The subject of this paper is the phenomenon of deviant youth groups, commonly known in Italy as "baby gangs," which has increasingly been the focus of public debate and news reports in recent years. In particular, attention has been given to the definition of "baby gang," analyzing it from a historical perspective and through different viewpoints to provide a more comprehensive definition of the subject under investigation. Subsequently, the differences between various types of groups have been examined to determine the different types of "gangs" that one might encounter. In the second part of the paper, attention was focused on the challenges associated with adolescence and the importance that belonging to a group can have at this particular stage of life. Additionally, possible risk and protective factors influencing the likelihood of joining a deviant youth group were explored, considering not only the individual characteristics of the subject but also their family environment, school setting, peer group, and variables related to the community and neighborhood. In the final part, the focus shifted to schools, a place with significant educational and pedagogical influence on young people. The discussion highlighted the variables that should be addressed to implement potential prevention programs or to mitigate risky behaviors.

L’argomento posto al centro di questo elaborato è il fenomeno delle aggregazioni giovanili devianti, note in Italia come baby gang, che negli ultimi anni risulta essere spesso al centro del dibattito pubblico e delle notizie di cronaca. In particolar modo è stata posta l’attenzione sulla definizione di “baby gang”, analizzandola da un punto di vista storico e attraverso differenti prospettive per poter definire in maniera più esaustiva possibile quale sia l’argomento di indagine. Successivamente sono state prese in considerazione le differenze che si presentano fra le varie aggregazioni per poter stabilire quali siano le diverse tipologie di “gang” che potremmo trovarci ad affrontare. Nella seconda parte dell’elaborato l’attenzione è stata rivolta alle difficoltà legate al periodo adolescenziale e all’importanza che il fare parte di un gruppo può assumere in quel preciso momento della vita. Sono stati inoltre approfonditi i possibili fattori di rischio e protezione che influirebbero sulla probabilità di entrare a far parte di un’aggregazione giovanile deviante, facendo riferimento non solo alle caratteristiche individuali del soggetto ma anche al suo ambiente famigliare, quello scolastico, al gruppo dei pari e alle variabili riferite alla comunità e al quartiere di appartenenza. Nell’ultima parte lo spazio è stato dedicato alla scuola, un luogo rivestito da importante potere educativo e pedagogico nei confronti dei ragazzi. È stato messo in luce quali siano le variabili sulle quali riporre l’attenzione per tentare di mettere in atto eventuali programmi di prevenzione o per cercare di limitare eventuali condotte a rischio.

Il fenomeno delle "baby gang" ed il potenziale educativo scolastico

OLMO, CHIARA
2023/2024

Abstract

L’argomento posto al centro di questo elaborato è il fenomeno delle aggregazioni giovanili devianti, note in Italia come baby gang, che negli ultimi anni risulta essere spesso al centro del dibattito pubblico e delle notizie di cronaca. In particolar modo è stata posta l’attenzione sulla definizione di “baby gang”, analizzandola da un punto di vista storico e attraverso differenti prospettive per poter definire in maniera più esaustiva possibile quale sia l’argomento di indagine. Successivamente sono state prese in considerazione le differenze che si presentano fra le varie aggregazioni per poter stabilire quali siano le diverse tipologie di “gang” che potremmo trovarci ad affrontare. Nella seconda parte dell’elaborato l’attenzione è stata rivolta alle difficoltà legate al periodo adolescenziale e all’importanza che il fare parte di un gruppo può assumere in quel preciso momento della vita. Sono stati inoltre approfonditi i possibili fattori di rischio e protezione che influirebbero sulla probabilità di entrare a far parte di un’aggregazione giovanile deviante, facendo riferimento non solo alle caratteristiche individuali del soggetto ma anche al suo ambiente famigliare, quello scolastico, al gruppo dei pari e alle variabili riferite alla comunità e al quartiere di appartenenza. Nell’ultima parte lo spazio è stato dedicato alla scuola, un luogo rivestito da importante potere educativo e pedagogico nei confronti dei ragazzi. È stato messo in luce quali siano le variabili sulle quali riporre l’attenzione per tentare di mettere in atto eventuali programmi di prevenzione o per cercare di limitare eventuali condotte a rischio.
The "baby gang" phenomenon and the educational potential of schools
The subject of this paper is the phenomenon of deviant youth groups, commonly known in Italy as "baby gangs," which has increasingly been the focus of public debate and news reports in recent years. In particular, attention has been given to the definition of "baby gang," analyzing it from a historical perspective and through different viewpoints to provide a more comprehensive definition of the subject under investigation. Subsequently, the differences between various types of groups have been examined to determine the different types of "gangs" that one might encounter. In the second part of the paper, attention was focused on the challenges associated with adolescence and the importance that belonging to a group can have at this particular stage of life. Additionally, possible risk and protective factors influencing the likelihood of joining a deviant youth group were explored, considering not only the individual characteristics of the subject but also their family environment, school setting, peer group, and variables related to the community and neighborhood. In the final part, the focus shifted to schools, a place with significant educational and pedagogical influence on young people. The discussion highlighted the variables that should be addressed to implement potential prevention programs or to mitigate risky behaviors.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/8140