Illness or disability break into a family not only reaching the individual personally concerned, but also unleashing a resonance that affects all the micro-systems around him: first and foremost, parents, brothers and sisters, friends. Regarding the dynamics and balance of the family, the changes and adaptations necessary to deal with the disability (or illness) and the person directly involved end up absorbing most of the attention and energy of the parents, leaving in the background the other components of the family-group: brothers and sisters with typical development. They are the protagonists of this thesis, in order to investigate and deepen the experiences of this category, that is often forgotten. In this work, it is asked which is the role of the members with typical development of a family that involves disability, how they live the sibling relationship and what are the psychological and emotional mechanisms they have to manage with. On the one hand, this dissertation will highlight the similarities between this peculiar relationship and a sibling relationship that does not include disability; on the other hand, those variables that characterize all siblings, but that play an even more decisive role in the presence of pathology. It will be described what researchers have identified as the factors that exert a crucial role on the possibility that the sibling adapts, positively or negatively, to the circumstance. The typical characteristics of the fraternal relationship in the presence of disability are presented, as well as the individual characteristics that influence the cultivation of the bond, with particular attention to the whirlwind of emotions and conflicting feelings involved. Furthermore, this work will focus on the different therapies that are offered to siblings, consisting mainly of support groups and mutual help, organized mainly by private associations. In addition, it will be analyzed, as a possible intervention in this regard, the participation in a camp of Recreational Therapy, an innovative approach still in its infancy, currently, in Italy: based on the organization of targeted leisure activities, it aims to take advantage of the "time devoted to recreation" that the subject reserves daily, i.e. those moments dedicated to recreation and distraction. It will be discussed and described the scientific research (mostly American) demonstrating the effectiveness of the intervention, aimed at improving and maintaining the physical, cognitive, emotional and social functioning of the individual to whom it is addressed. What’s more, the methods of planning, implementing and evaluating a possible recreational intervention and all the activities of which it is composed are explained. The theoretical information presented are contextualized and applied, in particular, to the Italian scenario: the reality of Dynamo Camp is analyzed, the only one in Italy to offers recognized Recreational Therapy programs. The focus remains on siblings: combining the dynamics regarding the typical components of a sibling relationship with disability with the purposes of Recreational Therapy, the main objective is to describe and demonstrate the impact of the latter, effectively profitable, on the complex life of the sibling.
La malattia o la disabilità irrompono all’interno di una famiglia raggiungendo non solamente l’individuo interessato in prima persona, bensì sprigionando una risonanza che investe tutti i microsistemi che gli ruotano intorno: prima di tutti i genitori, i fratelli e le sorelle, gli amici. Per quanto riguarda le dinamiche e gli equilibri del nucleo familiare, i cambiamenti e gli adattamenti necessari per affrontare la disabilità (o malattia) e il soggetto direttamente coinvolto finiscono per assorbire la maggior parte delle attenzioni e delle energie dei genitori, lasciando sullo sfondo gli altri componenti del gruppo-famiglia: i fratelli e le sorelle a sviluppo tipico, i siblings. Sono in particolare questi ultimi i protagonisti della seguente trattazione di tesi, al fine di indagare e approfondire i vissuti di questa categoria spesso dimenticata. Ci si chiede quale sia il ruolo dei componenti a sviluppo tipico all’interno di una famiglia con disabilità, come essi vivano la relazione fraterna e quali siano i meccanismi psicologici ed emotivi che si trovano a dover gestire. Vengono illustrate, da una parte, le marcate similitudini della peculiare relazione a confronto con un rapporto fraterno non includente la disabilità; dall’altra, quelle variabili che caratterizzano tutte le fratrie, ma che ricoprono un ruolo ancor più decisivo in presenza della patologia. Si spiegano quelli che i ricercatori in materia, nel corso degli anni, hanno individuato essere i fattori che esercitano un ruolo cruciale sulla possibilità che il sibling si adatti, positivamente o negativamente, alla circostanza. Si provvede a presentare le caratteristiche proprie della relazione fraterna in presenza di disabilità e quelle individuali che influiscono nella coltivazione del legame, con una particolare attenzione al turbine di emozioni e sensazioni contrastanti che la riguarda. Viene fatto il punto della situazione sulle offerte di terapia avanzate, al giorno d’oggi, ai siblings, costituite principalmente da gruppi di supporto, mutuo-aiuto e sostegno, organizzati principalmente da associazioni private. In più, si analizza, in qualità di possibile intervento a riguardo, la partecipazione ad un camp di Terapia Ricreativa, un innovativo approccio di trattamento ancora agli albori, attualmente, in Italia: basato sulla proposta di attività ludiche mirate, punta a trarre profitto dal “tempo dedicato alla ricreazione” che il soggetto si riserva quotidianamente, ossia quei momenti dedicati allo svago e alla distrazione. Vengono riportate e approfondite le ricerche di carattere scientifico (perlopiù americane) che dimostrano l’efficacia dell’intervento, volto a migliorare e a mantenere il funzionamento fisico, cognitivo, emotivo e sociale dell’individuo a cui è rivolto. Si spiegano le modalità di progettazione, di realizzazione e di valutazione di un eventuale intervento ricreativo e di tutte le attività di cui si compone. Si provvede a contestualizzare le informazioni teoriche esposte, applicandole, in particolare, allo scenario italiano: si analizza la realtà di Dynamo Camp, l’unica sul territorio italiano ad offrire programmi riconosciuti di Terapia Ricreativa. L’occhio di riguardo rimane rivolto ai siblings: unendo le dinamiche riguardanti i componenti tipici di una fratria con disabilità ai propositi della Terapia Ricreativa, l’obiettivo principale è quello di descrivere e dimostrare l’impatto di quest’ultima, efficacemente proficuo, sulla complessa vita del sibling.
I siblings e la Terapia Ricreativa: un modello innovativo di scelta, collaborazione, riflessione e divertimento
VIGLIONE, LORENZO
2020/2021
Abstract
La malattia o la disabilità irrompono all’interno di una famiglia raggiungendo non solamente l’individuo interessato in prima persona, bensì sprigionando una risonanza che investe tutti i microsistemi che gli ruotano intorno: prima di tutti i genitori, i fratelli e le sorelle, gli amici. Per quanto riguarda le dinamiche e gli equilibri del nucleo familiare, i cambiamenti e gli adattamenti necessari per affrontare la disabilità (o malattia) e il soggetto direttamente coinvolto finiscono per assorbire la maggior parte delle attenzioni e delle energie dei genitori, lasciando sullo sfondo gli altri componenti del gruppo-famiglia: i fratelli e le sorelle a sviluppo tipico, i siblings. Sono in particolare questi ultimi i protagonisti della seguente trattazione di tesi, al fine di indagare e approfondire i vissuti di questa categoria spesso dimenticata. Ci si chiede quale sia il ruolo dei componenti a sviluppo tipico all’interno di una famiglia con disabilità, come essi vivano la relazione fraterna e quali siano i meccanismi psicologici ed emotivi che si trovano a dover gestire. Vengono illustrate, da una parte, le marcate similitudini della peculiare relazione a confronto con un rapporto fraterno non includente la disabilità; dall’altra, quelle variabili che caratterizzano tutte le fratrie, ma che ricoprono un ruolo ancor più decisivo in presenza della patologia. Si spiegano quelli che i ricercatori in materia, nel corso degli anni, hanno individuato essere i fattori che esercitano un ruolo cruciale sulla possibilità che il sibling si adatti, positivamente o negativamente, alla circostanza. Si provvede a presentare le caratteristiche proprie della relazione fraterna in presenza di disabilità e quelle individuali che influiscono nella coltivazione del legame, con una particolare attenzione al turbine di emozioni e sensazioni contrastanti che la riguarda. Viene fatto il punto della situazione sulle offerte di terapia avanzate, al giorno d’oggi, ai siblings, costituite principalmente da gruppi di supporto, mutuo-aiuto e sostegno, organizzati principalmente da associazioni private. In più, si analizza, in qualità di possibile intervento a riguardo, la partecipazione ad un camp di Terapia Ricreativa, un innovativo approccio di trattamento ancora agli albori, attualmente, in Italia: basato sulla proposta di attività ludiche mirate, punta a trarre profitto dal “tempo dedicato alla ricreazione” che il soggetto si riserva quotidianamente, ossia quei momenti dedicati allo svago e alla distrazione. Vengono riportate e approfondite le ricerche di carattere scientifico (perlopiù americane) che dimostrano l’efficacia dell’intervento, volto a migliorare e a mantenere il funzionamento fisico, cognitivo, emotivo e sociale dell’individuo a cui è rivolto. Si spiegano le modalità di progettazione, di realizzazione e di valutazione di un eventuale intervento ricreativo e di tutte le attività di cui si compone. Si provvede a contestualizzare le informazioni teoriche esposte, applicandole, in particolare, allo scenario italiano: si analizza la realtà di Dynamo Camp, l’unica sul territorio italiano ad offrire programmi riconosciuti di Terapia Ricreativa. L’occhio di riguardo rimane rivolto ai siblings: unendo le dinamiche riguardanti i componenti tipici di una fratria con disabilità ai propositi della Terapia Ricreativa, l’obiettivo principale è quello di descrivere e dimostrare l’impatto di quest’ultima, efficacemente proficuo, sulla complessa vita del sibling.File | Dimensione | Formato | |
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