This essay aims to analyse the state of the art of the so called “circumstantial evidence” in the Italian doctrine and jurisprudence, in order to highlight the points of contact and the discrepancies regarding the most controversial topics about “clues” ex art. 192 comma 2 c.p.p. After an examination of the historical development of the institution, useful to understand the roots of the problems from which the current debate springs, the analysis focuses on two focal points of the discussion about circumstantial evidence: the identification of a precise notion of “clue”, a term very often employed by the legislator but never fully described; and the interpretation of the rule regarding its assessment, art. 192 comma 2 c.p.p., which is also surrounded by an aura of vagueness that opens the way to various misunderstandings. With specific regard to the first problem proposed, concerning the meaning of the term “clue” as used in art. 192 comma 2 c.p.p., the detailed analysis of the rule and the three main theories emerged in the landscape of the current doctrine is followed by a critical review of the contemporary jurisprudence on the matter, so to emphasise possible similarities and to verify if, at present, it is possible to affirm the preponderance of a specific definition. With regard to the second topic, concerning the assessment of circumstantial evidence, the analysis of the doctrinal and jurisprudential positions on the ratio and on the evaluation criteria of art. 192 c.p.p., combined with a brief exam of the jurisprudential principles governing their concrete application, offers a cue for a meditation on the current role of art. 192 comma 2 c.p.p. in the Italian legal order, especially after the implementation of the B.A.R.D. rule.
Il presente lavoro si propone di analizzare lo stato dell’arte della dottrina e della giurisprudenza in materia di prova indiziaria, al fine di mettere in luce i punti di contatto e le discrasie riguardo alle tematiche più controverse relative agli “indizi” ex art. 192 comma 2 c.p.p. In seguito ad una disamina storica dello sviluppo dell’istituto, utile per comprendere le radici delle problematiche da cui scaturiscono gli attuali dibattiti, l’analisi si focalizza sui due punti nevralgici della discussione relativa alla prova indiziaria: l’individuazione di una precisa nozione di “indizio”, termine frequentemente impiegato ma mai compiutamente descritto sul piano legislativo, e l’interpretazione della disposizione deputata a disciplinarne la valutazione, l’art. 192 comma 2 c.p.p., anch’essa circondata da un alone di vaghezza tale da suscitare numerose incomprensioni. In particolare, relativamente alla prima problematica prospettata, relativa al significato del termine “indizio” nell’art. 192 comma 2, ad un dettagliato esame del dato normativo e delle tre principali proposte dottrinali circa la nozione di indizio viene affiancata una prospettazione critica della contemporanea elaborazione giurisprudenziale in materia, così da sottolineare eventuali affinità e verificare se, allo stato attuale, si possa sostenere l’affermazione di una definizione in particolare. Con riguardo invece alla seconda tematica, relativa alla valutazione della prova indiziaria, l’analisi delle posizioni dottrinarie e giurisprudenziali circa la ratio e i criteri di valutazione dettati dell’art. 192 comma 2 c.p.p., unita ad un approfondimento circa i principi giurisprudenziali che ne governano la concreta applicazione, offre lo spunto per una riflessione sull’attuale ruolo ricoperto della disposizione nell’ordinamento, specialmente in seguito alla positivizzazione del c.d. canone B.A.R.D.
“Degli indizi per conoscere i delitti”: soluzioni e aporie in materia di prova indiziaria tra dottrina e giurisprudenza
GIULIANO, FEDERICA
2020/2021
Abstract
Il presente lavoro si propone di analizzare lo stato dell’arte della dottrina e della giurisprudenza in materia di prova indiziaria, al fine di mettere in luce i punti di contatto e le discrasie riguardo alle tematiche più controverse relative agli “indizi” ex art. 192 comma 2 c.p.p. In seguito ad una disamina storica dello sviluppo dell’istituto, utile per comprendere le radici delle problematiche da cui scaturiscono gli attuali dibattiti, l’analisi si focalizza sui due punti nevralgici della discussione relativa alla prova indiziaria: l’individuazione di una precisa nozione di “indizio”, termine frequentemente impiegato ma mai compiutamente descritto sul piano legislativo, e l’interpretazione della disposizione deputata a disciplinarne la valutazione, l’art. 192 comma 2 c.p.p., anch’essa circondata da un alone di vaghezza tale da suscitare numerose incomprensioni. In particolare, relativamente alla prima problematica prospettata, relativa al significato del termine “indizio” nell’art. 192 comma 2, ad un dettagliato esame del dato normativo e delle tre principali proposte dottrinali circa la nozione di indizio viene affiancata una prospettazione critica della contemporanea elaborazione giurisprudenziale in materia, così da sottolineare eventuali affinità e verificare se, allo stato attuale, si possa sostenere l’affermazione di una definizione in particolare. Con riguardo invece alla seconda tematica, relativa alla valutazione della prova indiziaria, l’analisi delle posizioni dottrinarie e giurisprudenziali circa la ratio e i criteri di valutazione dettati dell’art. 192 comma 2 c.p.p., unita ad un approfondimento circa i principi giurisprudenziali che ne governano la concreta applicazione, offre lo spunto per una riflessione sull’attuale ruolo ricoperto della disposizione nell’ordinamento, specialmente in seguito alla positivizzazione del c.d. canone B.A.R.D.File | Dimensione | Formato | |
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