I Palpigradi sono Artropodi di dimensioni millimetriche appartenenti alla classe Arachnida. In questa tesi sono state prese in considerazione le specie italiane di Eukoenenia (Palpigradi, Eukoeneniidae), unico genere di Palpigradi presente in Europa. Nella parte introduttiva viene presentata una descrizione generale dei Palpigradi comprendente alcuni cenni storici sulla scoperta di questo ordine, le caratteristiche anatomiche e il tipo di habitat in cui si trovano. Questi Aracnidi misurano 1-2 millimetri, presentano un corpo allungato, plurisegmentato che termina con un lungo flagello portante setole, sono chelicerati, hanno un paio di palpi che utilizzano per la locomozione e quattro paia di zampe, di cui il primo paio utilizzato principalmente per localizzare e catturare la preda. Non hanno organi respiratori, gli occhi e i pigmenti sono assenti. Esistono poche informazioni certe sulle abitudini alimentari. Vivono tipicamente in un ambiente interstiziale, e si possono ritrovare sia tra le particelle suolo che nei grandi spazi sotterranei delle grotte. Su questa base si distinguono le specie endogee e specie ipogee. I Palpigradi sono stati descritti nel 1885 da due zoologi italiani Grassi e Calandruccio che li attribuirono all’ordine Microthelyphonida, nome che fu cambiato da Thorell in quello attuale nel 1888. Si dividono in due famiglie, Eukoeneniidae con quattro generi tra cui Eukoenenia che rappresenta l’80% delle specie descritte finora e Prokoeneniidae, con due generi. In questa tesi è stato allestito un database contenente l’elenco delle località di ritrovamento dei Palpigradi in Italia e l’elenco bibliografico dei riferimenti relativi alle specie segnalate, con l’obiettivo di mapparne la distribuzione italiana e di fornire considerazioni in merito all’habitat, al grado di troglomorfismo e ai lavori scientifici inerenti le specie italiane. Complessivamente in Italia sono state censite 17 specie del genere Eukoenenia, distribuite in 12 regioni. La maggior parte delle sepcie specie italiane (13) sono ipogee e concentrate nelle regioni alpine (Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia), le restanti (4) sono edafiche e sono distribuite proncipalmente nelle regioni centrali e meridionali (Liguria, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sardegna, Sicilia). Si suppone che tale ripartizione sia legata a fattori climatici e biogeografici. Confrontando la numerosità delle regioni in cui sono state rilevate le singole specie, si conclude che le specie edafiche sono le più diffuse e, tra queste, si contraddistingue Eukoenenia mirabilis che, in relazione al territorio italiano, è stata segnalata in 7 regioni. La stessa emerge come la specie con il maggior numero di segnalazioni, mentre quella con il minor numero di segnalazioni è E. gallii. La maggior parte delle specie censite sono state descritte da Bruno Condé e la descrizione di nuove specie è relativa a studi pubblicati dopo il 1950. Inoltre, si deve sempre a Bruno Condè una parte rilevante dei contributi bibliografici sui Palpigradi e tra i numerosi suoi lavori si segnalano le due più importanti raccolte sulla morfologia, biologia ed ecologia di questi Artropodi.
Distribuzione ed ecologia del genere Eukoenenia (Palpigradi, Eukoeneniidae) in Italia
MARGAGLIOTTI, ROBERTA
2020/2021
Abstract
I Palpigradi sono Artropodi di dimensioni millimetriche appartenenti alla classe Arachnida. In questa tesi sono state prese in considerazione le specie italiane di Eukoenenia (Palpigradi, Eukoeneniidae), unico genere di Palpigradi presente in Europa. Nella parte introduttiva viene presentata una descrizione generale dei Palpigradi comprendente alcuni cenni storici sulla scoperta di questo ordine, le caratteristiche anatomiche e il tipo di habitat in cui si trovano. Questi Aracnidi misurano 1-2 millimetri, presentano un corpo allungato, plurisegmentato che termina con un lungo flagello portante setole, sono chelicerati, hanno un paio di palpi che utilizzano per la locomozione e quattro paia di zampe, di cui il primo paio utilizzato principalmente per localizzare e catturare la preda. Non hanno organi respiratori, gli occhi e i pigmenti sono assenti. Esistono poche informazioni certe sulle abitudini alimentari. Vivono tipicamente in un ambiente interstiziale, e si possono ritrovare sia tra le particelle suolo che nei grandi spazi sotterranei delle grotte. Su questa base si distinguono le specie endogee e specie ipogee. I Palpigradi sono stati descritti nel 1885 da due zoologi italiani Grassi e Calandruccio che li attribuirono all’ordine Microthelyphonida, nome che fu cambiato da Thorell in quello attuale nel 1888. Si dividono in due famiglie, Eukoeneniidae con quattro generi tra cui Eukoenenia che rappresenta l’80% delle specie descritte finora e Prokoeneniidae, con due generi. In questa tesi è stato allestito un database contenente l’elenco delle località di ritrovamento dei Palpigradi in Italia e l’elenco bibliografico dei riferimenti relativi alle specie segnalate, con l’obiettivo di mapparne la distribuzione italiana e di fornire considerazioni in merito all’habitat, al grado di troglomorfismo e ai lavori scientifici inerenti le specie italiane. Complessivamente in Italia sono state censite 17 specie del genere Eukoenenia, distribuite in 12 regioni. La maggior parte delle sepcie specie italiane (13) sono ipogee e concentrate nelle regioni alpine (Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia), le restanti (4) sono edafiche e sono distribuite proncipalmente nelle regioni centrali e meridionali (Liguria, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sardegna, Sicilia). Si suppone che tale ripartizione sia legata a fattori climatici e biogeografici. Confrontando la numerosità delle regioni in cui sono state rilevate le singole specie, si conclude che le specie edafiche sono le più diffuse e, tra queste, si contraddistingue Eukoenenia mirabilis che, in relazione al territorio italiano, è stata segnalata in 7 regioni. La stessa emerge come la specie con il maggior numero di segnalazioni, mentre quella con il minor numero di segnalazioni è E. gallii. La maggior parte delle specie censite sono state descritte da Bruno Condé e la descrizione di nuove specie è relativa a studi pubblicati dopo il 1950. Inoltre, si deve sempre a Bruno Condè una parte rilevante dei contributi bibliografici sui Palpigradi e tra i numerosi suoi lavori si segnalano le due più importanti raccolte sulla morfologia, biologia ed ecologia di questi Artropodi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/82756