L’elaborato si propone di analizzare criticamente le teorie della ricerca e della verità di Charles Sanders Peirce alla luce delle critiche avanzate da Isaac Levi contro di esse. Innanzi tutto, viene presentata la posizione peirceana: nel contesto più ampio della sua teoria della ricerca, secondo la quale l’indagine procede con l’alternarsi di uno stato di dubbio e di credenza, Peirce dà una delucidazione pragmatica del concetto di verità. Da questa, emerge che la verità corrisponde all’opinione ultima sulla quale la comunità d’indagine si troverà a convergere, qualora il processo arrivasse ad una fine. In seguito, vengono indagati i due principali problemi riscontrati da Levi nella posizione peirceana: l’idea che la verità sia da intendersi in termini di opinione ultima e il simultaneo impegno peirceano al corrigibilismo, al fallibilismo categorico e all’infallibilismo epistemologico. Il lavoro espositivo dei primi due capitoli è strumentale all’obiettivo finale dell’elaborato: analizzare alcune controcritiche elaborate da Cheryl Misak, Elizabeth Cooke e Kenneth Boyd in difesa della teoria peirceana e, soprattutto, presentare un personale tentativo di controcritica nel quale si mira a mostrare come sia in realtà la posizione leviana a risultare problematica.
Credenza e verità: Peirce e Levi a confronto
BRUNA, ELISA
2020/2021
Abstract
L’elaborato si propone di analizzare criticamente le teorie della ricerca e della verità di Charles Sanders Peirce alla luce delle critiche avanzate da Isaac Levi contro di esse. Innanzi tutto, viene presentata la posizione peirceana: nel contesto più ampio della sua teoria della ricerca, secondo la quale l’indagine procede con l’alternarsi di uno stato di dubbio e di credenza, Peirce dà una delucidazione pragmatica del concetto di verità. Da questa, emerge che la verità corrisponde all’opinione ultima sulla quale la comunità d’indagine si troverà a convergere, qualora il processo arrivasse ad una fine. In seguito, vengono indagati i due principali problemi riscontrati da Levi nella posizione peirceana: l’idea che la verità sia da intendersi in termini di opinione ultima e il simultaneo impegno peirceano al corrigibilismo, al fallibilismo categorico e all’infallibilismo epistemologico. Il lavoro espositivo dei primi due capitoli è strumentale all’obiettivo finale dell’elaborato: analizzare alcune controcritiche elaborate da Cheryl Misak, Elizabeth Cooke e Kenneth Boyd in difesa della teoria peirceana e, soprattutto, presentare un personale tentativo di controcritica nel quale si mira a mostrare come sia in realtà la posizione leviana a risultare problematica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/81620