Oggi la comunicazione del cambiamento climatico si trova di fronte a molti ostacoli. Ogni giorno ci troviamo a leggere o ascoltare notizie di come le attività antropiche stiano causando danni al nostro pianeta creando fenomeni estremi come inondazioni, uragani e siccità. Quello del riscaldamento globale è un argomento molto discusso, ma pochi si sentono coinvolti. I politici non godono di molta fiducia, le loro azioni e decisioni non sono abbastanza determinate e perciò i cittadini non cambiano i loro comportamenti. Vi è una distanza tra conoscenza e azione che è causata non dalla mancanza di informazioni, ma è dovuta a fattori economici, politici, fisici e socioculturali. È per questo motivo che gli scienziati per migliorare l’efficacia della loro comunicazione devono ricorrere ai metodi e alle ricerche della scienza sociale. Un ostacolo che devono affrontare sono gli episodi di negazionismo o mitigazione del cambiamento climatico che vengono ampliati dai media. I negazionisti da sempre si servono di fake experts e i social contribuscono a crearne di nuovi, dando la possibilità ad ognuno di noi di esprimere la propria opinione. Vista però la maggiore consapevolezza della crisi climatica, i negazionisti adottano una nuova strategia comunicativa, sempre utilizzando una narrativa “noi contro loro”, non più pero tra negazionisti e attivisti, ma tra “realisti” e “allarmisti”, sfruttando così l’emotività delle persone. Tutto ciò è possibile perché viviamo in un’epoca in cui la verità non è più una verità verificata da fatti, ma è una verità che si basa su credenze ed emozioni.

Comunicare la crisi climatica nell'era della post-verità.

PASTORE, LAURA
2020/2021

Abstract

Oggi la comunicazione del cambiamento climatico si trova di fronte a molti ostacoli. Ogni giorno ci troviamo a leggere o ascoltare notizie di come le attività antropiche stiano causando danni al nostro pianeta creando fenomeni estremi come inondazioni, uragani e siccità. Quello del riscaldamento globale è un argomento molto discusso, ma pochi si sentono coinvolti. I politici non godono di molta fiducia, le loro azioni e decisioni non sono abbastanza determinate e perciò i cittadini non cambiano i loro comportamenti. Vi è una distanza tra conoscenza e azione che è causata non dalla mancanza di informazioni, ma è dovuta a fattori economici, politici, fisici e socioculturali. È per questo motivo che gli scienziati per migliorare l’efficacia della loro comunicazione devono ricorrere ai metodi e alle ricerche della scienza sociale. Un ostacolo che devono affrontare sono gli episodi di negazionismo o mitigazione del cambiamento climatico che vengono ampliati dai media. I negazionisti da sempre si servono di fake experts e i social contribuscono a crearne di nuovi, dando la possibilità ad ognuno di noi di esprimere la propria opinione. Vista però la maggiore consapevolezza della crisi climatica, i negazionisti adottano una nuova strategia comunicativa, sempre utilizzando una narrativa “noi contro loro”, non più pero tra negazionisti e attivisti, ma tra “realisti” e “allarmisti”, sfruttando così l’emotività delle persone. Tutto ciò è possibile perché viviamo in un’epoca in cui la verità non è più una verità verificata da fatti, ma è una verità che si basa su credenze ed emozioni.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/81393