Introduction: Obtaining vascular access is a priority in the management of critically ill patients. The most frequently used is peripheral venous access (CVP) but when it fails, the literature recommends the use of intraosseous access (IO). The IO is a quick, reliable, and safe method. Despite the recommendations, the IO is rarely used even when indicated. The objective of the study is to evaluate in simulation the critical points of the IO procedure, the positioning times, the perceived difficulty, the success rate at the first attempt and based on the results obtained, verify the possibility of insertion into the educational programs. undergraduate and post graduate students. Materials and methods: A sample of 84 people was enrolled, including 44 students attending the third year of the Degree Course in Nursing of the University of Turin (Asti) and 40 nurses from the resuscitation and first aid departments of the Cardinal Massaia Hospital of Asti. A brief frontal lesson on the IO was carried out, followed by a practical demonstration. The insertion performance of the IO and the difficulty perceived by the learners were subsequently assessed. Statistical analyzes were performed using inferential and descriptive statistics, bivariate analyzes and correlation matrix. Results: From the results it was found that the overall average value of the performance "insertion intraosseous access" is 12.2 The average difficulty perceived by the sample is 1.65, mostly found in "selection of the correct insertion point-reference" with a value of 2.64, in "needle insertion" with a score of 2.35 and in "dressing" with a value of 2.0. The intermediate times of the execution of the IO and of the positioning of the needle alone are respectively 73.3 and 36.1 seconds. Finally, the first-to-try success rate was 72.6%. Discussion: The study shows that the timing of the IO, both for the insertion of the needle only and for the entire procedure, are less than 3 minutes. For the success of its execution, the data show, between nurses and students, significantly relevant results but the observed difference is still lower than expected. The greatest criticalities were found in finding the access area while the greatest perception of difficulty by the sample is found in the selection of the landmark, in the correct insertion of the needle and in the dressing. The procedure can become a basic and post-basic teaching subject. Keywords: IO Access, Simulation, Teaching, Nurse Students
Introduzione: Reperire un accesso vascolare è una priorità nella gestione dei pazienti critici. Quello più frequentemente utilizzato è l’accesso venoso periferico (CVP) ma quando viene fallito la letteratura raccomanda l’utilizzo dell’accesso intraosseo (IO). L’IO è un metodo rapido, affidabile e sicuro. Nonostante le raccomandazioni l’IO è usato raramente anche quando indicato. Obiettivo dello studio è quello di valutare in simulazione i punti critici della procedura di IO, i tempi di posizionamento, la difficoltà percepita, la percentuale di successo al primo tentativo e in base agli outcome ottenuti verificarne la possibilità di inserimento all’interno dei programmi didattici universitari e post laurea. Materiali e metodi: È stato arruolato un campione di 84 persone tra cui 44 studenti frequentanti il terzo anno del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università degli Studi di Torino (sede di Asti) e 40 infermieri provenienti dai reparti di rianimazione e pronto soccorso dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti. Si è proceduto ad una breve lezione frontale sull’IO, seguita da una dimostrazione pratica. È stata successivamente valutata la performance di inserimento dell’IO e la difficoltà percepita dai discenti. Le analisi statistiche sono state eseguite tramite statistica inferenziale e descrittiva, analisi bivariate e matrice di correlazione. Risultati: Dai risultati si è rilevato che il valore medio complessivo della performance “inserzione accesso intraosseo” è di 12.2 La difficoltà media percepita dal campione è di 1.65 maggiormente riscontrata in “selezione del punto di inserzione-repere corretto” con un valore di 2.64, in “inserimento ago” con un punteggio di 2.35 e in “medicazione” con un valore di 2,0. I tempi intermedi dell’esecuzione dell’IO e del solo posizionamento dell’ago sono rispettivamente di 73.3 e 36.1 secondi. Infine, il tasso di successo al primo al tentativo è stato del 72.6%. Discussione: Dallo studio emerge che i tempi dell’IO, sia per quanto riguarda la sola inserzione dell’ago che per l’intera procedura sono inferiori ai 3 minuti. Per il successo della sua esecuzione i dati mostrano, tra infermieri e studenti, risultati significativamente rilevanti ma la differenza osservata rimane comunque inferiore a quella attesa. Le maggiori criticità sono state riscontrate nel reperimento della zona d’accesso mentre la maggior percezione di difficoltà da parte del campione si ritrova nella selezione del punto di repere, nell’inserimento corretto dell’ago e nella medicazione. La procedura può diventare materia di insegnamento base e post base. Parole chiave: IO Access, Simulation, Teaching, Nurse Students
Accesso Intraosseo: un'analisi di simulazione
ANTOV, MIKI
2020/2021
Abstract
Introduzione: Reperire un accesso vascolare è una priorità nella gestione dei pazienti critici. Quello più frequentemente utilizzato è l’accesso venoso periferico (CVP) ma quando viene fallito la letteratura raccomanda l’utilizzo dell’accesso intraosseo (IO). L’IO è un metodo rapido, affidabile e sicuro. Nonostante le raccomandazioni l’IO è usato raramente anche quando indicato. Obiettivo dello studio è quello di valutare in simulazione i punti critici della procedura di IO, i tempi di posizionamento, la difficoltà percepita, la percentuale di successo al primo tentativo e in base agli outcome ottenuti verificarne la possibilità di inserimento all’interno dei programmi didattici universitari e post laurea. Materiali e metodi: È stato arruolato un campione di 84 persone tra cui 44 studenti frequentanti il terzo anno del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università degli Studi di Torino (sede di Asti) e 40 infermieri provenienti dai reparti di rianimazione e pronto soccorso dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti. Si è proceduto ad una breve lezione frontale sull’IO, seguita da una dimostrazione pratica. È stata successivamente valutata la performance di inserimento dell’IO e la difficoltà percepita dai discenti. Le analisi statistiche sono state eseguite tramite statistica inferenziale e descrittiva, analisi bivariate e matrice di correlazione. Risultati: Dai risultati si è rilevato che il valore medio complessivo della performance “inserzione accesso intraosseo” è di 12.2 La difficoltà media percepita dal campione è di 1.65 maggiormente riscontrata in “selezione del punto di inserzione-repere corretto” con un valore di 2.64, in “inserimento ago” con un punteggio di 2.35 e in “medicazione” con un valore di 2,0. I tempi intermedi dell’esecuzione dell’IO e del solo posizionamento dell’ago sono rispettivamente di 73.3 e 36.1 secondi. Infine, il tasso di successo al primo al tentativo è stato del 72.6%. Discussione: Dallo studio emerge che i tempi dell’IO, sia per quanto riguarda la sola inserzione dell’ago che per l’intera procedura sono inferiori ai 3 minuti. Per il successo della sua esecuzione i dati mostrano, tra infermieri e studenti, risultati significativamente rilevanti ma la differenza osservata rimane comunque inferiore a quella attesa. Le maggiori criticità sono state riscontrate nel reperimento della zona d’accesso mentre la maggior percezione di difficoltà da parte del campione si ritrova nella selezione del punto di repere, nell’inserimento corretto dell’ago e nella medicazione. La procedura può diventare materia di insegnamento base e post base. Parole chiave: IO Access, Simulation, Teaching, Nurse StudentsFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/82609