Background - Idiopathic pulmonary fibrosis (IPF) is a rare pathological lung disease, with involvement limited to the lung parenchyma, of unknown etiology and poor prognosis. It is characterized by cough and dyspnoea which lead to a reduction in the quality of life. IPF affects approximately 3 million people worldwide, with the incidence increasing with age. The diagnosis is based on the exclusion of other interstitial lung diseases of known cause and the identification of the UIP pattern with high-resolution CT or the identification of the UIP pattern in a lung biopsy. The approval by the Food and Drug Administration (FDA) of pirfenidone and nintedanib, antifibrotic drugs, has revolutionized the treatment of IPF, previously limited to only supportive care and lung transplant. Pirfenidone, a drug with both anti-inflammatory and anti-fibrotic properties, reduces the levels of TNF-α, platelet-derived growth factor (PDGF) and transforming growth factor β (TGF-β). Nintedanib is a triple inhibitor of intracellular tyrosine kinases which acts on PDGF, VEGF, FGF. Both act by slowing down the evolution of fibrosis. Aim - To compare the efficacy and safety of nintedanib and pirfenidone in a cohort of patients with IPF. Methods - A retrospective study was conducted on 78 patients with IPF belonging to the Rare Diseases Outpatient Clinic of the Molinette Pneumology Department. Patients treated with pirfenidone (N = 49) and nintedanib (N = 29) were analyzed. The data collection took into consideration both the functional data at the time of diagnosis and at the follow-up and the presence of risk factors, comorbidities and hospitalizations for pneumological causes. The categorical variables were compared using the chi-squared test while the continuous variables were analyzed using the student's t test, the confidence interval was set at 95% in both. Results- The average age of patients treated with Nintedanib is significantly higher than that of patients treated with pirfenidone (p-value 0.0047; 95% I.C ), which is an expected result given that AIFA provides the possibility of prescribing nintedanib without any age limits. This group is composed of a statistically greater number of diabetic patients than the group treated with pirfenidone (p-value 0.0001; I.C. 95%), these two results can be linked. With the exception of smoking, with the group of patients treated with pirfenidone consisting mostly of former smokers (p value 0.03 I.C 95%), the two groups were homogeneous in terms of exposure to risk factors and comorbidities at the time of diagnosis. . The results of the lung function tests and the 6-minute walk test measured at the time of diagnosis and every three months thereafter as follow-up did not report any statistically significant differences. There were no differences in the number of hospitalizations for pneumological causes, in mortality and in prognosis. Conclusions - Despite the limited sample size, the data are in line with the latest publications of the international scientific community. The two groups, except for some differences, were homogeneous. The results express that there is no difference in the attempt to slow down the reduction of functional values in the two groups. The safety of the two treatment was found to be comparable.
Background – La fibrosi polmonare idiopatica (IPF) è una pneumopatia rara, con coinvolgimento limitato al parenchima polmonare, ad eziologia sconosciuta e a prognosi infausta. È caratterizzata da tosse e dispnea che determinano una riduzione della qualità della vita. L'IPF colpisce circa 3 milioni di persone nel mondo, con incidenza che aumenta con l'età. La diagnosi è si basa sull'esclusione di altre malattie polmonari interstiziali a causa nota e dall'identificazione del pattern UIP con TC ad alta risoluzione oppure dall’identificazione del pattern UIP in una biopsia polmonare. L’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) di pirfenidone e nintedanib, farmaci antifibrotici, ha rivoluzionato il trattamento dell’IPF, in precedenza limitato alla sola terapia di supporto e al trapianto polmonare. Il pirfenidone, farmaco con proprietà sia antinfiammatorie che antifibrotiche, riduce i livelli di TNF-α, del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGF) e del fattore di crescita trasformante β (TGF-β). Il nintedanib è un triplice inibitore delle tirosin chinasi intracellulari che agisce sul PDGF, VEGF, FGF. Entrambi agiscono rallentando l’evoluzione della fibrosi. Scopo- Confrontare efficacia e sicurezza di nintedanib e pirfenidone in una coorte di pazienti con IPF. Metodi- è stato condotto uno studio retrospettivo su 78 pazienti affetti da IPF afferenti all’ambulatorio di Malattie Rare del reparto di Pneumologia delle Molinette. Sono stati analizzati i pazienti in trattamento con pirfenidone (N=49) e con nintedanib (N=29). La raccolta dati ha tenuto in considerazione sia i dati funzionali al momento della diagnosi e al follow up che la presenza di fattori di rischio, comorbidità ed ospedalizzazioni per cause pneumologiche. Le variabili categoriche sono state confrontate utilizzando il test del chi quadrato mentre le variabili continue sono state analizzate utilizzando il test t di student, in entrambi l’intervallo di confidenza è stato fissato al 95%. Risultati- L’età media dei pazienti trattati con Nintedanib è significativamente superiore ai pazienti trattati con pirfenidone(p-value 0,0047; I.C. 95%), risultato atteso visto che AIFA prevede la possibilità di prescrivere nintedanib senza limiti di età. Tale gruppo è composto un numero di pazienti diabetici statisticamente maggiore rispetto al gruppo tratto con pirfenidone (p-value 0,0001; I.C. 95%). Ad eccezione del fumo, con il gruppo dei pazienti trattati con pirfenidone composto maggiormente da ex-fumatori (p value 0,03 I.C 95%), i due gruppi sono risultati omogenei per quanto concerne esposizione a fattori di rischio e comorbidità al momento della diagnosi. I risultati delle prove di funzionalità respiratoria e del test del cammino a 6 minuti misurati al momento della diagnosi e successivamente ogni tre mesi come follow-up non hanno riportato nessuna differenza statisticamente significativa. Non sono emerse differenze nel numero di ospedalizzazioni per cause pneumologiche, nella mortalità e nella prognosi. Conclusioni- Nonostante la numerosità del campione limitata i dati sono in linea con le ultime pubblicazioni della comunità scientifica internazionale. I due gruppi, eccetto alcune differenze, sono risultati omogenei. I risultati esprimono che non c’è differenza nel tentativo di rallentare la riduzione dei valori funzionali nei due gruppi. La sicurezza dei due farmaci è risultata essere paragonabile
La terapia della fibrosi polmonare idiopatica: confronto tra Pirfenidone e Nintedanib in uno studio retrospettivo di coorte
DI VITA, FILIPPO
2021/2022
Abstract
Background – La fibrosi polmonare idiopatica (IPF) è una pneumopatia rara, con coinvolgimento limitato al parenchima polmonare, ad eziologia sconosciuta e a prognosi infausta. È caratterizzata da tosse e dispnea che determinano una riduzione della qualità della vita. L'IPF colpisce circa 3 milioni di persone nel mondo, con incidenza che aumenta con l'età. La diagnosi è si basa sull'esclusione di altre malattie polmonari interstiziali a causa nota e dall'identificazione del pattern UIP con TC ad alta risoluzione oppure dall’identificazione del pattern UIP in una biopsia polmonare. L’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) di pirfenidone e nintedanib, farmaci antifibrotici, ha rivoluzionato il trattamento dell’IPF, in precedenza limitato alla sola terapia di supporto e al trapianto polmonare. Il pirfenidone, farmaco con proprietà sia antinfiammatorie che antifibrotiche, riduce i livelli di TNF-α, del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGF) e del fattore di crescita trasformante β (TGF-β). Il nintedanib è un triplice inibitore delle tirosin chinasi intracellulari che agisce sul PDGF, VEGF, FGF. Entrambi agiscono rallentando l’evoluzione della fibrosi. Scopo- Confrontare efficacia e sicurezza di nintedanib e pirfenidone in una coorte di pazienti con IPF. Metodi- è stato condotto uno studio retrospettivo su 78 pazienti affetti da IPF afferenti all’ambulatorio di Malattie Rare del reparto di Pneumologia delle Molinette. Sono stati analizzati i pazienti in trattamento con pirfenidone (N=49) e con nintedanib (N=29). La raccolta dati ha tenuto in considerazione sia i dati funzionali al momento della diagnosi e al follow up che la presenza di fattori di rischio, comorbidità ed ospedalizzazioni per cause pneumologiche. Le variabili categoriche sono state confrontate utilizzando il test del chi quadrato mentre le variabili continue sono state analizzate utilizzando il test t di student, in entrambi l’intervallo di confidenza è stato fissato al 95%. Risultati- L’età media dei pazienti trattati con Nintedanib è significativamente superiore ai pazienti trattati con pirfenidone(p-value 0,0047; I.C. 95%), risultato atteso visto che AIFA prevede la possibilità di prescrivere nintedanib senza limiti di età. Tale gruppo è composto un numero di pazienti diabetici statisticamente maggiore rispetto al gruppo tratto con pirfenidone (p-value 0,0001; I.C. 95%). Ad eccezione del fumo, con il gruppo dei pazienti trattati con pirfenidone composto maggiormente da ex-fumatori (p value 0,03 I.C 95%), i due gruppi sono risultati omogenei per quanto concerne esposizione a fattori di rischio e comorbidità al momento della diagnosi. I risultati delle prove di funzionalità respiratoria e del test del cammino a 6 minuti misurati al momento della diagnosi e successivamente ogni tre mesi come follow-up non hanno riportato nessuna differenza statisticamente significativa. Non sono emerse differenze nel numero di ospedalizzazioni per cause pneumologiche, nella mortalità e nella prognosi. Conclusioni- Nonostante la numerosità del campione limitata i dati sono in linea con le ultime pubblicazioni della comunità scientifica internazionale. I due gruppi, eccetto alcune differenze, sono risultati omogenei. I risultati esprimono che non c’è differenza nel tentativo di rallentare la riduzione dei valori funzionali nei due gruppi. La sicurezza dei due farmaci è risultata essere paragonabileFile | Dimensione | Formato | |
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