Dalle prime rudimentali forme di commercio virtuale, all’e-commerce vero e proprio, la rete web e le sue mille pieghe ci hanno proiettati indissolubilmente verso possibilità e scenari che solo alcuni decenni fa ci parevano chimere, e la globalizzazione ha fatto il resto. Nel corso dei secoli, il commercio ha subito espansioni così forti da rasentare i confini del mondo, ma anche mutamenti radicali in termini di identità e logistica: sono cambiati i negozi, i mezzi di trasporto, e siamo cambiati noi, i consumatori. L’e-commerce, al pari di tante innovazioni che hanno connotato il mondo contemporaneo, ha velocizzato tutti i processi, a partire dall’offerta dei prodotti che la suadente vetrina virtuale ha reso illimitata, ma anche i pagamenti, che ormai avvengono tramite transazioni in tempo reale, e così pure le consegne, sempre più rapide e capillari. Da acquirenti che fino a qualche decennio fa varcavano fisicamente la soglia di un emporio, di un negozio o di un supermercato, a clienti intenti a fare shopping dal divano di casa, il passo è stato però tutt’altro che breve e agevole. Ci sono infatti voluti saperi e competenze, algoritmi e computer sempre più sofisticati per poter permettere a noi ‘esseri digitali’ e/o ‘nativi digitali’ di sfogliare rapidamente cataloghi infiniti di ‘ogni-ben-di-Dio’ per stimolare il nostro istinto primordiale ad acquistare, talvolta compulsivamente, beni e servizi, obbedendo a logiche di fine marketing asservito alle aziende. Come largamente previsto, l’impatto sul commercio tradizionale e di prossimità, che si basava su una consolidata rete di rapporti interpersonali improntati sulla fiducia e sulla fidelizzazione del cliente, è stato prorompente. Durante la recente pandemia di Covid-19 e i conseguenti lockdown messi in atto dai governi dell’intero pianeta per il contenimento dei contagi, l’e-commerce ha spesso rappresentato per la popolazione l’unica possibilità di acquistare beni considerati non di prima necessità, ma non per questo meno importanti, senza dover uscire di casa propria, grazie alla possibilità di ricevere la merce al proprio domicilio. Ed è così che ogni giorno, in ogni parte del pianeta, la rete virtuale unisce venditori di ogni sorta a potenziali compratori, facendo rientrare anche i luoghi più remoti e sperduti in quella grande mappa della distribuzione capillare che non conosce soste né orari. I siti di e-commerce sono infatti il negozio più affascinante che si possa esplorare perché trascendono limiti fisici e temporali offrendoci esperienze di acquisto gratificanti e immersive, sempre in grado di soddisfare i nostri desideri in maniera sempre più rapida e attenta, ed è per questo che l’evoluzione dell’e-commerce è un processo costante e soggetto a continui sviluppi. Il case-study da me preso in esame è quello di LUISAVIAROMA, una realtà italiana virtuosa che, a partire da una piccola bottega fondata a Firenze nel lontano 1929, settant’anni più tardi inaugura il sito luisaviaroma.com per dare l’opportunità a clienti internazionali di acquistare online: era il 1999. Vent’anni dopo l’esordio, il sito è disponibile in 9 lingue diverse e i ricavi dell’azienda, a seguito della pandemia, sono aumentati del +30%, sfiorando 190 milioni di Euro.

E-commerce: l'impatto durante la pandemia e il caso LUISAVIAROMA

BRUNO, CAMILLA
2021/2022

Abstract

Dalle prime rudimentali forme di commercio virtuale, all’e-commerce vero e proprio, la rete web e le sue mille pieghe ci hanno proiettati indissolubilmente verso possibilità e scenari che solo alcuni decenni fa ci parevano chimere, e la globalizzazione ha fatto il resto. Nel corso dei secoli, il commercio ha subito espansioni così forti da rasentare i confini del mondo, ma anche mutamenti radicali in termini di identità e logistica: sono cambiati i negozi, i mezzi di trasporto, e siamo cambiati noi, i consumatori. L’e-commerce, al pari di tante innovazioni che hanno connotato il mondo contemporaneo, ha velocizzato tutti i processi, a partire dall’offerta dei prodotti che la suadente vetrina virtuale ha reso illimitata, ma anche i pagamenti, che ormai avvengono tramite transazioni in tempo reale, e così pure le consegne, sempre più rapide e capillari. Da acquirenti che fino a qualche decennio fa varcavano fisicamente la soglia di un emporio, di un negozio o di un supermercato, a clienti intenti a fare shopping dal divano di casa, il passo è stato però tutt’altro che breve e agevole. Ci sono infatti voluti saperi e competenze, algoritmi e computer sempre più sofisticati per poter permettere a noi ‘esseri digitali’ e/o ‘nativi digitali’ di sfogliare rapidamente cataloghi infiniti di ‘ogni-ben-di-Dio’ per stimolare il nostro istinto primordiale ad acquistare, talvolta compulsivamente, beni e servizi, obbedendo a logiche di fine marketing asservito alle aziende. Come largamente previsto, l’impatto sul commercio tradizionale e di prossimità, che si basava su una consolidata rete di rapporti interpersonali improntati sulla fiducia e sulla fidelizzazione del cliente, è stato prorompente. Durante la recente pandemia di Covid-19 e i conseguenti lockdown messi in atto dai governi dell’intero pianeta per il contenimento dei contagi, l’e-commerce ha spesso rappresentato per la popolazione l’unica possibilità di acquistare beni considerati non di prima necessità, ma non per questo meno importanti, senza dover uscire di casa propria, grazie alla possibilità di ricevere la merce al proprio domicilio. Ed è così che ogni giorno, in ogni parte del pianeta, la rete virtuale unisce venditori di ogni sorta a potenziali compratori, facendo rientrare anche i luoghi più remoti e sperduti in quella grande mappa della distribuzione capillare che non conosce soste né orari. I siti di e-commerce sono infatti il negozio più affascinante che si possa esplorare perché trascendono limiti fisici e temporali offrendoci esperienze di acquisto gratificanti e immersive, sempre in grado di soddisfare i nostri desideri in maniera sempre più rapida e attenta, ed è per questo che l’evoluzione dell’e-commerce è un processo costante e soggetto a continui sviluppi. Il case-study da me preso in esame è quello di LUISAVIAROMA, una realtà italiana virtuosa che, a partire da una piccola bottega fondata a Firenze nel lontano 1929, settant’anni più tardi inaugura il sito luisaviaroma.com per dare l’opportunità a clienti internazionali di acquistare online: era il 1999. Vent’anni dopo l’esordio, il sito è disponibile in 9 lingue diverse e i ricavi dell’azienda, a seguito della pandemia, sono aumentati del +30%, sfiorando 190 milioni di Euro.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/81973