Lo scopo di questa tesi è prendere in esame, tramite la lettura di recenti articoli scientifici, la Micoterapia, disciplina che utilizza i funghi medicinali per la prevenzione e la cura di diverse patologie. La Micoterapia deriva dalla medicina tradizionale cinese, conosciuta fin dall’antichità, diffusa e utilizzata in particolare in Asia (Cina, Corea, Giappone e Thailandia). Il moderno approccio scientifico ha permesso di verificare nei funghi medicinali la presenza di numerosissimi metaboliti ad azione terapeutica. I funghi devono le loro proprietà curative ai loro composti chimici (detti micochimici) che sono studiati dalla micochimica. Ne esistono molteplici classi. Tra le più significative per gli effetti sull'’essere umano si segnalano i β-glucani, con proprietà antiossidanti, antitumorali, immunomodulanti e antinfiammatorie. La crescita di interesse per i funghi medicinali ha generato un incremento del loro mercato e, di conseguenza, della loro produzione, sostenuta dalla tecnologia, che ne ha permesso la coltivazione artificiale, soprattutto in Asia, con Ganoderma lucidum, Ophiocordyceps militaris e Grifola frondosa come specie principali. In Italia, più della metà della coltivazione nazionale proviene dal Veneto e le specie più utilizzate sono Agaricus bisporus, Pleurotus ostreatus, Cyclocybe aegerita e Lentinula edodes. Sempre in Italia, dal 2019 è attiva la Società Italiana Funghi Medicinali (SIFM) con sede a Pisa, unica società scientifica di micoterapia in Europa e seconda al mondo dopo l’International Society for Medicinal Mushrooms con sede a Vancouver, che promuove, attraverso molteplici attività, la ricerca sui funghi medicinali e le loro applicazioni in campo terapeutico, dedicandosi anche alla divulgazione delle conoscenze acquisite in questa area di ricerca e alla promozione del loro utilizzo. Al momento si sta occupando di un progetto di ricerca finalizzato alla produzione certificata di farmaci innovativi. I funghi medicinali vengono assunti oggi principalmente come integratori alimentari poiché presentano alti valori nutrizionali e sono benefici per le loro funzioni immunomodulanti, tali da essere associati al trattamento del cancro insieme alla chirurgia, alla chemioterapia ed alla radioterapia. A livello mondiale l’accresciuto interesse per i funghi e per le loro proprietà non ha riguardato soltanto il campo medico, ma in senso più ampio anche quello nutrizionale ed ambientale. La produzione di massa dei 5 generi principali (Agaricus bisporus, 5 specie di Pleurotus, Lentinula edodes, Auricularia auricula-judae e Flammulina velutipes) aumentata del 500% negli ultimi quarant’anni, ha sviluppato il consumo diretto, l’utilizzo dei sottoprodotti per integrare la produzione di mangimi o per fertilizzare o per biorisanare l’ambiente, il tutto grazie alle citate proprietà dei composti bioattivi e della biomassa fungina. Attualmente il fungo medicinale più studiato e più utilizzato nel mondo per la micoterapia è il Ganoderma lucidum. Recenti analisi molecolari hanno permesso riconoscere all'’interno 2 specie distinte, una europea ed una asiatica, che un tempo erano ritenute conspecifiche. Entrambe posseggono promettenti proprietà immunostimolanti ed alti valori nutrizionali. Il loro utilizzo è tuttavia sempre subordinato ai necessari pareri medici.

Micoterapia: tradizioni e basi scientifiche

CANEPARO, MARCELLO
2020/2021

Abstract

Lo scopo di questa tesi è prendere in esame, tramite la lettura di recenti articoli scientifici, la Micoterapia, disciplina che utilizza i funghi medicinali per la prevenzione e la cura di diverse patologie. La Micoterapia deriva dalla medicina tradizionale cinese, conosciuta fin dall’antichità, diffusa e utilizzata in particolare in Asia (Cina, Corea, Giappone e Thailandia). Il moderno approccio scientifico ha permesso di verificare nei funghi medicinali la presenza di numerosissimi metaboliti ad azione terapeutica. I funghi devono le loro proprietà curative ai loro composti chimici (detti micochimici) che sono studiati dalla micochimica. Ne esistono molteplici classi. Tra le più significative per gli effetti sull'’essere umano si segnalano i β-glucani, con proprietà antiossidanti, antitumorali, immunomodulanti e antinfiammatorie. La crescita di interesse per i funghi medicinali ha generato un incremento del loro mercato e, di conseguenza, della loro produzione, sostenuta dalla tecnologia, che ne ha permesso la coltivazione artificiale, soprattutto in Asia, con Ganoderma lucidum, Ophiocordyceps militaris e Grifola frondosa come specie principali. In Italia, più della metà della coltivazione nazionale proviene dal Veneto e le specie più utilizzate sono Agaricus bisporus, Pleurotus ostreatus, Cyclocybe aegerita e Lentinula edodes. Sempre in Italia, dal 2019 è attiva la Società Italiana Funghi Medicinali (SIFM) con sede a Pisa, unica società scientifica di micoterapia in Europa e seconda al mondo dopo l’International Society for Medicinal Mushrooms con sede a Vancouver, che promuove, attraverso molteplici attività, la ricerca sui funghi medicinali e le loro applicazioni in campo terapeutico, dedicandosi anche alla divulgazione delle conoscenze acquisite in questa area di ricerca e alla promozione del loro utilizzo. Al momento si sta occupando di un progetto di ricerca finalizzato alla produzione certificata di farmaci innovativi. I funghi medicinali vengono assunti oggi principalmente come integratori alimentari poiché presentano alti valori nutrizionali e sono benefici per le loro funzioni immunomodulanti, tali da essere associati al trattamento del cancro insieme alla chirurgia, alla chemioterapia ed alla radioterapia. A livello mondiale l’accresciuto interesse per i funghi e per le loro proprietà non ha riguardato soltanto il campo medico, ma in senso più ampio anche quello nutrizionale ed ambientale. La produzione di massa dei 5 generi principali (Agaricus bisporus, 5 specie di Pleurotus, Lentinula edodes, Auricularia auricula-judae e Flammulina velutipes) aumentata del 500% negli ultimi quarant’anni, ha sviluppato il consumo diretto, l’utilizzo dei sottoprodotti per integrare la produzione di mangimi o per fertilizzare o per biorisanare l’ambiente, il tutto grazie alle citate proprietà dei composti bioattivi e della biomassa fungina. Attualmente il fungo medicinale più studiato e più utilizzato nel mondo per la micoterapia è il Ganoderma lucidum. Recenti analisi molecolari hanno permesso riconoscere all'’interno 2 specie distinte, una europea ed una asiatica, che un tempo erano ritenute conspecifiche. Entrambe posseggono promettenti proprietà immunostimolanti ed alti valori nutrizionali. Il loro utilizzo è tuttavia sempre subordinato ai necessari pareri medici.
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