anni la ricerca si interessa alla identificazione di biomarcatori utili alla diagnosi precoce delle alterazioni della salute sostenute da stress ossidativo. La tesi illustra i principali metodi non invasivi per la determinazione dello stress ossidativo impiegati durante la campagna del progetto EU Life-NanoExplore. In particolare, l’elaborato è stato prodotto a seguito del monitoraggio biologico effettuato su soggetti volontari sani (n. 27) appartenenti al gruppo dei “Controlli Universali”, ovvero soggetti non professionalmente esposti a particolari agenti chimici o fisici, in buon stato di salute. Sono stati presi in considerazione metodi, sia tradizionali che innovativi, adatti alla raccolta non invasiva dei campioni biologici, come la raccolta del condensato dell’aria esalata (EBC), dell’aria esalata (EA) e delle urine. L'8-idrossi-2’-deossiguanosina, marcatore di ossidazione degli acidi nucleici, la Malondialdeide e l’8-Isoprostano, biomarcatori di perossidazione lipidica, sono stati misurati sia nell’EBC che nelle urine. Sono stati, inoltre, misurati i livelli di Nitrotirosina, biomarcatore di stress nitrosativo, e il potenziale ossidativo nell’aria esalata (OPEA). La Total Antioxidant Power (TAP) che riflette la capacità antiossidante totale è stata misurata nelle urine. Oltre alla descrizione delle misure di tendenza centrale e di dispersione delle variabili biologiche indagate, è stata valutata la correlazione fra variabili. La TAP ha evidenziato una forte associazione con i biomarcatori di perossidazione lipidica misurati nelle urine (rs > 0,7). I biomarcatori di stress ossidativo hanno mostrato una moderata (rs > 0,5) correlazione tra loro. Non è stata osservata una differenza statisticamente significativa tra i valori dei biomarcatori misurati nei partecipanti due volte nella stessa settimana. Nonostante la prevedibile variabilità biologica dei biomarcatori, questo risultato è importante in termini di riproducibilità delle misure e di sensibilità dei metodi. Non è stata osservata differenza statisticamente significativa nello stato ossidativo di maschi e femmine; pertanto, non sembra sia necessario prendere in considerazione la distinzione di genere nell’attuazione del metodo. In questo studio, non sono state osservate differenze statisticamente significative nei soggetti suddivisi per classi d’età (25-40 vs 40-57). Nonostante i risultati positivi in termini metodologici, questa indagine condotta su un limitato numero di soggetti non consente di definire in modo definitivo il range di variabilità degli indicatori di stress ossidativo.
METODI NON INVASIVI PER LA DETERMINAZIONE DELLO STRESS OSSIDATIVO
LONGO, NADIA
2020/2021
Abstract
In tutti gli organismi aerobi esiste un delicato equilibrio tra la produzione di agenti pro-ossidanti, che sono in grado di danneggiare le biomolecole, e il sistema di difesa antiossidante che ha il compito di prevenire e/o riparare l’eventuale danno prodotto. Lo squilibrio tra lo stato pro-ossidante e antiossidante negli organismi viventi determina lo stress ossidativo. Lo stress ossidativo è uno stadio comune nello sviluppo di varie patologie e conseguenza dell’esposizione a vari inquinanti ambientali ed occupazionali. Da diversi anni la ricerca si interessa alla identificazione di biomarcatori utili alla diagnosi precoce delle alterazioni della salute sostenute da stress ossidativo. La tesi illustra i principali metodi non invasivi per la determinazione dello stress ossidativo impiegati durante la campagna del progetto EU Life-NanoExplore. In particolare, l’elaborato è stato prodotto a seguito del monitoraggio biologico effettuato su soggetti volontari sani (n. 27) appartenenti al gruppo dei “Controlli Universali”, ovvero soggetti non professionalmente esposti a particolari agenti chimici o fisici, in buon stato di salute. Sono stati presi in considerazione metodi, sia tradizionali che innovativi, adatti alla raccolta non invasiva dei campioni biologici, come la raccolta del condensato dell’aria esalata (EBC), dell’aria esalata (EA) e delle urine. L'8-idrossi-2’-deossiguanosina, marcatore di ossidazione degli acidi nucleici, la Malondialdeide e l’8-Isoprostano, biomarcatori di perossidazione lipidica, sono stati misurati sia nell’EBC che nelle urine. Sono stati, inoltre, misurati i livelli di Nitrotirosina, biomarcatore di stress nitrosativo, e il potenziale ossidativo nell’aria esalata (OPEA). La Total Antioxidant Power (TAP) che riflette la capacità antiossidante totale è stata misurata nelle urine. Oltre alla descrizione delle misure di tendenza centrale e di dispersione delle variabili biologiche indagate, è stata valutata la correlazione fra variabili. La TAP ha evidenziato una forte associazione con i biomarcatori di perossidazione lipidica misurati nelle urine (rs > 0,7). I biomarcatori di stress ossidativo hanno mostrato una moderata (rs > 0,5) correlazione tra loro. Non è stata osservata una differenza statisticamente significativa tra i valori dei biomarcatori misurati nei partecipanti due volte nella stessa settimana. Nonostante la prevedibile variabilità biologica dei biomarcatori, questo risultato è importante in termini di riproducibilità delle misure e di sensibilità dei metodi. Non è stata osservata differenza statisticamente significativa nello stato ossidativo di maschi e femmine; pertanto, non sembra sia necessario prendere in considerazione la distinzione di genere nell’attuazione del metodo. In questo studio, non sono state osservate differenze statisticamente significative nei soggetti suddivisi per classi d’età (25-40 vs 40-57). Nonostante i risultati positivi in termini metodologici, questa indagine condotta su un limitato numero di soggetti non consente di definire in modo definitivo il range di variabilità degli indicatori di stress ossidativo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/82958