Questo studio intende approfondire la storia dei Wandervogel (Uccelli migratori), ovvero del Movimento Giovanile Tedesco, provando ad analizzarne le caratteristiche fondamentali e il rapporto con la società tedesca dei primi decenni del Novecento. Il Movimento nacque nel 1896 come un gruppo di giovani studenti berlinesi che avevano l’ardente desiderio di fuggire dalla grigia e monotona vita urbana borghese. A ciò contrapposero la passione per l’escursionismo, inteso non solo come momento di svago ma anche come attività propedeutica a forgiare il corpo e lo spirito dei giovani erranti, segno di una visione neoromantica della natura e della società. Oltre a questo, il Movimento promosse la riscoperta del corpo, ovvero il rifiuto da parte dei giovani di nascondere il proprio corpo come esigeva la società. Questo impulso era parte «della ricerca dell’autentico dinanzi all’artificialità della vita moderna» per giungere a una fusione totale con la natura. Il sentimento di ribellione e di libertà che animava i Wandervogel aveva l’obiettivo di modificare radicalmente la società borghese, evidenziandone le contraddizioni interne e sottolineandone la decadenza. In questo contesto, la riscoperta del corpo da parte dei giovani tedeschi rappresentava un vero e proprio pericolo per quella rispettabilità borghese che nel XIX secolo servì per mantenere il controllo in un’età nervosa. Dunque il Movimento venne visto dalla borghesia e dall’opinione pubblica tedesca, in particolare quella più conservatrice, come un attentato all’ordine morale e sociale, producendo così un’ondata di “moral panic” nella società che condizionò la traiettoria dell’associazione stessa. Tra il 1912 e il 1914 l’emergere delle critiche e delle accuse di immoralità e di assenza di vero amor di patria portò i Wandervogel a modificare la propria visione, anche a causa della sempre maggior presenza di leader adulti. Ciò indusse il Movimento a limare o eliminare le proprie caratteristiche più “scomode”, al fine di provare a difendere il nome dell’organizzazione. Allo scoppio della guerra, l’adesione e il sacrificio di migliaia di Wandervogel servì anche a “ripulire” l’immagine dell’associazione, i cui membri iniziarono a essere visti come l’esempio perfetto di patriottismo e virilità, caratteristiche imprescindibili per la nazione tedesca. Dopo il conflitto, il Movimento aveva ottenuta una netta credibilità a livello reputazionale, ma iniziò a dissolversi in decine di gruppi che proponevano visioni politiche assai diverse, avvicinandosi chi alla sinistra, chi alla destra völkisch. L’esperienza della Repubblica di Weimar fu molto travagliata sia a livello politico che sociale, e questo si riscontrò anche nei Wandervogel, nei quali si evidenziò una forte eterogeneità che sostanzialmente favorì poi la sua definitiva scomparsa in seguito all’ascesa del partito nazionalsocialista. Nonostante una parte dei membri dell’organizzazione aderì al partito guidato da Hitler, il 1933 risultò essere l’anno in cui terminò l’esperienza dei Wandervogel, segno che nella “nuova” Germania non c’era più spazio per questo fenomeno giovanile non completamente allineato con la visione ideologica del Führer. Così facendo, si concluse la traiettoria del Movimento Giovanile Tedesco, un’associazione unica nel suo genere che, nonostante non superò mai i sessantamila aderenti, ebbe notevole influenza e visibilità nella società tedesca dei primi decenni del Novecento.

Tra natura e società: la riscoperta del corpo nel Movimento Giovanile Tedesco. I Wandervogel: dalla nascita fino al 1933

BUCCI, LORENZO
2020/2021

Abstract

Questo studio intende approfondire la storia dei Wandervogel (Uccelli migratori), ovvero del Movimento Giovanile Tedesco, provando ad analizzarne le caratteristiche fondamentali e il rapporto con la società tedesca dei primi decenni del Novecento. Il Movimento nacque nel 1896 come un gruppo di giovani studenti berlinesi che avevano l’ardente desiderio di fuggire dalla grigia e monotona vita urbana borghese. A ciò contrapposero la passione per l’escursionismo, inteso non solo come momento di svago ma anche come attività propedeutica a forgiare il corpo e lo spirito dei giovani erranti, segno di una visione neoromantica della natura e della società. Oltre a questo, il Movimento promosse la riscoperta del corpo, ovvero il rifiuto da parte dei giovani di nascondere il proprio corpo come esigeva la società. Questo impulso era parte «della ricerca dell’autentico dinanzi all’artificialità della vita moderna» per giungere a una fusione totale con la natura. Il sentimento di ribellione e di libertà che animava i Wandervogel aveva l’obiettivo di modificare radicalmente la società borghese, evidenziandone le contraddizioni interne e sottolineandone la decadenza. In questo contesto, la riscoperta del corpo da parte dei giovani tedeschi rappresentava un vero e proprio pericolo per quella rispettabilità borghese che nel XIX secolo servì per mantenere il controllo in un’età nervosa. Dunque il Movimento venne visto dalla borghesia e dall’opinione pubblica tedesca, in particolare quella più conservatrice, come un attentato all’ordine morale e sociale, producendo così un’ondata di “moral panic” nella società che condizionò la traiettoria dell’associazione stessa. Tra il 1912 e il 1914 l’emergere delle critiche e delle accuse di immoralità e di assenza di vero amor di patria portò i Wandervogel a modificare la propria visione, anche a causa della sempre maggior presenza di leader adulti. Ciò indusse il Movimento a limare o eliminare le proprie caratteristiche più “scomode”, al fine di provare a difendere il nome dell’organizzazione. Allo scoppio della guerra, l’adesione e il sacrificio di migliaia di Wandervogel servì anche a “ripulire” l’immagine dell’associazione, i cui membri iniziarono a essere visti come l’esempio perfetto di patriottismo e virilità, caratteristiche imprescindibili per la nazione tedesca. Dopo il conflitto, il Movimento aveva ottenuta una netta credibilità a livello reputazionale, ma iniziò a dissolversi in decine di gruppi che proponevano visioni politiche assai diverse, avvicinandosi chi alla sinistra, chi alla destra völkisch. L’esperienza della Repubblica di Weimar fu molto travagliata sia a livello politico che sociale, e questo si riscontrò anche nei Wandervogel, nei quali si evidenziò una forte eterogeneità che sostanzialmente favorì poi la sua definitiva scomparsa in seguito all’ascesa del partito nazionalsocialista. Nonostante una parte dei membri dell’organizzazione aderì al partito guidato da Hitler, il 1933 risultò essere l’anno in cui terminò l’esperienza dei Wandervogel, segno che nella “nuova” Germania non c’era più spazio per questo fenomeno giovanile non completamente allineato con la visione ideologica del Führer. Così facendo, si concluse la traiettoria del Movimento Giovanile Tedesco, un’associazione unica nel suo genere che, nonostante non superò mai i sessantamila aderenti, ebbe notevole influenza e visibilità nella società tedesca dei primi decenni del Novecento.
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