Questo lavoro di tesi è stato svolto presso l’azienda Tecnologie Avanzate di Torino ed ha come scopo la caratterizzazione del dispositivo Q-Check, cioè un elettrometro commissionato da Tecnologie Avanzate all’azienda Detector e ora in fase di test, per avere uno strumento sul mercato che sia competitivo ed innovativo rispetto a quelli già esistenti. Lo scopo del Q-Check è quello di fornire informazioni sull’intensità della radiazione di fotoni, attraverso una fibra ottica collegata allo strumento e alle componenti elettroniche, quali un fotodiodo a valanga a conteggio di fotoni singoli e una scheda di raccolta di carica. Q-Check è stato ideato per l’uso su fantocci per procedure di controllo qualità con campi piccoli, quindi, una volta sul mercato, non avrà nessuna interazione diretta con i pazienti. Nella prima parte di questo lavoro verrà presentato un breve excursus teorico sull’interazione tra materia e radiazione e sulla radioterapia e le varie tipologie oggi in uso. Nella seconda parte, invece, si entrerà più nello specifico e si descriveranno dapprima le sorgenti di radiazioni utilizzate, cioè il sistema Intrabeam dell’azienda Zeiss e tre diverse tipologie di LINAC, adoperate, rispettivamente, presso gli ospedali: AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, IRCCS di Candiolo e AOU Maggiore della Carità di Novara. Dopodiché, una volta esposti brevemente i limiti dei dispositivi ad oggi in uso per quanto riguarda la dosimetria con campi piccoli, verrà descritto nel dettaglio il Q-Check, sia dal punto di vista del funzionamento, sia da quello delle componenti interne, focalizzandosi anche sul tipo di fibre utilizzate durante la fase di acquisizione dati e sulla loro utilità. La terza e la quarta parte saranno incentrate proprio sulla fase di acquisizione dati ed in particolare sulla presentazione e sull’analisi dei dati acquisiti con il Q-Check. La terza parte sarà incentrata sull’ottimizzazione dello strumento, quindi verranno esposti i vari problemi incontrati sul Q-Check con le rispettive soluzioni adottate, mentre nella quarta parte, che sarà quella in cui si descriverà la caratterizzazione, verranno presentati i dati acquisiti una volta constatate le buone performance dello strumento. Infine, nell’ultima parte di questo lavoro, verranno dapprima riassunti e commentati i risultati ottenuti e infine verranno analizzati i possibili sviluppi futuri per questo strumento.

Caratterizzazione di fibre ottiche in silice drogate con Yb utilizzate per la dosimetria con campi piccoli nella radioterapia a fasci di fotoni esterni.

PADULA, NICOLA
2020/2021

Abstract

Questo lavoro di tesi è stato svolto presso l’azienda Tecnologie Avanzate di Torino ed ha come scopo la caratterizzazione del dispositivo Q-Check, cioè un elettrometro commissionato da Tecnologie Avanzate all’azienda Detector e ora in fase di test, per avere uno strumento sul mercato che sia competitivo ed innovativo rispetto a quelli già esistenti. Lo scopo del Q-Check è quello di fornire informazioni sull’intensità della radiazione di fotoni, attraverso una fibra ottica collegata allo strumento e alle componenti elettroniche, quali un fotodiodo a valanga a conteggio di fotoni singoli e una scheda di raccolta di carica. Q-Check è stato ideato per l’uso su fantocci per procedure di controllo qualità con campi piccoli, quindi, una volta sul mercato, non avrà nessuna interazione diretta con i pazienti. Nella prima parte di questo lavoro verrà presentato un breve excursus teorico sull’interazione tra materia e radiazione e sulla radioterapia e le varie tipologie oggi in uso. Nella seconda parte, invece, si entrerà più nello specifico e si descriveranno dapprima le sorgenti di radiazioni utilizzate, cioè il sistema Intrabeam dell’azienda Zeiss e tre diverse tipologie di LINAC, adoperate, rispettivamente, presso gli ospedali: AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, IRCCS di Candiolo e AOU Maggiore della Carità di Novara. Dopodiché, una volta esposti brevemente i limiti dei dispositivi ad oggi in uso per quanto riguarda la dosimetria con campi piccoli, verrà descritto nel dettaglio il Q-Check, sia dal punto di vista del funzionamento, sia da quello delle componenti interne, focalizzandosi anche sul tipo di fibre utilizzate durante la fase di acquisizione dati e sulla loro utilità. La terza e la quarta parte saranno incentrate proprio sulla fase di acquisizione dati ed in particolare sulla presentazione e sull’analisi dei dati acquisiti con il Q-Check. La terza parte sarà incentrata sull’ottimizzazione dello strumento, quindi verranno esposti i vari problemi incontrati sul Q-Check con le rispettive soluzioni adottate, mentre nella quarta parte, che sarà quella in cui si descriverà la caratterizzazione, verranno presentati i dati acquisiti una volta constatate le buone performance dello strumento. Infine, nell’ultima parte di questo lavoro, verranno dapprima riassunti e commentati i risultati ottenuti e infine verranno analizzati i possibili sviluppi futuri per questo strumento.
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