La ricerca è incentrata sull’approfondimento delle relazioni internazionali tra Italia e Giappone, una tematica poco conosciuta ed esaminata a fondo. In particolare, partendo da che cosa abbia portato due paesi così diversi culturalmente e distanti geograficamente ad avvicinarsi, si concentra sulle motivazioni di quest’insolita alleanza suggellatasi tra gli anni Trenta e Quaranta. Il progetto è stato sviluppato seguendo la scansione storica degli eventi e dello sviluppo di entrambi i paesi, che sono stati analizzati e approfonditi mediante un accurato lavoro di ricerca bibliografica e di fonti storiche. Inoltre, la dissertazione è stata anche arricchita da approfondimenti a carattere storico, sociale e culturale riguardanti temi particolari, fatti di attualità e di cronaca dell’epoca. Questi ultimi, esaminati anche tramite articoli provenienti dal quotidiano “La Stampa” e filmati dell’Archivio Luce, hanno costituito una parte rilevante del mio studio. A partire dal 1858, anno di apertura del Giappone agli stati occidentali, i due paesi intrattennero rapporti quasi esclusivamente a carattere artistico e letterario, fino alla fine degli anni Venti. Da questo momento il mondo iniziò lentamente a polarizzarsi in tre blocchi di potere e le relazioni tra i due paesi cambiarono gradualmente: a partire dall’avvento del fascismo e fino alla fine degli anni ’30, iniziarono ad esserci le prime fonti attendibili riguardo i contatti italo-giapponesi, sebbene l’interesse rimanesse molto tiepido e velato. Il progressivo avvicinamento si rinforzò poi con la crisi Etiopica tra il 1935-36. In questa fase, nonostante l’ancora prudente aspettativa italiana e i rapporti intrattenuti con la Cina, promossi da Ciano a supporto del Kuomintang, i due paesi si resero conto di avere obiettivi ed interessi in comune, primo fra tutti il progetto di conquista ed espansione in Asia e nel Mediterraneo. Il periodo compreso tra il 1936 e il 1940 rappresenta la parte centrale della dissertazione: la svolta autoritaria del movimento nazionalista e militarista giapponese e il conseguente progetto di spartizione del mondo condiviso anche dall’Italia furono due elementi determinanti nello sviluppo delle vicende. In particolare, la convergenza di Italia e Giappone e il progressivo intensificarsi dei rapporti portarono alla costituzione della futura alleanza (accordo che vide come protagonista anche la Germania, potente influenza nello sviluppo delle vicende prima e durante il secondo conflitto mondiale). Infine, durante il periodo bellico (1940-1945), la quarta e ultima fase della mia ricerca, si rivelarono gli aspetti e le difficoltà di questa strana alleanza. Da paesi alleati quali erano, prima con il patto anti-Komintern e successivamente con il patto Tripartito, Italia e Giappone si ritrovarono paradossalmente rivali, fino ad un aspetto meno conosciuto, ovvero il conflitto tra Italia e Giappone, teoricamente terminato nel 1952 ma formalmente mai concluso. A conclusione del lavoro, la ricerca mi ha portata a provare che Italia e Giappone, due paesi apparentemente così lontani e diversi, sia siano avvicinati più per motivazioni di circostanza che per affinità culturali (nonostante le numerose iniziative promosse dal regime Fascista e dal governo giapponese).
L’alleanza agli antipodi - Le relazioni internazionali tra Italia e Giappone dal 1920 al 1945
SALUSSOLIA, CECILIA
2021/2022
Abstract
La ricerca è incentrata sull’approfondimento delle relazioni internazionali tra Italia e Giappone, una tematica poco conosciuta ed esaminata a fondo. In particolare, partendo da che cosa abbia portato due paesi così diversi culturalmente e distanti geograficamente ad avvicinarsi, si concentra sulle motivazioni di quest’insolita alleanza suggellatasi tra gli anni Trenta e Quaranta. Il progetto è stato sviluppato seguendo la scansione storica degli eventi e dello sviluppo di entrambi i paesi, che sono stati analizzati e approfonditi mediante un accurato lavoro di ricerca bibliografica e di fonti storiche. Inoltre, la dissertazione è stata anche arricchita da approfondimenti a carattere storico, sociale e culturale riguardanti temi particolari, fatti di attualità e di cronaca dell’epoca. Questi ultimi, esaminati anche tramite articoli provenienti dal quotidiano “La Stampa” e filmati dell’Archivio Luce, hanno costituito una parte rilevante del mio studio. A partire dal 1858, anno di apertura del Giappone agli stati occidentali, i due paesi intrattennero rapporti quasi esclusivamente a carattere artistico e letterario, fino alla fine degli anni Venti. Da questo momento il mondo iniziò lentamente a polarizzarsi in tre blocchi di potere e le relazioni tra i due paesi cambiarono gradualmente: a partire dall’avvento del fascismo e fino alla fine degli anni ’30, iniziarono ad esserci le prime fonti attendibili riguardo i contatti italo-giapponesi, sebbene l’interesse rimanesse molto tiepido e velato. Il progressivo avvicinamento si rinforzò poi con la crisi Etiopica tra il 1935-36. In questa fase, nonostante l’ancora prudente aspettativa italiana e i rapporti intrattenuti con la Cina, promossi da Ciano a supporto del Kuomintang, i due paesi si resero conto di avere obiettivi ed interessi in comune, primo fra tutti il progetto di conquista ed espansione in Asia e nel Mediterraneo. Il periodo compreso tra il 1936 e il 1940 rappresenta la parte centrale della dissertazione: la svolta autoritaria del movimento nazionalista e militarista giapponese e il conseguente progetto di spartizione del mondo condiviso anche dall’Italia furono due elementi determinanti nello sviluppo delle vicende. In particolare, la convergenza di Italia e Giappone e il progressivo intensificarsi dei rapporti portarono alla costituzione della futura alleanza (accordo che vide come protagonista anche la Germania, potente influenza nello sviluppo delle vicende prima e durante il secondo conflitto mondiale). Infine, durante il periodo bellico (1940-1945), la quarta e ultima fase della mia ricerca, si rivelarono gli aspetti e le difficoltà di questa strana alleanza. Da paesi alleati quali erano, prima con il patto anti-Komintern e successivamente con il patto Tripartito, Italia e Giappone si ritrovarono paradossalmente rivali, fino ad un aspetto meno conosciuto, ovvero il conflitto tra Italia e Giappone, teoricamente terminato nel 1952 ma formalmente mai concluso. A conclusione del lavoro, la ricerca mi ha portata a provare che Italia e Giappone, due paesi apparentemente così lontani e diversi, sia siano avvicinati più per motivazioni di circostanza che per affinità culturali (nonostante le numerose iniziative promosse dal regime Fascista e dal governo giapponese).File | Dimensione | Formato | |
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