La città di Palermo, soprattutto negli ultimi dieci anni, ha saputo reinventare il proprio immaginario e riqualificarsi come città d’arte e cultura valorizzando le proprie radici storiche e adattandole ai bisogni della contemporaneità: in questo percorso, culminato nel 2018 qualificandosi come sede per la biennale nomade di arte contemporanea Manifesta 12 e ottenendo il titolo di Capitale Italiana della Cultura, sono stati rilevanti i processi di governance sia in ambito di governo del territorio sia in quello delle politiche culturali. Il processo di riterritorializzazione che la città sta attraversando sembra seguire uno schema innescato e guidato dall’amministrazione comunale che, sottolineando alcune specifiche vocazioni territoriali e trasponendole sul piano del dibattito pubblico contemporaneo nei riguardi di processi migratori e contaminazioni, ha determinato una ripartenza politicamente schierata e tuttavia peculiare, soprattutto rispetto alla competitività e alla capacità di affrancarsi da narrazioni negative sull’identità territoriale. In questo frammento il tema della governance assume particolare rilevanza e i suoi contorni, limitatamente al contesto d’indagine, vengono seguiti dal 2011 al 2021 a partire dalla redazione del primo Piano Strategico della città fino ad arrivare all’anno da Capitale Italiana della Cultura, per terminare con cenni sulle azioni intraprese più recentemente.

La governance delle politiche culturali a Palermo: un approfondimento sull'anno 2018

de CHIRICO, GIULIA
2020/2021

Abstract

La città di Palermo, soprattutto negli ultimi dieci anni, ha saputo reinventare il proprio immaginario e riqualificarsi come città d’arte e cultura valorizzando le proprie radici storiche e adattandole ai bisogni della contemporaneità: in questo percorso, culminato nel 2018 qualificandosi come sede per la biennale nomade di arte contemporanea Manifesta 12 e ottenendo il titolo di Capitale Italiana della Cultura, sono stati rilevanti i processi di governance sia in ambito di governo del territorio sia in quello delle politiche culturali. Il processo di riterritorializzazione che la città sta attraversando sembra seguire uno schema innescato e guidato dall’amministrazione comunale che, sottolineando alcune specifiche vocazioni territoriali e trasponendole sul piano del dibattito pubblico contemporaneo nei riguardi di processi migratori e contaminazioni, ha determinato una ripartenza politicamente schierata e tuttavia peculiare, soprattutto rispetto alla competitività e alla capacità di affrancarsi da narrazioni negative sull’identità territoriale. In questo frammento il tema della governance assume particolare rilevanza e i suoi contorni, limitatamente al contesto d’indagine, vengono seguiti dal 2011 al 2021 a partire dalla redazione del primo Piano Strategico della città fino ad arrivare all’anno da Capitale Italiana della Cultura, per terminare con cenni sulle azioni intraprese più recentemente.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/82484