Il fatto che alcune persone siano in grado di utilizzare più lingue (anche strutturalmente molto distanti tra loro) quasi contemporaneamente all’interno di una conversazione o anche all’interno della stessa frase, è un fenomeno che affascina e confonde chi ha sempre avuto una visione monolingue. Tale fenomeno è comunemente chiamato code-switching: “l’uso di più di una lingua durante un singolo evento comunicativo”. Fra le numerose domande che sono state sollevate dagli studi sul code-switching le più frequenti si chiedevano: “Il passaggio da una lingua all’altra è casuale e asistematico, o è dotato di funzioni e motivazioni specifiche? Esiste una grammatica del code-switching?”. Le capacità di code-switching si sviluppano e cambiano lungo tutta la durata di vita di un individuo (esposto al code-switching in modo regolare). L’età giovanile (12-25 anni) è quella in cui è molto frequente l’uso del code-switching nei parlanti bilingui; non c’è da stupirsi di questo dato, in quanto l’adolescenza è quella fase della vita in cui i ragazzi esplorano i limiti della loro competenza attraverso le battute, i giochi di parole, il linguaggio di strada, i neologismi, ecc. È l'età in cui i parlanti cercano di stabilirsi all'interno di gruppi tra pari. In particolare, l’oggetto della tesi è la comunicazione scritta dei giovani italo-marocchini quando comunicano tra di loro nei social network, in particolare su Whatsapp e su Facebook. Sono state analizzate diverse conversazioni su Whatsapp e post su Facebook, focalizzandosi soprattutto sul code-switching che avviene tra il dialetto marocchino e l’italiano, quanto spesso avviene, in che modo avviene e, se possibile, le motivazioni dell’uso di una o l’altra lingua. Per quanto riguarda i testi in dialetto marocchino sono stati presi in considerazione quelli scritti secondo “l’alfabeto arabo da chat”, cioè una traslitterazione fonetica delle lettere arabe in lettere dell’alfabeto latino, con l’aggiunta di cifre per quelle lettere arabe senza un chiaro equivalente fonetico in latino. Dopo la lettura e l’analisi di tutti i materiali raccolti, sono stati individuati diversi fenomeni di code-switching e sono state dedotte le possibili motivazioni della presenza di questi fenomeni. Si è concluso con le seguenti ipotesi: il parlante utilizza il code-switching in modo consapevole, come ad esempio a livello semantico e per quanto riguarda la ricerca di un termine preciso, e in modo meno consapevole, come quando il parlante è influenzato dalla comodità e dalla velocità con la quale digita. Esistono, poi, anche situazioni in cui il code-switching è usato in modo completamente inconsapevole, ma ciò potrebbe rispecchiare la volontà intrinseca del bilingue di utilizzare al massimo entrambi i propri repertori linguistici e le proprie competenze.

Il code-switching dei giovani italo-marocchini sui social network

CHAAJIA, JAMILA
2021/2022

Abstract

Il fatto che alcune persone siano in grado di utilizzare più lingue (anche strutturalmente molto distanti tra loro) quasi contemporaneamente all’interno di una conversazione o anche all’interno della stessa frase, è un fenomeno che affascina e confonde chi ha sempre avuto una visione monolingue. Tale fenomeno è comunemente chiamato code-switching: “l’uso di più di una lingua durante un singolo evento comunicativo”. Fra le numerose domande che sono state sollevate dagli studi sul code-switching le più frequenti si chiedevano: “Il passaggio da una lingua all’altra è casuale e asistematico, o è dotato di funzioni e motivazioni specifiche? Esiste una grammatica del code-switching?”. Le capacità di code-switching si sviluppano e cambiano lungo tutta la durata di vita di un individuo (esposto al code-switching in modo regolare). L’età giovanile (12-25 anni) è quella in cui è molto frequente l’uso del code-switching nei parlanti bilingui; non c’è da stupirsi di questo dato, in quanto l’adolescenza è quella fase della vita in cui i ragazzi esplorano i limiti della loro competenza attraverso le battute, i giochi di parole, il linguaggio di strada, i neologismi, ecc. È l'età in cui i parlanti cercano di stabilirsi all'interno di gruppi tra pari. In particolare, l’oggetto della tesi è la comunicazione scritta dei giovani italo-marocchini quando comunicano tra di loro nei social network, in particolare su Whatsapp e su Facebook. Sono state analizzate diverse conversazioni su Whatsapp e post su Facebook, focalizzandosi soprattutto sul code-switching che avviene tra il dialetto marocchino e l’italiano, quanto spesso avviene, in che modo avviene e, se possibile, le motivazioni dell’uso di una o l’altra lingua. Per quanto riguarda i testi in dialetto marocchino sono stati presi in considerazione quelli scritti secondo “l’alfabeto arabo da chat”, cioè una traslitterazione fonetica delle lettere arabe in lettere dell’alfabeto latino, con l’aggiunta di cifre per quelle lettere arabe senza un chiaro equivalente fonetico in latino. Dopo la lettura e l’analisi di tutti i materiali raccolti, sono stati individuati diversi fenomeni di code-switching e sono state dedotte le possibili motivazioni della presenza di questi fenomeni. Si è concluso con le seguenti ipotesi: il parlante utilizza il code-switching in modo consapevole, come ad esempio a livello semantico e per quanto riguarda la ricerca di un termine preciso, e in modo meno consapevole, come quando il parlante è influenzato dalla comodità e dalla velocità con la quale digita. Esistono, poi, anche situazioni in cui il code-switching è usato in modo completamente inconsapevole, ma ciò potrebbe rispecchiare la volontà intrinseca del bilingue di utilizzare al massimo entrambi i propri repertori linguistici e le proprie competenze.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/82389