Lo spreco di prodotti ortofrutticoli, nei differenti punti della filiera è diventato un problema che necessita di un’urgente soluzione poichè comporta ingenti perdite economiche oltre a generare interrogativi etici e sociali. Le perdite riguardano particolarmente prodotti ad elevata deperibilità e spesso anche ad alto reddito per i quali è richiesto un livello qualitativo di eccellenza. A partire da queste premesse hanno preso avvio differenti studi relativi a packaging, attivi e intelligenti, che unendo materiali e tecnologie differenti possano allungare la shelf life e di conseguenza ridurre lo scarto soprattutto a livello distributivo. Il mondo della ricerca e le aziende produttrici di imballaggi sono impegnate a lavorare in sinergia per individuare non solo le soluzioni più efficaci, ma anche quelle sostenibili a livello economico, ambientale e produttivo. Nel presente studio, che nasce dalla collaborazione con l’azienda ILIP srl (Valsamoggia BO), è stato valutato l’effetto di due diverse tipologie di packaging attivi su fragole e mirtilli. Il packaging era costituito, in entrambi i casi, da una vaschetta in RPet coperchiata o associata ad un film plastico microperforato. All’interno della vaschetta erano posizionati i pad (in pluriball o compostabile) contenenti il principio attivo. Il test ha riguardato concentrazioni differenti di principio attivo e le due tipologie di pad. La composizione del principio attivo, pur non essendo completamente nota essendo coperta da brevetto, era a base di polifenoli e chitosano e pertanto si prevedeva un’azione prevalentemente per contatto diretto sui frutti. I frutti, confezionati nelle differenti modalità, sono stati conservati a 4°C per periodi differenti. Durante lo stoccaggio sono stati valutati i seguenti parametri di qualità: perdita di peso, concentrazione gassosa nello spazio di testa, acidità titolabile, pH, solidi solubili totali, durezza e consistenza della polpa, polifenoli e antociani totali, attività antiossidante, presenza di marciumi e valutazione visiva. I risultati ottenuti hanno dimostrato che i pad attivi analizzati, sia nel caso della conservazione delle fragole che dei mirtilli, hanno avuto effetti positivi in relazione ad alcuni parametri misurati, come nel contenimento dei marciumi e nel mantenimento della qualità visiva. Gli altri fattori analizzati non sono stati influenzati in maniera negativa dall’azione del trattamento e in alcuni casi hanno consentito di ottenere un miglioramento anche se non sempre significativo. È stato inoltre possibile notare delle differenze, tra la conservazione con pad attivi pluriball rispetto alla conservazione con pad attivi compostabili. Nel complesso è possibile constatare una certa efficacia dei packaging attivi analizzati nell’aumentare la shelf life di fragole e mirtilli.
Impiego di packaging attivi nella conservazione di frutta ad alta deperibilità
CIPRI, VIRGINIA
2020/2021
Abstract
Lo spreco di prodotti ortofrutticoli, nei differenti punti della filiera è diventato un problema che necessita di un’urgente soluzione poichè comporta ingenti perdite economiche oltre a generare interrogativi etici e sociali. Le perdite riguardano particolarmente prodotti ad elevata deperibilità e spesso anche ad alto reddito per i quali è richiesto un livello qualitativo di eccellenza. A partire da queste premesse hanno preso avvio differenti studi relativi a packaging, attivi e intelligenti, che unendo materiali e tecnologie differenti possano allungare la shelf life e di conseguenza ridurre lo scarto soprattutto a livello distributivo. Il mondo della ricerca e le aziende produttrici di imballaggi sono impegnate a lavorare in sinergia per individuare non solo le soluzioni più efficaci, ma anche quelle sostenibili a livello economico, ambientale e produttivo. Nel presente studio, che nasce dalla collaborazione con l’azienda ILIP srl (Valsamoggia BO), è stato valutato l’effetto di due diverse tipologie di packaging attivi su fragole e mirtilli. Il packaging era costituito, in entrambi i casi, da una vaschetta in RPet coperchiata o associata ad un film plastico microperforato. All’interno della vaschetta erano posizionati i pad (in pluriball o compostabile) contenenti il principio attivo. Il test ha riguardato concentrazioni differenti di principio attivo e le due tipologie di pad. La composizione del principio attivo, pur non essendo completamente nota essendo coperta da brevetto, era a base di polifenoli e chitosano e pertanto si prevedeva un’azione prevalentemente per contatto diretto sui frutti. I frutti, confezionati nelle differenti modalità, sono stati conservati a 4°C per periodi differenti. Durante lo stoccaggio sono stati valutati i seguenti parametri di qualità: perdita di peso, concentrazione gassosa nello spazio di testa, acidità titolabile, pH, solidi solubili totali, durezza e consistenza della polpa, polifenoli e antociani totali, attività antiossidante, presenza di marciumi e valutazione visiva. I risultati ottenuti hanno dimostrato che i pad attivi analizzati, sia nel caso della conservazione delle fragole che dei mirtilli, hanno avuto effetti positivi in relazione ad alcuni parametri misurati, come nel contenimento dei marciumi e nel mantenimento della qualità visiva. Gli altri fattori analizzati non sono stati influenzati in maniera negativa dall’azione del trattamento e in alcuni casi hanno consentito di ottenere un miglioramento anche se non sempre significativo. È stato inoltre possibile notare delle differenze, tra la conservazione con pad attivi pluriball rispetto alla conservazione con pad attivi compostabili. Nel complesso è possibile constatare una certa efficacia dei packaging attivi analizzati nell’aumentare la shelf life di fragole e mirtilli.File | Dimensione | Formato | |
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