"Hell is a teenage girl". L'horror contemporaneo e il mosturoso nel corpo adolescente.

The focus of this dissertation is the female teenage body in contemporary horror. After a first general overview of the genre and of its historical context, horror cinema is analyzed in light of the developments of Feminist Film Theory, with specific reference to the seminal works by Barbara Creed (The Monstrous-Feminine) and Carol Clover (Men, Women and Chain Saws). Building upon these theories, more recent academical works by Patricia Pisters, Erin Harington and Rikke Schubart, among others; thanks to Creed’s and Clover’s critique of psychoanalitical and semiotic phallocentrism (Freud above all) which disregarded the feminine as passive, these contemporary scholars can move forward and focus on the role and the actual representation of femininity within the genre. Finally, the notion of Queer Theory as developed by Teresa De Lauretis will be referred to, and to the contemporary meanings and uses of the term queer: something that breaks away from the norm, that simultaneously challenges and deconstructs the heteronormative patriarchal ideology upon which our society is structured. In light of this theoretical approach, a corpus of films will be analysed, ranging from the mid-1990s to the present-day, from The Craft (dir. Andrew Fleming,1996) to Titane (dir. Julia Ducournau, 2021). More precisely, the focus will be on the films’ female protagonists and their teenage and young adult “liminal bodies”. While constructing their own selves, these characters embrace attitudes and consequent bodily manifestations that exceed the patriarchal norms of society (especially in relation to menarches, menstruations, and early sexual relationships), so that their bodies are often perceived as monstrous, and thus represented as such. These monstrous representations will be therefore analyzed, as well as the modalities through which the films’ protagonists clash against them, negotiate with others and (not necessarily) come to terms with the monstrous and themselves.

Il corpo adolescente femminile all’interno dell’horror contemporaneo è il focus di questo lavoro di tesi. Dopo una panoramica del genere e una sua breve mappatura temporale, il cinema dell’orrore viene collocato nella Feminist Film Theory con due lavori seminali, imprescindibili per un approccio all’interno degli studi di genere: The Monstrous-Feminine di Barbara Creed e Men, Women and Chainsaws di Carol Clover. Su questa base, si innestano nuovi studi portati avanti da accademiche come Patricia Pisters, Erin Harrington e Rikke Schubart; proprio grazie alle critiche portate avanti da Clover e Creed a posizioni fallocentriche psicoanalitiche (soprattutto Freud) e semiotiche che non prendevano in considerazione il femminile se non come passivo, le studiose successive si possono concentrare sull’analisi del ruolo e della rappresentazione vera e propria del femminile all’interno del genere. Infine, il quadro teorico viene completato con la Queer Theory di Teresa De Lauretis e con la contemporanea accezione di queer: qualcosa al di fuori della norma, che svicola da e con la sua stessa esistenza decostruisce la ideologia eteropatriarcale normativa che regola la società. Da questi presupposti, si analizza quindi un corpus di film che va dalla metà degli anni ’90 del Novecento ai giorni nostri, da The Craft (dir. Andrew Fleming, 1995) a Titane (dir. Julia Ducournau, 2021) e le corrispondenti protagoniste: corpi liminali di adolescenti e giovani adulte. Nel processo di costruzione del sé, questi personaggi sviluppano attitudini e corrispondenti manifestazioni corporee al di fuori della norma regolata dalla società patriarcale (in particolare per quello che riguarda il menarca, le mestruazioni, i primi e successivi rapporti sessuali); verranno analizzate le rappresentazioni mostruose del corpo con cui questi cambiamenti vengono traslati su schermo e le modalità con cui le stesse protagoniste si scontrano, negoziano con l’esterno e (non sempre) scendono a patti con il mostruoso e con loro stesse. ​