L'onere della prova nel danno da diagnosi ritardata

Obiettivo della tesi è qualificare giuridicamente la figura professionale del medico e, nel caso di esercizio del diritto ad essere risarcito del danno subìto, focalizzare l’attenzione sull’onere della prova gravante sul paziente. Inizialmente si vuole introdurre l’argomento tramite un’analisi approfondita sia della categorizzazione effettuata dal nostro codice civile, sia delle teorie interpretative susseguitesi nel tempo. Risalente al periodo precedente gli anni 2000 è risultato importante citare la sentenza Cass. Sez. Civ. n. 589/1999, per poi addentrarsi nello studio delle novità legislative di settore più recenti: il decreto Balduzzi (d.l. 158/2012 convertito in L. 189/2012) e la legge Gelli-Bianco (L. 24/2017). Uno dei più grandi dibattiti è basato sulla natura contrattuale o extra-contrattuale del medico. Si affronta così, il cambiamento della responsabilità civile del personale sanitario e le conseguenze causate dai dubbi esegetici. Ultima tappa è la vera e propria applicazione giurisprudenziale con l’emersione di una serie di elementi opinabili a partire dalla sentenza Cass. Sez. Civ. n. 28992/2019 che tratta il caso specifico di una diagnosi ritardata e l’avvio del rispettivo contenzioso. Per la stesura del progetto, soprattutto nell’odierno periodo emergenziale, sono risultati fortemente utili strumenti informatici d’informazione tra i quali BiblioPass Unito, in aggiunta alle banche dati giuridiche online come InfoLEGES.it.