The research work analyzes how learning in an ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) child can change and be improved thanks to an alternative teaching strategy, outdoor education. This work has started with my personal involvement as a support teacher for a child with an ADHD diagnosis. I’ve been taking care of this child for two years and I do think it is important to improve his school learning using new channels, avoiding all those traditional methods that usually do not get tangible results for him. In the first part a theoretical framework related to ADHD and outdoor education is proposed. Specifically, the first chapter deals with the concept of disability, moving on to the analysis of the ICF (International Classification of Functioning, Disabilities and Health. Version for children and adolescents) and then focusing on ADHD. The second chapter opens with a brief introduction to ADHD passing from historical notes and definition to peculiarities and etiology arriving at a differential diagnosis compared to other disabilities. The chapter close with a paragraph about the process of learning for an ADHD child.. The third chapter on education and nature takes up several authors who have become the cornerstones of all subsequent theories on learning. The first paragraph takes up the active school, an educational approach born in the late 1800s, introduced mainly by the American philosopher John Dewey. The impact of this new type of pedagogy was very strong, and still influences the modern school today. The main concept that encompasses all thought is a new interpretation of education: teaching does not mean forcing, but stimulating learning. We then move on to Montessori and Baden-Powell, dealing with the educational environment and scouting. Fundamental to education in nature is the birth of the school in the woods and the introduction of a disorder called Nature Deficit, following the orientation of Louv. The theoretical framework closes, before moving on to the research part, with a chapter focused on outdoor education. The origins of the term of this new type of learning lead to a reflection on all the pioneering authors and pioneers in this field of research. The definition of the term also deals with the birth of outdoor education in Europe and Italy. The paragraph ends with an analysis of outdoor education in relation to inclusion and disability. The second part is related to the research work carried out during an entire school year. The reflection started from the initial situation of the student and from the examination of learning and behavior last year. This year the teaching programming has seen the introduction of individual outdoor activities, small group and class group alternating them with traditional activities to highlight differences from the previous year, in which the activities took place in the classroom or in mostly closed school environments.
Il lavoro di ricerca analizza come può cambiare e migliorare l’apprendimento nel bambino ADHD (Sindrome da Deficit dell’Attenzione e dell’Iperattività) attraverso una strategia di insegnamento alternativo, l’outdoor education. Tale lavoro parte dal mio personale coinvolgimento lavorativo come insegnante di sostegno di un bambino con diagnosi ADHD. Seguendo tale bambino in continuità per il secondo anno credo sia importante migliorare il suo apprendimento scolastico utilizzando nuovi canali, allontanandomi dal metodo tradizionale che non ha suscitato in lui grossi effetti. Nella prima parte viene proposta una cornice teorica relativa all’ ADHD e all’outdoor education. Il lavoro si muove partendo dal concetto di disabilità, passando all’analisi dell’ICF (Classificazione internazionale del funzionamento, delle disabilità e della salute. Versione per bambini e adolescenti) e soffermandosi poi sull’ADHD. Una parte è dedicata all’educazione e natura e riprende diversi autori che sono diventati i punti cardine di tutte le teorie successive sull’apprendimento. Il primo paragrafo riprende la scuola attiva, un approccio educativo nato alla fine del 1800, introdotto prevalentemente dal filosofo americano John Dewey. L’impatto di questo nuovo tipo di pedagogismo è stato molto forte, e ancora oggi influenza la scuola moderna. Il concetto principale che racchiude tutto il pensiero è una nuova interpretazione dell’educazione: insegnare non vuol dire costringere, ma stimolare l’apprendimento. Si passa, successivamente, a Montessori e Baden-Powell, trattando l’ambiente educativo e lo scoutismo. Fondamentale per l’educazione in natura è la nascita della scuola nel bosco e l’introduzione di un disturbo chiamato Deficit di natura, seguendo l’orientamento di Louv. Il capitolo si chiude con un paragrafo introduttivo sull’outdoor education che porta al quarto capitolo. La cornice teorica si chiude, prima di passare alla parte di ricerca, con un capitolo centrato sull’outdoor education. Le origini del termine di questo nuovo tipo di apprendimento portano ad una riflessione su tutti gli autori antesignani e pionieri in questo ambito di ricerca. La definizione del termine tratta inoltre la nascita dell’outdoor education in Europa e in Italia. Il paragrafo termina con un’analisi dell’outdoor education in relazione a inclusione e disabilità. La seconda parte è relativa al lavoro di ricerca effettuato durante un intero anno scolastico. La riflessione è partita dalla situazione iniziale dell’alunno e dall’esame dell’apprendimento e del comportamento dello scorso anno. Quest’anno la programmazione dell’insegnamento ha visto l’introduzione di attività outdoor individuali, piccolo gruppo e gruppo classe alternandole alle attività tradizionali per evidenziare differenze dall’anno precedente, in cui le attività si svolgevano in classe o in ambienti scolastici perlopiù chiusi.
L'apprendimento nel bambino con sindrome ADHD attraverso l'outdoor education: uno studio di caso
TIVANO, SERENA
2021/2022
Abstract
Il lavoro di ricerca analizza come può cambiare e migliorare l’apprendimento nel bambino ADHD (Sindrome da Deficit dell’Attenzione e dell’Iperattività) attraverso una strategia di insegnamento alternativo, l’outdoor education. Tale lavoro parte dal mio personale coinvolgimento lavorativo come insegnante di sostegno di un bambino con diagnosi ADHD. Seguendo tale bambino in continuità per il secondo anno credo sia importante migliorare il suo apprendimento scolastico utilizzando nuovi canali, allontanandomi dal metodo tradizionale che non ha suscitato in lui grossi effetti. Nella prima parte viene proposta una cornice teorica relativa all’ ADHD e all’outdoor education. Il lavoro si muove partendo dal concetto di disabilità, passando all’analisi dell’ICF (Classificazione internazionale del funzionamento, delle disabilità e della salute. Versione per bambini e adolescenti) e soffermandosi poi sull’ADHD. Una parte è dedicata all’educazione e natura e riprende diversi autori che sono diventati i punti cardine di tutte le teorie successive sull’apprendimento. Il primo paragrafo riprende la scuola attiva, un approccio educativo nato alla fine del 1800, introdotto prevalentemente dal filosofo americano John Dewey. L’impatto di questo nuovo tipo di pedagogismo è stato molto forte, e ancora oggi influenza la scuola moderna. Il concetto principale che racchiude tutto il pensiero è una nuova interpretazione dell’educazione: insegnare non vuol dire costringere, ma stimolare l’apprendimento. Si passa, successivamente, a Montessori e Baden-Powell, trattando l’ambiente educativo e lo scoutismo. Fondamentale per l’educazione in natura è la nascita della scuola nel bosco e l’introduzione di un disturbo chiamato Deficit di natura, seguendo l’orientamento di Louv. Il capitolo si chiude con un paragrafo introduttivo sull’outdoor education che porta al quarto capitolo. La cornice teorica si chiude, prima di passare alla parte di ricerca, con un capitolo centrato sull’outdoor education. Le origini del termine di questo nuovo tipo di apprendimento portano ad una riflessione su tutti gli autori antesignani e pionieri in questo ambito di ricerca. La definizione del termine tratta inoltre la nascita dell’outdoor education in Europa e in Italia. Il paragrafo termina con un’analisi dell’outdoor education in relazione a inclusione e disabilità. La seconda parte è relativa al lavoro di ricerca effettuato durante un intero anno scolastico. La riflessione è partita dalla situazione iniziale dell’alunno e dall’esame dell’apprendimento e del comportamento dello scorso anno. Quest’anno la programmazione dell’insegnamento ha visto l’introduzione di attività outdoor individuali, piccolo gruppo e gruppo classe alternandole alle attività tradizionali per evidenziare differenze dall’anno precedente, in cui le attività si svolgevano in classe o in ambienti scolastici perlopiù chiusi.File | Dimensione | Formato | |
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