Partendo dai costrutti teorici e stilistici concernenti la nozione di linguaggio politico come mezzo di persuasione, vi è l'interpretazione in chiave linguistica degli slogan contenuti all'interno dei discorsi politici di Donald J. Trump usati nel 2016 e nel 2020. Obiettivo della dissertazione è pertanto la discussione del discorso politico elaborato da Trump. Tali discorsi hanno una strategia comunicativa chiara: veicolare messaggi forti e diretti nelle settimane che precedono il voto. Si tratta di testi con una rilevanza e spessore retorico, perciò l'analisi del livello lessicale e logico-retorico di questi discorsi consentirà, in questo quadro complesso, di individuare le strategie linguistiche specifiche in grado di profilare vari comportamenti e manifestazioni comunicative, così da comprendere il valore e gli obiettivi. Il primo capitolo riguarda l'analisi del linguaggio politico e si sofferma sulle sue peculiarità come strumento di persuasione. La capacità persuasiva della retorica ha inoltre corrisposto nel tempo le necessità del leader del partito politico di farsi portavoce del malessere e disagio sociale dei cittadini, che, a sua volta, ricavando nuova forza dai risultati, professa sempre di più il suo potere sulla parola. In questo contesto risulta particolarmente interessante il paradigma della post-verità, che caratterizza la nostra società, per comprendere la diffusione sempre più ampia delle Fake news e del populismo da parte di soggetti politici. Il secondo capitolo concerne l’analisi di Donald J. Trump come attore politico, successivamente approfondendo il linguaggio politico e gli slogan a cui ha fatto ricorso durante le campagne presidenziali, tenendo in considerazione il processo di diffusione ed amplificazione attraverso i mezzi di comunicazione e di informazione che sono progrediti nei tempi recenti per definire il concetto di «Twitter presidency» (Brooke 2018, pp. 92-96). Più precisamente il linguaggio politico, a partire dalla rivoluzione tecnologica, è stato caratterizzato da un mutamento significativo, imperniato specialmente sulla fruizione dei mezzi di comunicazione che ha concesso di inviare ai cittadini ed elettori una serie di messaggi elettorali diretti, rapidi e penetranti. In aggiunta, il considerevole utilizzo dei mass media ha, in effetti, riformato la struttura del linguaggio nell’ambito della politica, contraddistinto da un impiego massiccio di immagini, una drastica semplificazione e da una natura diretta delle frasi, si è giunti, per questo motivo, al riconoscimento che i fenomeni politici vadano conosciuti anche nell’ambito nel paradigma linguistico. Il terzo capitolo, infine riguarda, invece, l’analisi degli slogan elettorali applicati al contesto delle campagne elettorali americane, prendendo in considerazione gli elementi peculiari e distintivi dei discorsi politici. L’analisi procede analizzando le diverse parti dei tweet di Donald Trump, e si concentra sulle molteplici abilità linguistiche ed oratorie del soggetto politico.
Slogan e populismo nelle campagne di Trump: un'analisi discorsiva
SORDILLO, ANITA
2020/2021
Abstract
Partendo dai costrutti teorici e stilistici concernenti la nozione di linguaggio politico come mezzo di persuasione, vi è l'interpretazione in chiave linguistica degli slogan contenuti all'interno dei discorsi politici di Donald J. Trump usati nel 2016 e nel 2020. Obiettivo della dissertazione è pertanto la discussione del discorso politico elaborato da Trump. Tali discorsi hanno una strategia comunicativa chiara: veicolare messaggi forti e diretti nelle settimane che precedono il voto. Si tratta di testi con una rilevanza e spessore retorico, perciò l'analisi del livello lessicale e logico-retorico di questi discorsi consentirà, in questo quadro complesso, di individuare le strategie linguistiche specifiche in grado di profilare vari comportamenti e manifestazioni comunicative, così da comprendere il valore e gli obiettivi. Il primo capitolo riguarda l'analisi del linguaggio politico e si sofferma sulle sue peculiarità come strumento di persuasione. La capacità persuasiva della retorica ha inoltre corrisposto nel tempo le necessità del leader del partito politico di farsi portavoce del malessere e disagio sociale dei cittadini, che, a sua volta, ricavando nuova forza dai risultati, professa sempre di più il suo potere sulla parola. In questo contesto risulta particolarmente interessante il paradigma della post-verità, che caratterizza la nostra società, per comprendere la diffusione sempre più ampia delle Fake news e del populismo da parte di soggetti politici. Il secondo capitolo concerne l’analisi di Donald J. Trump come attore politico, successivamente approfondendo il linguaggio politico e gli slogan a cui ha fatto ricorso durante le campagne presidenziali, tenendo in considerazione il processo di diffusione ed amplificazione attraverso i mezzi di comunicazione e di informazione che sono progrediti nei tempi recenti per definire il concetto di «Twitter presidency» (Brooke 2018, pp. 92-96). Più precisamente il linguaggio politico, a partire dalla rivoluzione tecnologica, è stato caratterizzato da un mutamento significativo, imperniato specialmente sulla fruizione dei mezzi di comunicazione che ha concesso di inviare ai cittadini ed elettori una serie di messaggi elettorali diretti, rapidi e penetranti. In aggiunta, il considerevole utilizzo dei mass media ha, in effetti, riformato la struttura del linguaggio nell’ambito della politica, contraddistinto da un impiego massiccio di immagini, una drastica semplificazione e da una natura diretta delle frasi, si è giunti, per questo motivo, al riconoscimento che i fenomeni politici vadano conosciuti anche nell’ambito nel paradigma linguistico. Il terzo capitolo, infine riguarda, invece, l’analisi degli slogan elettorali applicati al contesto delle campagne elettorali americane, prendendo in considerazione gli elementi peculiari e distintivi dei discorsi politici. L’analisi procede analizzando le diverse parti dei tweet di Donald Trump, e si concentra sulle molteplici abilità linguistiche ed oratorie del soggetto politico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/81968