The goal of this paper is to investigate the translation choices adopted in the translation for the subtitling of Justice, the Emirati TV series that falls into the category of the legal drama film genre. In particular, attention is paid to the translation strategies used, first analyzing how cultural references related not only to the Italian and Emirati legal systems, but also to the Islamic religion, are transposed, and subsequently focusing on the so-called double language. The first chapter, the most linguistic, focuses on the characteristics of the language spoken in the TV series analyzed: the Emirati dialect. Therefore, the phonological, morphological and syntactic differences between standard Arabic and the dialect in question are highlighted. By reporting brief historical notes on this subject, we come to the definition of audiovisual translation. In this second chapter we examine the existing types of it, focusing more on subtitling, which together with dubbing is one of the most widespread types of audiovisual translation. In our study we also see how subtitling is a very useful tool for learning a foreign language, as it facilitates the student in memorizing the vocabulary and learning the linguistic structure. As there is not yet a single classification of translation strategies, two different models are proposed, but they have some features in common. At the end of this chapter, the guidelines that the American platform for streaming Netflix provides to its partners are reported. The third chapter examines legal drama as a specialized genre and legal language, highlighting how there is a dependence relationship between language and law. This dependence is strongly due to the differences in the legal systems within the different countries. After having clarified what a legal system is, through the definition given by Bognetti, the main aspects of the two most important legal systems, common law and civil law, are framed; to then identify the peculiarities of Islamic law and the legal system of the United Arab Emirates. Finally, the analysis moves on to clarify what cultural-specific references are, how a translator should transpose them from one language to another and the taxonomy of Antonini and Chiaro, which focuses mainly on institutional references with regard to the legal field. The central focus of this work is the fourth and last chapter, as the original scripts (with phonetic transcription) and the Italian subtitles are compared. Specifically, the exam focuses on the presence and relative translation of cultures, or those elements closely linked to the culture of origin. The analysis will focus, later on, on the translation strategies and stylistic choices adopted by the subtitler, reporting the characteristics and elements of the filmic speech at the end of the paper.
L’obiettivo di questo elaborato è quello di indagare le scelte traduttive adottate nella traduzione per il sottotitolaggio di Justice, serie TV emiratina che rientra nella categoria del genere filmico del legal drama. In particolare, si pone l’attenzione sulle strategie traduttive usate, analizzando prima come vengono trasposti i riferimenti culturali legati non solo agli ordinamenti giuridici italiano ed emiratino, ma anche alla religione islamica, e successivamente concentrandosi sul cosiddetto doppiaggese. Il primo capitolo, il più linguistico, è incentrato sulle caratteristiche della lingua parlata nella serie TV analizzata: il dialetto emiratino. Si evidenziano, quindi, le differenze fonologiche, morfologiche e sintattiche che intercorrono tra l’arabo standard e il dialetto in questione. Riportando brevi cenni storici a riguardo, giungiamo alla definizione di traduzione audiovisiva. In questo secondo capitolo si esaminano le tipologie che esistono di essa, concentrandoci maggiormente sulla sottotitolazione, la quale assieme al doppiaggio è una delle tipologie di traduzione audiovisiva più diffuse. Nel nostro studio vediamo, inoltre, come la sottotitolazione sia uno strumento molto utile per imparare una lingua straniera, poiché facilita lo studente nel memorizzare il lessico e apprendere la struttura linguistica. Non esistendo ancora una classificazione unica delle strategie traduttive si propongono due modelli diversi, ma che hanno alcuni tratti in comune. A conclusione di questo capitolo, si riportano le linee guida che la piattaforma americana per lo streaming Netflix fornisce ai propri partner. Nel terzo capitolo si esamina il legal drama come genere specializzato e il linguaggio legale, evidenziando come tra la lingua e il diritto vi sia un rapporto dipendenza. Questa dipendenza è fortemente dovuta alle differenze dei sistemi giuridici all’interno dei diversi Paesi. Dopo aver chiarito cos’è un ordinamento giuridico, attraverso la definizione data da Bognetti, si inquadrano i principali aspetti dei due ordinamenti giuridici più importanti, il common law e il civil law; per poi individuare le peculiarità del diritto islamico e del sistema legale degli Emirati Arabi. Infine, l’analisi si sposta sul chiarire cosa siano i riferimenti culturo-specifici, come un traduttore debba trasporli da una lingua all’altra e la tassonomia di Antonini e Chiaro, che si sofferma principalmente sui riferimenti istituzionali con riguardo al campo legale. Fulcro centrale di questo lavoro è il quarto e ultimo capitolo, poiché si mettono a confronto gli script originali (riportanti in trascrizione fonetica) e i sottotitoli in italiano. Nello specifico, l’esame si concentra sulla presenza e la relativa traduzione dei culturemi, ovvero quegli elementi strettamente legati alla cultura di origine. L’analisi si focalizzerà, più avanti, sulle strategie traduttive e le scelte stilistiche adottate dal sottotitolatore, riportando le caratteristiche e gli elementi del parlato filmico a conclusione dell’elaborato.
La sottotitolazione del legal drama arabo: il caso Justice
GIACALONE, MARTA
2020/2021
Abstract
L’obiettivo di questo elaborato è quello di indagare le scelte traduttive adottate nella traduzione per il sottotitolaggio di Justice, serie TV emiratina che rientra nella categoria del genere filmico del legal drama. In particolare, si pone l’attenzione sulle strategie traduttive usate, analizzando prima come vengono trasposti i riferimenti culturali legati non solo agli ordinamenti giuridici italiano ed emiratino, ma anche alla religione islamica, e successivamente concentrandosi sul cosiddetto doppiaggese. Il primo capitolo, il più linguistico, è incentrato sulle caratteristiche della lingua parlata nella serie TV analizzata: il dialetto emiratino. Si evidenziano, quindi, le differenze fonologiche, morfologiche e sintattiche che intercorrono tra l’arabo standard e il dialetto in questione. Riportando brevi cenni storici a riguardo, giungiamo alla definizione di traduzione audiovisiva. In questo secondo capitolo si esaminano le tipologie che esistono di essa, concentrandoci maggiormente sulla sottotitolazione, la quale assieme al doppiaggio è una delle tipologie di traduzione audiovisiva più diffuse. Nel nostro studio vediamo, inoltre, come la sottotitolazione sia uno strumento molto utile per imparare una lingua straniera, poiché facilita lo studente nel memorizzare il lessico e apprendere la struttura linguistica. Non esistendo ancora una classificazione unica delle strategie traduttive si propongono due modelli diversi, ma che hanno alcuni tratti in comune. A conclusione di questo capitolo, si riportano le linee guida che la piattaforma americana per lo streaming Netflix fornisce ai propri partner. Nel terzo capitolo si esamina il legal drama come genere specializzato e il linguaggio legale, evidenziando come tra la lingua e il diritto vi sia un rapporto dipendenza. Questa dipendenza è fortemente dovuta alle differenze dei sistemi giuridici all’interno dei diversi Paesi. Dopo aver chiarito cos’è un ordinamento giuridico, attraverso la definizione data da Bognetti, si inquadrano i principali aspetti dei due ordinamenti giuridici più importanti, il common law e il civil law; per poi individuare le peculiarità del diritto islamico e del sistema legale degli Emirati Arabi. Infine, l’analisi si sposta sul chiarire cosa siano i riferimenti culturo-specifici, come un traduttore debba trasporli da una lingua all’altra e la tassonomia di Antonini e Chiaro, che si sofferma principalmente sui riferimenti istituzionali con riguardo al campo legale. Fulcro centrale di questo lavoro è il quarto e ultimo capitolo, poiché si mettono a confronto gli script originali (riportanti in trascrizione fonetica) e i sottotitoli in italiano. Nello specifico, l’esame si concentra sulla presenza e la relativa traduzione dei culturemi, ovvero quegli elementi strettamente legati alla cultura di origine. L’analisi si focalizzerà, più avanti, sulle strategie traduttive e le scelte stilistiche adottate dal sottotitolatore, riportando le caratteristiche e gli elementi del parlato filmico a conclusione dell’elaborato.File | Dimensione | Formato | |
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