The aim of this thesis is to perform a cultural-cinematic analysis of Russian-Soviet war films set during the two World Wars, in which women are protagonists in combat roles. Particular attention is given to the methods of transmission of propagandist messages and values during the Soviet era and to today's audiences, with the aim of studying Russian culture from the cinema’s point of view, which has always portrayed many aspects of life and the Soviet-Russian mindset. The main source is a selection of some of the most popular films during the Velikaja Otečestvennaja vojna (“Great Patriotic War”). The thesis consists of three chapters: an introductory chapter focuses on the condition of women in the years following the socialist revolution, new rights and duties, the liberation from the role of housewives, and therefore new job opportunities thanks to a larger access to university. The second period under consideration is that of the 40s, which focuses on new changes during the Stalin era, and on patriotic propaganda in view of the Nazi advance. Finally, the section on the Great Patriotic War illustrates the most relevant historical facts present in the films chosen for the final analysis. The second chapter, on the other hand, is an introduction to Soviet war cinema, whose objective is to identify the propaganda elements present in the films produced during the years of the Great War. The third chapter then constitutes a cinematic analysis of four films, Dylda/Beanpole, Battal'on, A Zdes' Zori Tichie/The Dawns Here Are Quiet, and Bitva za Sevastopol/Battle for Sevastopol, set in the period of the two World Wars. The leitmotif of the war of the women is the main interest, which unfolds in a more detailed search for meanings through characters, the action, dialogues, colors and cinematographic techniques. The concluding part then includes a brief account of the topic through the novel by the Ukrainian writer and journalist S. Aleksievič The Unwomanly Face of War, which narrates the Great War from the point of view of the veterans she interviewed, extrapolating their fighting spirit and their untold stories.
La tesi si popone di eseguire un’analisi culturale-cinematografica di film di guerra russo-sovietici ambientati durante le due Guerre Mondiali, in cui le donne sono protagoniste nei ruoli di combattenti. Particolare attenzione viene conferita alle modalità di trasmissione di messaggi e valori al pubblico di epoca sovietica e a quello odierno, con l’obiettivo di studiare la cultura russa dal punto di vista del cinema, che ha da sempre ritratto molti aspetti della vita e della mentalità russa. La fonte principale è infatti una selezione di alcune delle pellicole più popolari durante la Velikaja Otečestvennaja vojna (“Grande Guerra Patriottica”) e di quattro moderne prodotte nell’ultimo decennio, dal 2010 al 2020, accompagnata da uno studio storico utile a creare un contesto politico, sociale e culturale. L'elaborato si compone di tre capitoli: un capitolo introduttivo che si focalizza sulla condizione della donna negli anni successivi alla Rivoluzione socialista, i nuovi diritti e doveri, la liberazione dal ruolo di casalinghe, e quindi le nuove opportunità di lavoro grazie all’accesso alle università. Il successivo periodo in esame è quello degli anni ’40 e i nuovi cambiamentiportati dalla politica di Stalin, e sulla sua propaganda patriottica in vista dell’avanzata nazista. Infine, la sezione sulla Grande Guerra Patriottica illustra i fatti storici più rilevanti presenti nei film scelti per l’analisi finale. Il secondo capitolo, invece, costituisce un’introduzione sul cinema di guerra sovietico, il cui obiettivo è di individuare gli elementi propagandistici presenti nei film prodotti durante gli anni della Grande Guerra. Il terzo capitolo costituisce poi un’analisi cinematografica di quattro film, Dylda/La ragazza d’autunno, Battal’on, A zdes’ zori tichie/Qui le lbe sono quiete, e Bitva za Sevastopol/La battaglia di Sebastopoli, ambientati nel periodo delle due guerre mondiali. Il filo conduttore della guerra al femminile costituisce l’interesse principale, che si snoda in una più dettagliata ricerca di significati tramite i personaggi, l’azione, i dialoghi, i colori e le tecniche cinematografiche. La parte conclusiva include poi un breve resoconto dell’argomento tramite il romanzo della scrittrice e giornalista ucraina S. Aleksievič La guerra non ha un volto di donna, che narra la Grande Guerra dal punto di vista delle veterane, da lei stessa intervistate, estrapolandone il loro spirito combattivo.
Donne sovietiche al fronte: Analisi cinematografica di guerra
CATTADORI, GIULIA
2021/2022
Abstract
La tesi si popone di eseguire un’analisi culturale-cinematografica di film di guerra russo-sovietici ambientati durante le due Guerre Mondiali, in cui le donne sono protagoniste nei ruoli di combattenti. Particolare attenzione viene conferita alle modalità di trasmissione di messaggi e valori al pubblico di epoca sovietica e a quello odierno, con l’obiettivo di studiare la cultura russa dal punto di vista del cinema, che ha da sempre ritratto molti aspetti della vita e della mentalità russa. La fonte principale è infatti una selezione di alcune delle pellicole più popolari durante la Velikaja Otečestvennaja vojna (“Grande Guerra Patriottica”) e di quattro moderne prodotte nell’ultimo decennio, dal 2010 al 2020, accompagnata da uno studio storico utile a creare un contesto politico, sociale e culturale. L'elaborato si compone di tre capitoli: un capitolo introduttivo che si focalizza sulla condizione della donna negli anni successivi alla Rivoluzione socialista, i nuovi diritti e doveri, la liberazione dal ruolo di casalinghe, e quindi le nuove opportunità di lavoro grazie all’accesso alle università. Il successivo periodo in esame è quello degli anni ’40 e i nuovi cambiamentiportati dalla politica di Stalin, e sulla sua propaganda patriottica in vista dell’avanzata nazista. Infine, la sezione sulla Grande Guerra Patriottica illustra i fatti storici più rilevanti presenti nei film scelti per l’analisi finale. Il secondo capitolo, invece, costituisce un’introduzione sul cinema di guerra sovietico, il cui obiettivo è di individuare gli elementi propagandistici presenti nei film prodotti durante gli anni della Grande Guerra. Il terzo capitolo costituisce poi un’analisi cinematografica di quattro film, Dylda/La ragazza d’autunno, Battal’on, A zdes’ zori tichie/Qui le lbe sono quiete, e Bitva za Sevastopol/La battaglia di Sebastopoli, ambientati nel periodo delle due guerre mondiali. Il filo conduttore della guerra al femminile costituisce l’interesse principale, che si snoda in una più dettagliata ricerca di significati tramite i personaggi, l’azione, i dialoghi, i colori e le tecniche cinematografiche. La parte conclusiva include poi un breve resoconto dell’argomento tramite il romanzo della scrittrice e giornalista ucraina S. Aleksievič La guerra non ha un volto di donna, che narra la Grande Guerra dal punto di vista delle veterane, da lei stessa intervistate, estrapolandone il loro spirito combattivo.File | Dimensione | Formato | |
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