Studi precedenti hanno ipotizzato che la capacità di estrapolare e generalizzare regolarità di stimoli provenienti dall’ambiente esterno sia un prerequisito necessario per l’acquisizione del linguaggio negli esseri umani. Alcuni studiosi affermano che questa capacità è peculiare solo dell’uomo, tuttavia altre ricerche hanno dimostrato che questo potrebbe essere un meccanismo di apprendimento generale proprio anche di animali non umani, come scimmie e uccelli. Recenti evidenze hanno suggerito che anche alcune specie di invertebrati, come ragni e Membracidi, utilizzano segnali complessi formati da singoli elementi presentati secondo una particolare regola, in occasione del corteggiamento. L’obiettivo di questa tesi era quindi di verificare l’ipotesi secondo cui alcune specie di insetti posseggano l’abilità di processare regolarità, studiando la capacità delle api (Apis mellifera) di estrapolare e generalizzare delle regolarità presentate sotto forma di sequenze di odori, attraverso il condizionamento olfattivo del riflesso di estensione della proboscide (PER). A questo scopo sono stati eseguiti quattro esperimenti. Nei primi due è stato utilizzato il paradigma di condizionamento assoluto con l’obiettivo di valutare la capacità che le api hanno di imparare una sequenza di odori e di generalizzare spontaneamente la risposta anche a sequenze composte da nuovi odori. Nel terzo esperimento, invece, è stata analizzata la loro capacità di discriminare tra due diverse sequenze grammaticali costituite dagli stessi odori, mediante condizionamento differenziale e di generalizzare spontaneamente la loro risposta a sequenze aventi una struttura congruente o incongruente alla sequenza di addestramento corretta e incorretta, rispettivamente. Infine, nel quarto ed ultimo esperimento, è stata verificata la loro abilità di generalizzare tra sequenze aventi la stessa struttura ma diversi odori. L’obiettivo era studiare se il tipo di addestramento, di generalizzazione in questo caso, poteva favorire l’emergere di quest’abilità. Dai risultati è emerso che le api imparano a rispondere alla sequenza presentata durante la fase di addestramento ma utilizzando il singolo odore, piuttosto che la struttura generale, come indizio. Inoltre, non è emersa alcuna abilità di discriminazione e generalizzazione tra le sequenze presentate, né spontanea né veicolata da un precedente addestramento ad hoc. Al contrario, le api riescono a riconoscere e a ricordare bene i singoli odori componenti le sequenze presentate durante la fase di addestramento. Questi risultati suggeriscono una radicata abilità delle api ad apprendere singoli odori e a privilegiare questo tipo di conoscenza rispetto ad una struttura generale e complessa di presentazione degli stessi. Allo stesso modo, i nostri risultati non escludono la possibilità che l’abilità di estrapolare e generalizzare sequenze di stimoli non sia presente in questa specie. Ulteriori studi andranno ad investigare qualora una diversa modalità sensoriale – tattile ad esempio – possa essere la chiave per studiare questa abilità nelle api.
Apprendimento di grammatiche di odori nell'ape domestica (Apis mellifera)
RUGHI, FRANCESCO
2020/2021
Abstract
Studi precedenti hanno ipotizzato che la capacità di estrapolare e generalizzare regolarità di stimoli provenienti dall’ambiente esterno sia un prerequisito necessario per l’acquisizione del linguaggio negli esseri umani. Alcuni studiosi affermano che questa capacità è peculiare solo dell’uomo, tuttavia altre ricerche hanno dimostrato che questo potrebbe essere un meccanismo di apprendimento generale proprio anche di animali non umani, come scimmie e uccelli. Recenti evidenze hanno suggerito che anche alcune specie di invertebrati, come ragni e Membracidi, utilizzano segnali complessi formati da singoli elementi presentati secondo una particolare regola, in occasione del corteggiamento. L’obiettivo di questa tesi era quindi di verificare l’ipotesi secondo cui alcune specie di insetti posseggano l’abilità di processare regolarità, studiando la capacità delle api (Apis mellifera) di estrapolare e generalizzare delle regolarità presentate sotto forma di sequenze di odori, attraverso il condizionamento olfattivo del riflesso di estensione della proboscide (PER). A questo scopo sono stati eseguiti quattro esperimenti. Nei primi due è stato utilizzato il paradigma di condizionamento assoluto con l’obiettivo di valutare la capacità che le api hanno di imparare una sequenza di odori e di generalizzare spontaneamente la risposta anche a sequenze composte da nuovi odori. Nel terzo esperimento, invece, è stata analizzata la loro capacità di discriminare tra due diverse sequenze grammaticali costituite dagli stessi odori, mediante condizionamento differenziale e di generalizzare spontaneamente la loro risposta a sequenze aventi una struttura congruente o incongruente alla sequenza di addestramento corretta e incorretta, rispettivamente. Infine, nel quarto ed ultimo esperimento, è stata verificata la loro abilità di generalizzare tra sequenze aventi la stessa struttura ma diversi odori. L’obiettivo era studiare se il tipo di addestramento, di generalizzazione in questo caso, poteva favorire l’emergere di quest’abilità. Dai risultati è emerso che le api imparano a rispondere alla sequenza presentata durante la fase di addestramento ma utilizzando il singolo odore, piuttosto che la struttura generale, come indizio. Inoltre, non è emersa alcuna abilità di discriminazione e generalizzazione tra le sequenze presentate, né spontanea né veicolata da un precedente addestramento ad hoc. Al contrario, le api riescono a riconoscere e a ricordare bene i singoli odori componenti le sequenze presentate durante la fase di addestramento. Questi risultati suggeriscono una radicata abilità delle api ad apprendere singoli odori e a privilegiare questo tipo di conoscenza rispetto ad una struttura generale e complessa di presentazione degli stessi. Allo stesso modo, i nostri risultati non escludono la possibilità che l’abilità di estrapolare e generalizzare sequenze di stimoli non sia presente in questa specie. Ulteriori studi andranno ad investigare qualora una diversa modalità sensoriale – tattile ad esempio – possa essere la chiave per studiare questa abilità nelle api.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/82419