La brevettazione concede il diritto assoluto sia morale sia patrimoniale a chi ne fa richiesta. Il diritto morale comporta il riconoscimento come autore dell’invenzione ed il diritto patrimoniale, invece, il divieto ai terzi di produrre, usare, mettere in commercio, vendere o importare il prodotto o il procedimento brevettato. Per l’ottenimento dell’approvazione di validità di un brevetto sono previste rigide norme di redazione e questo, di riflesso, condiziona anche la lingua. Questa tesi studia il linguaggio brevettuale, con lo scopo di individuarne le peculiarità e le tendenze generali. La lingua dei brevetti rientra nel mare magnum dei linguaggi specialistici, i quali condividono con la lingua comune tutte le caratteristiche o gli elementi, ma si distinguono da essa per il maggior numero di intervalli in cui questi fenomeni si reiterano. Questa prima investigazione teorica è propedeutica al secondo importante obiettivo che si pone questo lavoro, ossia riflettere sul rapporto esistente tra stesura del testo e attività traduttiva, la quale, parallelamente, sottostà a normative altrettanto severe, sia per la valenza legale che assume la traduzione sia per l’alto grado di tecnicità che contraddistingue il linguaggio brevettuale. La traduzione brevettuale è di tipo documentario, in quanto essa deve esprimere chiaramente e senza ambiguità quanto detto nella descrizione e nelle rivendicazioni. Inoltre, se da un lato è definibile come traduzione source-oriented, in quanto deve preservare gli intendimenti dell'autore del prototesto all’interno del contesto di partenza, dall’altro lato è catalogabile come tipologia target reader-oriented, in quanto il traduttore esalterà alcuni aspetti del protesto - per esempio attraverso una meticolosa imitazione della sintassi –, affinché il target reader possa coglierli e stimarli. L’ultima tappa di questo viaggio nell’universo linguistico dei brevetti vede un salto dalla teoria alla pratica. Sono stati effettuati analisi, traduzione in lingua italiana e commento di due documenti brevettuali, originariamente tedesco uno e inglese l’altro. Tale lavoro ha consentito di svolgere una riflessione dettagliata sulle particolarità del linguaggio brevettuale e sul lavoro che deve effettuare un traduttore in questo ambito.

Comprendere e tradurre il "brevettese": disamina del linguaggio specialistico e proposta di traduzione in italiano dall'inglese e dal tedesco.

ARGENTINA, ROBERTA
2020/2021

Abstract

La brevettazione concede il diritto assoluto sia morale sia patrimoniale a chi ne fa richiesta. Il diritto morale comporta il riconoscimento come autore dell’invenzione ed il diritto patrimoniale, invece, il divieto ai terzi di produrre, usare, mettere in commercio, vendere o importare il prodotto o il procedimento brevettato. Per l’ottenimento dell’approvazione di validità di un brevetto sono previste rigide norme di redazione e questo, di riflesso, condiziona anche la lingua. Questa tesi studia il linguaggio brevettuale, con lo scopo di individuarne le peculiarità e le tendenze generali. La lingua dei brevetti rientra nel mare magnum dei linguaggi specialistici, i quali condividono con la lingua comune tutte le caratteristiche o gli elementi, ma si distinguono da essa per il maggior numero di intervalli in cui questi fenomeni si reiterano. Questa prima investigazione teorica è propedeutica al secondo importante obiettivo che si pone questo lavoro, ossia riflettere sul rapporto esistente tra stesura del testo e attività traduttiva, la quale, parallelamente, sottostà a normative altrettanto severe, sia per la valenza legale che assume la traduzione sia per l’alto grado di tecnicità che contraddistingue il linguaggio brevettuale. La traduzione brevettuale è di tipo documentario, in quanto essa deve esprimere chiaramente e senza ambiguità quanto detto nella descrizione e nelle rivendicazioni. Inoltre, se da un lato è definibile come traduzione source-oriented, in quanto deve preservare gli intendimenti dell'autore del prototesto all’interno del contesto di partenza, dall’altro lato è catalogabile come tipologia target reader-oriented, in quanto il traduttore esalterà alcuni aspetti del protesto - per esempio attraverso una meticolosa imitazione della sintassi –, affinché il target reader possa coglierli e stimarli. L’ultima tappa di questo viaggio nell’universo linguistico dei brevetti vede un salto dalla teoria alla pratica. Sono stati effettuati analisi, traduzione in lingua italiana e commento di due documenti brevettuali, originariamente tedesco uno e inglese l’altro. Tale lavoro ha consentito di svolgere una riflessione dettagliata sulle particolarità del linguaggio brevettuale e sul lavoro che deve effettuare un traduttore in questo ambito.
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