Questo lavoro di tesi è mirato allo studio analitico di una personalità estremamente fondamentale nell’ambito culturale novecentesco: il critico letterario Oreste Macrì. L’obiettivo principale è quello di proporre l’itinerario ripercorrendo le tappe fondamentali del suo pensiero, in modo tale da porre in evidenza gli innumerevoli interessi del filologo, il quale è stato studioso di letteratura italiana, francese, e spagnola, oltre che comparatista, metricista, teorico, poeta e traduttore. Attraverso brevi cenni biografici, si segue l’autore sin dai primi passi nel mondo letterario, e se ne studia la costante evoluzione, in primis, nei rapporti che instaura con colleghi e amici durante il periodo dell’ermetismo, movimento di cui diverrà fondatore e teorico. Osserveremo i suoi studi nell’ambito della letteratura italiana, oltre che le sue prime prove narrative, accompagnate da alcuni racconti e prose ascrivibili al periodo giovanile; a queste si affiancano quelle degli autori del Novecento spagnolo. Si faranno riferimenti anche alle principali opere di critica letteraria e, tra le innumerevoli traduzioni e scritti critici curati da Macrì, ci si sofferma sull’ambito ispanico. Inoltre, si vedrà che Macrì scava continuamente all’interno della metrica, mostrandosi attento studioso dei problemi del significante poetico e dei suoi valori metrici e fonosimbolici. Emerge anche la passione di Macrì per la poesia e l’amore che vi dedica. Infine, si entra in merito al suo lavoro come traduttore della letteratura spagnola; ma lo studio si fa sempre più dettagliato, fino ad arrivare all’analisi di un Macrì divulgatore non solo della poesia spagnola in generale, ma della poetica lorchiana nello specifico. Si arriva dunque, a condividere gli studi che il critico dedica nello specifico a Federico García Lorca, attraverso l’analisi di un solo libro interamente curato e tradotto da Macrì, selezionato a partire da una serie di innumerevoli testi a cui ha collaborato attivamente. Tutte le ricerche, gli apporti e i chiarimenti che aggiunge volta per volta in ogni nuova edizione dei “Canti gitani e andalusi” lasciano intendere palesemente quanto il critico, oltre ad una approfondita conoscenza della lingua e della cultura di arrivo, svisceri attentamente l’opera dell’autore di riferimento, in modo da riuscire a riportare e comunicare, al lettore del testo tradotto, sfumature e dettagli di ogni tipo (strutturali, linguistici, culturali). Se è questo il modo in cui Macrì lavora e agisce per realizzare la maggiore raccolta di opere appartenenti a Lorca, allo stesso modo si comporta nei confronti di tutti gli altri autori che traduce, o a cui dedica studi e approfondimenti: si giunge a queste conclusioni dal momento che, già una sommaria scorsa della Biblioteca e del Fondo Macrì – facilmente reperibili nel web – rende conto della straordinaria portata culturale del filologo e di quanto sconfinati siano stati i suoi studi. Dunque, avendo a disposizione una così ingente quantità di fonti da cui ricavare informazioni e arricchire le proprie conoscenze, è chiaro che portare avanti l’analisi di tutta la personalità e l’attività critico-letteraria di Oreste Macrì è fuori della portata di un lavoro di tesi, ma attraverso una serie di contributi specialistici si tenta di ricostruire il profilo generale, che sia al tempo stesso il più completo possibile, di uno dei più grandi intellettuali europei del ventesimo secolo.
Il Novecento spagnolo attraverso lo sguardo critico di Oreste Macrì
PICCIONE, PINA
2020/2021
Abstract
Questo lavoro di tesi è mirato allo studio analitico di una personalità estremamente fondamentale nell’ambito culturale novecentesco: il critico letterario Oreste Macrì. L’obiettivo principale è quello di proporre l’itinerario ripercorrendo le tappe fondamentali del suo pensiero, in modo tale da porre in evidenza gli innumerevoli interessi del filologo, il quale è stato studioso di letteratura italiana, francese, e spagnola, oltre che comparatista, metricista, teorico, poeta e traduttore. Attraverso brevi cenni biografici, si segue l’autore sin dai primi passi nel mondo letterario, e se ne studia la costante evoluzione, in primis, nei rapporti che instaura con colleghi e amici durante il periodo dell’ermetismo, movimento di cui diverrà fondatore e teorico. Osserveremo i suoi studi nell’ambito della letteratura italiana, oltre che le sue prime prove narrative, accompagnate da alcuni racconti e prose ascrivibili al periodo giovanile; a queste si affiancano quelle degli autori del Novecento spagnolo. Si faranno riferimenti anche alle principali opere di critica letteraria e, tra le innumerevoli traduzioni e scritti critici curati da Macrì, ci si sofferma sull’ambito ispanico. Inoltre, si vedrà che Macrì scava continuamente all’interno della metrica, mostrandosi attento studioso dei problemi del significante poetico e dei suoi valori metrici e fonosimbolici. Emerge anche la passione di Macrì per la poesia e l’amore che vi dedica. Infine, si entra in merito al suo lavoro come traduttore della letteratura spagnola; ma lo studio si fa sempre più dettagliato, fino ad arrivare all’analisi di un Macrì divulgatore non solo della poesia spagnola in generale, ma della poetica lorchiana nello specifico. Si arriva dunque, a condividere gli studi che il critico dedica nello specifico a Federico García Lorca, attraverso l’analisi di un solo libro interamente curato e tradotto da Macrì, selezionato a partire da una serie di innumerevoli testi a cui ha collaborato attivamente. Tutte le ricerche, gli apporti e i chiarimenti che aggiunge volta per volta in ogni nuova edizione dei “Canti gitani e andalusi” lasciano intendere palesemente quanto il critico, oltre ad una approfondita conoscenza della lingua e della cultura di arrivo, svisceri attentamente l’opera dell’autore di riferimento, in modo da riuscire a riportare e comunicare, al lettore del testo tradotto, sfumature e dettagli di ogni tipo (strutturali, linguistici, culturali). Se è questo il modo in cui Macrì lavora e agisce per realizzare la maggiore raccolta di opere appartenenti a Lorca, allo stesso modo si comporta nei confronti di tutti gli altri autori che traduce, o a cui dedica studi e approfondimenti: si giunge a queste conclusioni dal momento che, già una sommaria scorsa della Biblioteca e del Fondo Macrì – facilmente reperibili nel web – rende conto della straordinaria portata culturale del filologo e di quanto sconfinati siano stati i suoi studi. Dunque, avendo a disposizione una così ingente quantità di fonti da cui ricavare informazioni e arricchire le proprie conoscenze, è chiaro che portare avanti l’analisi di tutta la personalità e l’attività critico-letteraria di Oreste Macrì è fuori della portata di un lavoro di tesi, ma attraverso una serie di contributi specialistici si tenta di ricostruire il profilo generale, che sia al tempo stesso il più completo possibile, di uno dei più grandi intellettuali europei del ventesimo secolo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/82089