In this thesis, the narration is analyzed as a tool that allows to mend what Bury defines a "biographical disruption” (1982). The focus is on the "biographical disruption" caused by the breaking-in of a disabling occupational injury. The idea behind this thesis derives from the analysis of "Fare i RacConti con il Cambiamento": a collection of stories of a set of the occupational injured, resulting from a project developed by the Inail headquarters in Turin Center. In the first introductory chapter, the narration is analyzed as a tool by describing the properties and structural elements. In the second chapter the focus is on the concept of identity and also the injury as a cause of "biographical disruption", here the narration is analyzed through its emancipatory value and the opportunity for empowerment. The third chapter is dedicated to the Inail’s project, also giving a voice to the operators who contributed to the realization of the book. Lastly, the latter chapter emphasizes the influence that accident narratives can have in the field of prevention. According to that, the DORS project: "Vittime” is mentioned.
In questa tesi viene analizzata la narrazione come strumento che permette di ricucire quella che Bury chiama “rottura biografica” (1982). Più specificatamente, viene analizzata la “rottura biografica” causata dall’irruzione di un infortunio invalidante sul lavoro. L’idea alla base di questo elaborato deriva dall’analisi di “Fare i RacConti con il cambiamento": una raccolta che comprende le narrazioni di alcuni degli infortunati sul lavoro, risultante da un progetto elaborato dalla sede Inail di Torino Centro. Nel primo capitolo introduttivo vengono descritte le proprietà strutturali della narrazione. Nel secondo capitolo l’attenzione è rivolta al concetto di identità e all’infortunio come causa di “rottura biografica”, qui la narrazione viene analizzata dal punto di vista della sua valenza emancipatoria e dell’opportunità di empowerment. Il terzo capitolo è dedicato al progetto Inail, dando voce anche agli operatori che hanno contribuito alla realizzazione della raccolta. Infine nell’ultimo capitolo viene enfatizzata l’influenza che le narrazioni di infortunio possono avere nell’ambito della prevenzione. A tal proposito viene citato anche il progetto DORS: “Vittime”.
“Narrazioni di infortunio. Raccontare la propria storia come strumento di empowerment."
PIERRO, MARTINA
2021/2022
Abstract
In questa tesi viene analizzata la narrazione come strumento che permette di ricucire quella che Bury chiama “rottura biografica” (1982). Più specificatamente, viene analizzata la “rottura biografica” causata dall’irruzione di un infortunio invalidante sul lavoro. L’idea alla base di questo elaborato deriva dall’analisi di “Fare i RacConti con il cambiamento": una raccolta che comprende le narrazioni di alcuni degli infortunati sul lavoro, risultante da un progetto elaborato dalla sede Inail di Torino Centro. Nel primo capitolo introduttivo vengono descritte le proprietà strutturali della narrazione. Nel secondo capitolo l’attenzione è rivolta al concetto di identità e all’infortunio come causa di “rottura biografica”, qui la narrazione viene analizzata dal punto di vista della sua valenza emancipatoria e dell’opportunità di empowerment. Il terzo capitolo è dedicato al progetto Inail, dando voce anche agli operatori che hanno contribuito alla realizzazione della raccolta. Infine nell’ultimo capitolo viene enfatizzata l’influenza che le narrazioni di infortunio possono avere nell’ambito della prevenzione. A tal proposito viene citato anche il progetto DORS: “Vittime”.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
869604_869604_martinapierro_tesidilaurea.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
887.29 kB
Formato
Adobe PDF
|
887.29 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/82900