Decoro, verisimile, imitazione: la critica di Galilei a Tasso e Ariosto.

The aim of this contribution is to draw attention to the work conducted by Galileo Galilei in the field of literary criticism, considering the scholar within the fervid cultural context in which he was immersed, where it was still possible to reconcile scientific research activity with artistic discourse, declined in all its potential forms. The critical reception of the figure of Galilei the commentator is also analysed, following the sometimes contrasting positions of modern critics. Lastly, there is a review of some occurrences taken from the Considerazioni al Tasso, in which it is possible to observe which criteria and critical categories Galilei employs and with which scrupulous attention the verses of the Liberata are read in the course of his own analysis.

Questo contributo si propone lo scopo di riportare all’attenzione il lavoro condotto da Galileo Galilei nell’ambito della critica letteraria, considerando lo studioso all’interno del fervido contesto culturale in cui era immerso, dove era ancora possibile conciliare l’attività di ricerca scientifica con il discorso artistico, declinato in tutte le sue potenziali forme. È inoltre analizzata la ricezione della critica rispetto alla figura di Galilei commentatore, seguendo le posizioni, a volte contrastanti, dei critici moderni. Infine, è presente una rassegna di alcune occorrenze tratte dalle Considerazioni al Tasso, in cui è possibile osservare quali siano i criteri e le categorie critiche che Galilei impiega e con quale scrupolosa attenzione siano letti i versi della Liberata nello svolgimento della propria analisi.