Caves are delicate ecosystems, due to their unique habitat conditions, spatial confinement, climatic stability and the conservation value of their biodiversity. The susceptibility of caves to human disturbance, especially those open to the public, is well documented. The tourist flow, in fact, contributes to altering the balance in a significant way. Fungi are an important component of cave networks, where they play a key role in recycling organic matter and making nutrients available for other organisms. The disturbance of the mycobiota can, consequently, cause an incisiveness of the ecosystem of the caves. This thesis work is part of a large project (PRIN SHOWCAVE) aimed at studying the anthropic impact on the underground environment in various Italian caves. More specifically, the research focused on the study of strains belonging to the genus Cladosporium, isolated from sediment samples of the Bossea cave, taken from sites subjected to different anthropogenic pressures. Within the mycobiota of the Bosssea cave, Cladosporium is the most representative genus both in qualitative terms (number of species) and in quantitative terms (number of CFU per g of sediment). Overall, 40 strains have been identified at a specific level, using a polyphasic approach that combines molecular analysis with the more classic morpho-physiological observations. One purpose tale is The actin gene, the most, was chosen as the molecular marker, on the basis of literature data suitable for identification at the specific level of the systematic group under consideration.

Le grotte sono ecosistemi delicati, a causa delle loro peculiari condizioni di habitat, del confinamento spaziale, della stabilità climatica e del valore della conservazione della loro biodiversità. La suscettibilità delle grotte al disturbo antropico, in particolare di quelle aperte al pubblico, è ben documentata. Il flusso turistico, infatti, contribuisce ad alterarne l'equilibrio in modo significativo. I funghi rappresentano una componente importante delle reti trofiche delle grotte, dove svolgono un ruolo chiave nel riciclo della materia organica e nella messa a disposizione di nutrienti per altri organismi. La perturbazione del micobiota può, pertanto, provocare profonde alterazioni dell'ecosistema delle grotte. Il presente lavoro di Tesi fa parte di un ampio progetto (PRIN SHOWCAVE) finalizzato allo studio dell’impatto antropico sull’ambiente ipogeo in diverse grotte italiane. Più nel dettaglio, la ricerca si è focalizzata sullo studio dei ceppi che afferiscono al genere Cladosporium, isolati da campioni di sedimento della grotta di Bossea, prelevati da siti sottoposti a differente pressione antropica. Nell’ambito del micobiota della grotta di Bossea Cladosporium è il genere più rappresentativo sia in termini qualitativi (numero di specie), sia in termini quantitativi (numero di CFU per g di sedimento). Nel complesso sono stati identificati a livello specifico 40 ceppi, utilizzando un approccio polifasico che unisce alle più classiche osservazioni morfo-fisiologiche, l’analisi molecolare. A tale scopo è stato scelto come marker molecolare, in base a dati di letteratura, il gene dell’actina, il più adeguato per l’identificazione a livello specifico del gruppo sistematico preso in considerazione.

Il micobiota della grotta di Bossea un focus sul genere Cladosporium

PEIRETTI, MATTEO
2020/2021

Abstract

Le grotte sono ecosistemi delicati, a causa delle loro peculiari condizioni di habitat, del confinamento spaziale, della stabilità climatica e del valore della conservazione della loro biodiversità. La suscettibilità delle grotte al disturbo antropico, in particolare di quelle aperte al pubblico, è ben documentata. Il flusso turistico, infatti, contribuisce ad alterarne l'equilibrio in modo significativo. I funghi rappresentano una componente importante delle reti trofiche delle grotte, dove svolgono un ruolo chiave nel riciclo della materia organica e nella messa a disposizione di nutrienti per altri organismi. La perturbazione del micobiota può, pertanto, provocare profonde alterazioni dell'ecosistema delle grotte. Il presente lavoro di Tesi fa parte di un ampio progetto (PRIN SHOWCAVE) finalizzato allo studio dell’impatto antropico sull’ambiente ipogeo in diverse grotte italiane. Più nel dettaglio, la ricerca si è focalizzata sullo studio dei ceppi che afferiscono al genere Cladosporium, isolati da campioni di sedimento della grotta di Bossea, prelevati da siti sottoposti a differente pressione antropica. Nell’ambito del micobiota della grotta di Bossea Cladosporium è il genere più rappresentativo sia in termini qualitativi (numero di specie), sia in termini quantitativi (numero di CFU per g di sedimento). Nel complesso sono stati identificati a livello specifico 40 ceppi, utilizzando un approccio polifasico che unisce alle più classiche osservazioni morfo-fisiologiche, l’analisi molecolare. A tale scopo è stato scelto come marker molecolare, in base a dati di letteratura, il gene dell’actina, il più adeguato per l’identificazione a livello specifico del gruppo sistematico preso in considerazione.
ITA
Caves are delicate ecosystems, due to their unique habitat conditions, spatial confinement, climatic stability and the conservation value of their biodiversity. The susceptibility of caves to human disturbance, especially those open to the public, is well documented. The tourist flow, in fact, contributes to altering the balance in a significant way. Fungi are an important component of cave networks, where they play a key role in recycling organic matter and making nutrients available for other organisms. The disturbance of the mycobiota can, consequently, cause an incisiveness of the ecosystem of the caves. This thesis work is part of a large project (PRIN SHOWCAVE) aimed at studying the anthropic impact on the underground environment in various Italian caves. More specifically, the research focused on the study of strains belonging to the genus Cladosporium, isolated from sediment samples of the Bossea cave, taken from sites subjected to different anthropogenic pressures. Within the mycobiota of the Bosssea cave, Cladosporium is the most representative genus both in qualitative terms (number of species) and in quantitative terms (number of CFU per g of sediment). Overall, 40 strains have been identified at a specific level, using a polyphasic approach that combines molecular analysis with the more classic morpho-physiological observations. One purpose tale is The actin gene, the most, was chosen as the molecular marker, on the basis of literature data suitable for identification at the specific level of the systematic group under consideration.
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