CANNABIS TRA PROIBIZIONISMO E LEGALIZZAZIONE. UN CONFRONTO TRA ITALIA E USA.

Nel presente lavoro di tesi viene trattato l’argomento della cannabis, il suo mercato illegale e i costi e benefici che deriverebbero da una legalizzazione. Questa pianta ha sempre accompagnato l’umanità fin dalla preistoria per poi essere bandita nel XX secolo. Oggi il tema della depenalizzazione delle droghe leggere è tornato al centro dell’attenzione di molti governi e stiamo assistendo alla sua rinascita in tutti i settori dopo quasi un secolo di illegalità; oltre ad essere un’alleata nella lotta al cambiamento climatico, essa è anche associata a crescita economica e diminuzione delle disuguaglianze sociali. La prima sezione del lavoro tratta de il Proibizionismo: del divieto, quindi, della produzione e distribuzione dell’alcol, ma anche del tabacco e del gioco d’azzardo, analizzando i momenti salienti della storia, la libera ascesa della criminalità organizzata durante i decenni della proibizione, e a livello economico, la logica che si cela dietro e le politiche adottate. L’analisi prosegue con un focus rivolto al caso specifico della cannabis trattando dapprima la sua storia e la modalità con cui è stata vietata, per poi esaminare i costi e i benefici economici, sociali e ambientali della regolamentazione e i vari campi di applicazione e utilizzo: bioedilizia, cosmetica, produzione della carta, fitodepurazione, medicina, bioplastica, energia, tessile, ricreativa, alimentare. Nell’ultima sezione viene esaminata la situazione italiana dalla comparsa della cannabis ad oggi, il suo utilizzo radicato sin dalle origini nella penisola, dell’epoca greco-romana, in ambito tessile ed edile, fino alla demonizzazione attuale. A conclusione, vengono messe a confronto le realtà italiana e americana sull’argomento legalizzazione: della guerra al mercato nero e alla criminalità organizzata, la segmentazione dei mercati e dei benefici che ne derivano come la creazione di posti di lavoro e nuovi introiti per le casse dello stato.